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“Al cinema Trevi, “Sandra Milo, un’attrice per tutte le stagioni”
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«La storia artistica di Elena Salvatrice Greco - per tutti Sandra Milo - affonda le radici in quella che è considerata la stagione d'oro del cinema italiano, per arrivare con tenacia e vitalità fino ad oggi. Prima di affermarsi come uno dei volti più amati dell'intrattenimento televisivo, Sandra Milo ha vissuto un'intensa carriera cinematografica sotto la direzione di stimati registi: Antonio Pietrangeli (Lo scapoloAdua e le compagneLa visitaFantasmi a Roma), Roberto Rossellini (Il generale Della RovereVanina Vanini), Federico Fellini (8 ½Giulietta degli spiriti), Dino Risi (L'ombrellone). Sullo schermo è stata la partner di Alberto Sordi, Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Jean Paul-Belmondo, Vittorio Gassman. Dotata di una bellezza definita da Gianni Rondolino "prepotente, esuberante, vivace e gioiosa", unita - sempre usando le parole dello storico e critico torinese - a "non comuni doti drammatiche, sia in chiave comico-umoristica, sia in chiave tragica", Sandra Milo ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nella storia dello spettacolo nazionale, cavalcando con immutata gioia e leggerezza i decenni, senza mai abbandonare o tradire le qualità che l'hanno resa celebre» (Andrea De Stefani).
Rassegna a cura di Andrea De Stefani in collaborazione con la Cineteca Nazionale
 
mercoledì 3
ore 17.00 Lo scapolo di Antonio Pietrangeli (1955, 92')
Il ragioniere Paolo Anselmi (Alberto Sordi) è uno scapolo impenitente. Conosce una giovane hostess (Sandra Milo, esordiente), ma quando il rapporto tra i due comincia a diventare serio, lui le fa capire che non vuole impegni. La solitudine però lo attanaglia e un bel giorno conosce la signorina Carla (Madeleine Fischer).
 
ore 19.00 Vanina Vanini di Roberto Rossellini (1961, 109')
«Vanina è una romantica principessa che, nella Roma papalina, s'innamora di un giovane carbonaro evaso dalle prigioni di Castel Sant'Angelo. Il film, tratto da un racconto di Stendhal già portato sullo schermo da Gallone nel 1940, racconta la disperata passione di una donna grondante d'amore: è una Sandra Milo intensa, concentrata, grandissima nell'ingenuità e nella forza del suo amore, diretta da un Rossellini in stato di grazia» (Lancia-Masi).
Per gentile concessione di Park Circus
 
ore 21.00 Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli (1960, 124')
«Antonio Pietrangeli vi narra la storia di un gruppo di prostitute che si ritrovano fuori dai bordelli dopo la legge Merlin, che segnò la fine delle "case chiuse", i bordelli controllati dallo Stato. Svampita tra il patetico ed il brillante, la Milo s'impone proprio grazie a questo film. Per un solo voto non ottiene la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia» (Lancia-Masi).
 
giovedì 4
ore 21.00 Incontro moderato da Andrea De Stefani con Sandra Milo
 
a seguire La visita di Antonio Pietrangeli (1964, 107')
«In La visita, importante film di Antonio Pietrangeli, [Sandra Milo] veste i panni di Pina, una quarantenne provinciale che sogna di trovare l'uomo della sua vita attraverso un'inserzione nella rubrica dei Cuori Solitari. Ma l'uomo venuto dalla capitale, Adolfo, si rivela un egoista, un vile. Lavisita è uno dei pochi film italiani costruiti sulla centralità di un personaggio femminile. Adeguatamente invecchiata dal costumista Piero Tosi, che le ha allargato i fianchi con mutandine imbottite, la Milo trova in quest'amara commedia all'italiana un ruolo davvero drammatico. Ma, paradossalmente, nemmeno qui abbandona il suo cliché. Poco male. Ormai, con la maturità è divenuta consapevole della ricchezza umana di queste donne svampitelle». (Lancia-Masi).
Per gentile concessione di Minerva Pictures Group. Copia proveniente da Istituto Luce - Cinecittà
 
venerdì 5
ore 16.30 Frenesia dell'estate di Luigi Zampa (1963, 110')
Cinque episodi intrecciati tra loro: un capitano dell'esercito perde la testa per un travestito che lavora in un cabaret; Marcello, un indossatore che si finge marchese, cerca di fare ingelosire la propria amante; la giovane Foschina alle prese con la sua complicata vita amorosa; le avventure di un simpatico quanto sfortunato seduttore; la venditrice ambulante Yvonne (Sandra Milo) si innamora di un ciclista spagnolo del Giro d'Italia. Nel solco della commedia all'italiana degli anni Sessanta, fra infedeltà, contrattempi ed equivoci, il complicato sovrapporsi di storie amorose dei protagonisti.
 
ore 18.30 8 ½ di Federico Fellini (1963, 140')
«Un misto tra una sgangherata seduta psicanalitica e un disordinato esame di coscienza in un'atmosfera da limbo» (F. Fellini). «La masturbazione di un genio» (Buzzati). «Una tappa avanzata nella storia della forma romanzesca» (Arbasino). «Una costruzione in abisso a tre stadi» (Metz). Nastro d'argento a Sandra Milo quale migliore attrice non protagonista.
 
ore 21.00 Giulietta degli spiriti di Federico Fellini (1965, 145')
«Fellini, liberato ormai dalle preoccupazioni ironico-realistiche degli esordi, si abbandona qui del tutto ai suoi istinti più profondi, che la maturità ha rivelato senza più inibizioni, così come gli spiriti rivelano a Giulietta "liberata" le sue paure, i suoi fragili legami che un tempo le parevano così importanti, decisivi» (Fava). Nastro d'argento a Sandra Milo quale migliore attrice non protagonista.
 
