Home > “Adriana Berselli ci ha lasciati il 23 dicembre”
“Adriana Berselli ci ha lasciati il 23 dicembre”
Share SHARE
"

Il Centro Sperimentale di Cinematografia rende omaggio alla costumista Adriana Berselli, ex allieva, scomparsa il 23 dicembre. Aveva frequentato il biennio 1949-51, sotto la guida dei professori Alessandro Manetti e Veniero Colasanti, facendo anche tesoro degli insegnamenti del fondatore del corso di Costume, Gino Carlo Sensani, scomparso nel '47. La Biblioteca "Luigi Chiarini" del CSC conserva oggi il Fondo Berselli, donato da Adriana gia' alcuni anni fa, Fondo che ha ottenuto dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio la Dichiarazione di Interesse Storico.

Dopo l'esordio, giovanissima, con Pabst (La voce del silenzio), negli anni Cinquanta Berselli è al fianco di Blasetti (Tempi nostri), Comencini (La finestra sul Luna Park, Mogli pericolose, Mariti in citta') Risi (Poveri milionari), Vasile (Gambe d'oro, Roulotte e roulette), Petroni (I piaceri dello scapolo) e Camerini (Primo amore) in numerosi film che ritraggono l'evoluzione della società italiana del boom economico. In questi lavori entra subito in contatto con i piu' grandi attori italiani, stabilendo rapporti proficui che proseguiranno nel tempo: Mario Carotenuto, Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Sylva Koscina, Sophia Loren, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Giovanna Ralli, Alberto Sordi, Toto', Romolo Valli, Yves Montand, Michel Simon. Ai quali si aggiungeranno nei decenni successivi Claudia Cardinale, Sergio Citti e Ninetto Davoli, Valentina Cortese, Gabriele Ferzetti, Ava Gardner, Harvey Keitel, Burt Lancaster, Virna Lisi, Peter Sellers, Lee Van Cleef, e soprattutto Monica Vitti, che incontra in quattro film. 

Antonioni le affida i costumi per L'avventura, capolavoro di analisi sociologica e psicologica. In quest'opera i costumi comunicano magistralmente, sul piano visivo, le differenze dei caratteri tra i due personaggi femminili e le caratteristiche della classe sociale altoborghese. L'abbigliamento semplice e lineare di Monica Vitti crea una figura di "donna moderna" che avra' forte impatto sull'immaginario del tempo. Negli anni Sessanta Adriana Berselli prosegue rappresentando la rivoluzione sessantottina e utilizzando nel costume nuove tecniche, nuovi tessuti, nuove forme, prima tra tutte quella della minigonna. La sua carriera varca i confini nazionali con collaborazioni con Curtis Bernhardt (Il tiranno di Siracusa), Vincent McEveety (The Ballad of Hector, the Stowaway Dog), Delmer Daves (The Battle of Villa Fiorita), Robert Parrish (The Bobo), Elvin Ganzer (Three Bites of the Apple) e lavora in Italia con Giuseppe Amato, Enzo Biagi, Giorgio Bianchi, Francesco De Feo, Mino Guerrini, Duccio Tessari.

Nei Settanta i suoi abiti raccontano sottotraccia, attraverso sovrapposizioni di stili e generi, un decennio difficile e sofferto. Ricordiamo, tra le altre, le collaborazione con Marcello Fondato per Nini Tirabuscio', la donna che invento' la mossa (candidatura per i costumi ai Nastri d'argento), Carlo Lizzani per Roma bene, Carlo Di Palma per Teresa la ladra e Qui comincia l'avventura, Roman Polanski per What?, Raffaele Maiello per Non si scrive sui muri a Milano, George Pan Cosmatos per Cassandra Crossing, Alberto Bevilacqua per Le rose di Danzica, e con Vittorio Sindoni per quattro film.  

Il talento di Adriana Berselli non si limita al cinema. A fine anni Settanta interrompe per circa un decennio il suo lavoro cinematografico per seguire il marito in Venezuela, paese in cui ha saputo dare nuova veste alla sua professione, fino a ottenere premi e riconoscimenti nei campi del teatro, opera, balletto, moda. In Venezuela tiene corsi sul costume in accademie, circoli culturali, università, diventa autrice televisiva di programmi di moda e costume, scrive e tiene rubriche di costume su importanti riviste, tra tutte «L'Almanacco Italiano». Torna nel '90 in Italia, proseguendo il lavoro nel cinema e aprendosi alla televisione.

Ha espresso la sua arte anche con i "personaggi di strada", piccoli capolavori di disegno nei quali parte dalla realta' per inventare personaggi senza il bisogno di una sceneggiatura.

La trasmissione Hollywood Party di Radiotre le ha dedicato un ricordo il 28 dicembre, in conduzione Alberto Crespi e Roberto Silvestri, ospite Silvia Tarquini, che, con Vittoria Caratozzolo, le ha dedicato un libro nel 2016. Clicca qui per ascoltare la puntata (il podcast potrebbe partire dopo qualche secondo). Il libro era stato presentato in una giornata omaggio organizzata da CSC-Cineteca Nazionale alla sala Trevi, guarda il video.
Il 14 marzo 2016 la Biblioteca Luigi Chiarini le aveva dedicato un incontro.

 

 

 

Iscriviti alla nostra Newsletter