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“Al cinema Trevi, il 23 dicembre, “Omaggio a Raymond Lovelock”
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Il 10 novembre di quest'anno si è spento a sessantasette anni l'attore Raymond Lovelock. Alto, fisico prestante, capelli fluenti biondi e occhi azzurri, non ha avuto nemmeno bisogno di pseudonimi stranieri dal momento che il nome e cognome erano dovuti alla nazionalità inglese del padre. Professionalmente eclettico, ha cominciato con i fotoromanzi ed è stato anche cantante nel complesso musicale del suo amico di sempre Tomas Milian. Inizia giovanissimo nel cinema con il film western, ormai di culto, Se sei vivo spara (1967) di Giulio Questi, per poi proseguire con uno dei capolavori di Carlo Lizzani, Banditi a Milano (1968), prodromo dei tanti futuri polizieschi interpretati spesso e volentieri dall'attore come Squadra volante (1974), Uomini si nasce, poliziotti si muore (1976), Pronto ad uccidere (1976). Tra i suoi film più famosi: Cassandra Crossing (1976) di George Pan Cosmatos e Il violinista sul tetto (1971) di Norman Jewison. Ha spaziato dal cinema di genere (non solo western e polizieschi, ma anche commedie e thriller), non disdegnando il cinema d'autore come Toh, è morta la nonna (1969) di Mario Monicelli e L'amica (1969) di Alberto Lattuada. Con gli anni Ottanta approda con successo in televisione, partecipando a film, sceneggiati televisivi e serie di successo, tra i quali IncantesimoDon MatteoCaterina e le sue figlie.
 
ore 17.00 Plagio di Sergio Capogna (1968, 88')
Amore à trois fra studenti universitari in quel di Bologna: Angela, fidanzata con Massimo, si concede anche a Guido, creando dei dissidi fra i due amici. Ma il rapporto che li lega è molto forte. Melodramma intriso di malinconia, calato in un'atmosfera zurliniana, precedente però a La prima notte di quiete, film con quale ha molte affinità (il famoso cappotto…), scandito da una magnifica colonna sonora. «Dunque, se la necessità di un film sta in un quid interiore che va oltre i contenuti e la forma, ci pare di intravvedere in questo malinconico e triste film di Capogna le linee di una sostanza intima, una poesia delle cose, e riesce a comunicarci emozioni che oltrepassano il frasario chiuso della materia narrativa. […] Comunque il suo è un film piuttosto ingenuo, ma non banale […] un film testardo» (Turroni).

ore 19.00 Uomini si nasce, poliziotti si muore di Ruggero Deodato (1976, 100')
Uomini si nasce, poliziotti si muore è considerato fra i più violenti e anticonvenzionali polizieschi degli anni Settanta. Il merito è da addebitare da una parte al regista Ruggero Deodato e dall'altra alla sceneggiatura scritta da Fernando Di Leo. Risulta inedita la definizione psicologica e comportamentale dei due poliziotti protagonisti, appartenenti a una brigata anticrimine che ha completa libertà d'azione nella lotta contro la delinquenza: Alfredo e Antonio non esitano ad ammazzare a sangue freddo i criminali, mantenendo anche nelle situazioni più trucide un atteggiamento cinico e scanzonato.
 
ore 21.00 Macchie solari di Armando Crispino (1975, 104')
Simona Sanna (Mimsy Farmer), laureanda in criminologia, fa una ricerca sulle differenze tra suicidi autentici e simulati. Ma ecco che viene a trovarsi lei stessa coinvolta in una serie di suicidi allarmanti. «Macchie solari è assurto nel tempo al rango di cult movie, in virtù di un indubbio fascino intrinseco e dell'entusiasmo manifestato nei suoi confronti da Quentin Tarantino e David Cronenberg. Se il primo è solito organizzare proiezioniprivate del film nella sua abitazione, il secondo ha dichiarato a più riprese di conoscerlo bene» (Bartolini).
 
 

 

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