sabato 6
ore 16.30 Amare è un po' morire (ep. de Le belle famigliedi Ugo Gregoretti, 1965, 35')
Esmeralda (Sandra Milo), donna ossessionata dal proteggere sempre qualcuno, esce di senno quando il marito (Totò), arteriosclerotico, e l'amante (Jean Rochefort), epilettico, guariscono e non hanno più bisogno delle sue cure. Torna serena quando il medico di famiglia (Adolfo Celi), respinto in passato perché integro, è uscito menomato da un incidente. Amare è un po' morire è il quarto e ultimo episodio che va a comporre il lungometraggio Le belle famiglie. Probabilmente è l'episodio più riuscito dei quattro anche perché trattasi di una delle interpretazioni cinematografiche meno conosciute di Totò. Piccolo gioiellino da un dark humour originale ed esaltato dall'interpretazione di Totò, ma anche da quelle di una bravissima Sandra Milo e di un grande Adolfo Celi.
 
a seguire Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli (1961, 104')
Cinque fantasmi, già proprietari di un nobile palazzo, si alleano con un pittore-fantasma del Cinquecento per impedire la speculazione edilizia progettata dall'ultimo discendente. Traducendo in film una sceneggiatura brillante e spiritosa, Pietrangeli ha saputo narrare la sua favola surrealistica con un distacco e un'eleganza inconsueti alla commedia italiana. Con Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Tino Buazzelli, Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo, Claudio Gora e Belinda Lee.
 
ore 19.00 Per amore  e per magia di Duccio Tessari (1967, 110')
«Lo squattrinato Aladino si innamora a prima vista della bellissima Esmeralda, figlia del granduca di Forillari, promessa sposa del visconte di Pallerineri, un uomo ambizioso e infido molto più anziano della ragazza. […] Per amore… per magia non deve essere scambiato per un musicarello; infatti, pur essendo interpretato, nel ruolo del protagonista, da Gianni Morandi, all'epoca reduce dal successo dei film ispirati alle sue canzoni, è un vero e proprio musical. I momenti musicali sono infatti del tutto funzionali alla trama, non trovano compiute giustificazioni realistiche. Accanto a Morandi, l'attrice britannica Rosemarie Dexter […]. Inoltre, in un ruolo che è più di un cameo, quello della strega Alchesade, Tessari chiama Mina» (Melelli). E ancora: Paolo Poli, Tony Renis, Rossano Brazzi, Sandra Milo. Sceneggiatura del regista con Ennio De Concini, Alberto Cavallone e il produttore-paroliere-talent scout Franco Migliacci.
 
ore 21.00 La notte pazza del conigliaccio di Alfredo Angeli (1967, 95')
Un impiegato rimane solo in città durante un breve periodo d'estate. Moglie e figli sono lontani e l'uomo decide di concedersi un'avventura per una notte. Ma qualcosa va storto e la notte comincia a trasformarsi in un terribile incubo. «[Ad Angeli] il merito di averci dato il ritratto a tutto tondo, impietoso, anzi, cattivo talvolta, di un borghesuccio [...] pronto a qualunque servilismo pur di compiacere i padroni» (Ivaldi). Con Giulio Platone, Enrico Maria Salerno e la diva iconica di sempre… Sandra Milo.
 
domenica 7
ore 17.00 Riavanti… marsch!... di Luciano Salce (1979, 119')
«Costretti a tornare in caserma per un corso di aggiornamento, cinque quarantenni si ritrovano vent'anni dopo. Vivono così nuove avventure, sopportano scherzi, incontrano donne» (Poppi/Pecorari). «Le situazioni canoniche dell'umorismo da caserma ci sono - gli scherzi beffardi agli ufficiali e quelli goliardici ai pari grado - ma si stemperano nell'idea centrale del film. Il ritorno alla vita militare è l'ultima occasione per modificare il corso della propria esistenza: in questo consiste la grande differenza con Amicimiei, in cui i protagonisti non prendevano mai sul serio la vita, nemmeno di fronte alla morte. In Riavanti...marsch!... c'è un punto in cui il gusto della beffa si arresta. È quando i cinque quarantenni fanno i conti con la propria vita sentimentale» (Pergolari).
 
ore 19.00 Tesoromio di Giulio Paradisi (1979, 109')
Enrico è un drammaturgo che versa in difficoltà: la sua ispirazione artistica sembra essersi esaurita, il suo impresario disonesto gli propina le amanti come attrici, l'ufficiale giudiziario è sempre in agguato. Perfino la moglie lo tradisce. La situazione sta per precipitare quando un giorno compare Tesoro, una giovane bellissima che si offre come colf. La vita di Ernesto cambia radicalmente. «Paradisi ha saputo governare la tenera pochade con mano leggera e sicura al tempo stesso, dosandone garbatamente i toni umoristici e quelli sentimentali, assecondando con misura da tutti gli interpreti. Il film è candido, piacevole, adatto al clima delle feste di Natale» (Zanelli). Con Johnny Dorelli, Zeudi Araya, Sandra Milo, Enrico Maria Salerno, Renato Pozzetto.
 
ore 21.00 Il doppio sogno dei signori X di Anna Maria Tatò (1980, 86')
Nello scompartimento di un vagone ferroviario viaggiano un uomo (Vittorio Mezzogiorno) e una donna (Sandra Milo). Sono seduti uno di fronte all'altro. Si osservano, ma non si parlano. E ognuno di loro immagina un'avventura, una storia, da vivere con l'altro. Film d'esordio per Anna Maria Tatò con cammei incredibili di Lucio Villari, che collabora anche alla sceneggiatura, di Alberto Abruzzese e sua moglie Benedetta Bini.
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