Home > “Cinema Trevi 17 ottobre: per la rassegna “Questi fantasmi” giornata di autori e interpreti femminili.”
“Cinema Trevi 17 ottobre: per la rassegna “Questi fantasmi” giornata di autori e interpreti femminili.”
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ore 17.00
La donna del giorno (1956)

Regia: Francesco Maselli; soggetto: Franco Bemporad; sceneggiatura: F. Bemporad, F. Maselli, Aggeo Savioli, Luigi Squarzina, Cesare Zavattini; fotografia: Armando Nannuzzi; musica: Mario Zafred; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Virna Lisi, Antonio Cifariello, Franco Fabrizi; Elisa Cegani, Serge Reggiani, Haja Harareet; origine: Italia; produzione: Peg Produzione Films; durata: 83'.
Liliana è un'indossatrice che cerca di farsi strada in ogni modo. Una notte viene trovata svenuta sulla strada. Interrogata dalla polizia, Liliana racconta di essere stata trascinata da tre delinquenti in una villa e di aver subito violenza. Il drammatico evento viene divulgato dai giornali e Liliana diventa ben presto "la donna del giorno", ricevendo vantaggiose offerte di lavoro. «Avviato da Visconti all'amore per l'opera lirica, Maselli, come confesserà più tardi, gira La donna del giornonel bel mezzo della sua travolgente euforia per Verdi, con l'ambizione inconscia di rifare La Traviata. Di qui [...] la forte tipizzazione dei personaggi, il ruolo giocato dai grandi attacchi musicali, [...] le scene madri» (Stefania Parigi).
Versione ristampata dalla Cineteca Nazionale

ore 19.00
Agostino (1962)

Regia: Mauro Bolognini; soggetto: dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia; sceneggiatura: Goffredo Parise; fotografia Aldo Tonti; musica: Carlo Rustichelli; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Paolo Colombo, Ingrid Thulin, John Saxon, Mario Bartoletti, Aldo Bussaglia, Roberto Mancia; origine: Italia; produzione: Baltea Film; durata: 89'.
Agostino, dieci anni, è in vacanza con la madre in un hotel di lusso al Lido di Venezia. Ha un rapporto morboso e possessivo con la madre. Quando la donna è corteggiata da Renzo, Agostino si sente escluso e abbandonato. Conosce altri ragazzi più smaliziati di lui che gli spiegano il legame che c'è tra sua madre e Renzo. Sconvolto dalla rivelazione e dai problemi per il passaggio ad un'età critica, il ragazzo si aggrega a un compagno più grande di lui per una visita ad una prostituta. «Ho situato il film in una città diversa da quella del romanzo: ho preferito Venezia a Viareggio per il desiderio di avere più acqua. Questo tema dell'acqua c'era anche a Viareggio, ma a Venezia era ancora più forte. Il tema dell'acqua è più dolce a Venezia che in qualsiasi altra città direttamente sul mare» (Bolognini).
Versione ristampata dalla Cineteca Nazionale

ore 21.00
La bella di Lodi (1963)

Regia: Mario Missiroli; soggetto: dal racconto omonimo di Alberto Arbasino; sceneggiatura: A. Arbasino, M. Missiroli; fotografia: Tonino Delli Colli; musica: Piero Umiliani; montaggio: Nino Baragli; interpreti: Stefania Sandrelli, Angel Aranda, Elena Borgo, Maria Monti, Giuliana Pogliani, Cesare Di Montignano; origine: Italia; produzione: Arco Film; durata: 83'.
Roberta, figlia di una ricca famiglia lombarda, conosce in Versilia Franco, un giovane meccanico tanto attraente quanto privo di scrupoli. I due cominciano una relazione burrascosa che si svolge lungo l'autostrada del sole, simbolo dell'Italia del miracolo economico, tra hotel, spiagge, fughe, furti e riappacificazioni. «Il testo di Arbasino era molto divertente. Ogni anno tiravo fuori un regista nuovo, e quell'anno mettere insieme Arbasino e Missiroli mi sembrava divertente. L'argomento era bello: la gioventù lombarda del boom, insieme radical-chic però borghese-conservatrice. Era molto divertente, ma non bene strutturato, forse, e finì per costituire un divertimento per pochi intimi, quelli che leggevano Arbasino su "Il Giorno"» (Bini).

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