Home > “A “I quartieri dell’arte” è andato in scena in prima mondiale lo spettacolo “La donna bambina” che ha visto coinvolti undici allievi del corso di recitazione della Scuola Nazionale di Cinema”
“A “I quartieri dell’arte” è andato in scena in prima mondiale lo spettacolo “La donna bambina” che ha visto coinvolti undici allievi del corso di recitazione della Scuola Nazionale di Cinema”
Centro Sperimentale di Cinematografia
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Il 20 ottobre, nell'ambito della manifestazione "I quartieri dell'arte", è andato in scena in prima mondiale lo spettacolo "La donna bambina" per la regia di Roberto Cavosi che ha visto coinvolti undici allievi del corso di recitazione della Scuola Nazionale di Cinema.Cavosi, autore e regista teatrale, considerato una delle figure più interessanti della drammaturgia di questi ultimi anni, a Tuscania nel suo spettacolo ha diretto Barbara Petti, Margherita Laterza, Marina Savino, Agustina Risotto Interlandi, Angela Pepi, Daniele Rienzo, Antonio Monsellato, Gianmarco Saurino, Giorgio Cantarini, Nicolas Zappa e Guglielmo Poggi.

"La donna bambina" è il racconto in soggettiva della vita di Paola, una donna affetta da una malattia mentale che la porta a confondere continuamente ciò che è reale con ciò che è frutto della sua fantasia. Una donna che per questa malattia non è mai riuscita a crescere del tutto e che fa uso della crudeltà allo stesso modo dei bambini, solo che crescendo, invece di dare semplicemente il tormento alle formiche, è passata a vere e proprie azioni criminali. Denunciata da una sua vittima, una donna cannone, viene pedinata da un commissario di polizia il quale però si fa sempre più irretire dal suo modo di percepire il mondo, fino a oltrepassare anche lui il confine del reale per finire nei sogni e negli incubi di Paola. Questa figura femminile, apparentemente violenta ed oltre ogni limite morale, in realtà ci porta in un modo ove la pietas ci indica una strada misteriosa verso la salvezza. Una salvezza racchiusa nella poesia della solitudine e nella ricerca di una dimensione "di purezza" che, grazie agli "occhi" di Paola, sembra possibile. Formalmente il testo presenta molte peculiarità per oltrepassare anche generi e forme. Leggerne le battute, ascoltarne i suoni e le voci è come guardare in un caleidoscopio dove i vari colori saturano in fiaba e cronaca, in violenza e poesia. Il risultato è una continua scomposizione onirica della realtà, tesa alla ricerca di una dimensione in cui sangue e speranza possano trovare un loro comune riscatto.

Lo spettacolo sarà replicato al Teatro Vascello dal 30 aprile al 4 maggio 2014.

 

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