
Ogni mese proponiamo un'offerta su tre titoli del nostro catalogo editoriale.
Carmelo Bene
«Bianco e nero: rivista quadrimestrale del Centro sperimentale di cinematografia», a. 85, n. 609, mag.-ago. 2024
autore: Giancarlo Mancini (a cura)
anno: 2024
pagine: 147
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Sabinae
ISBN: 9791280023759
prezzo ordinario di vendita: € 22,00
prezzo scontato (20%): € 17,60
Partendo da un numero di «Bianco e Nero» uscito più di mezzo secolo fa (11-12, novembre-dicembre 1973), a cura di Maurizio Grande, ripercorriamo la carriera di Carmelo Bene da un punto di vista che va al di là del cinema, del teatro e di ogni altra singola disciplina. Nei saggi compresi in questo numero, curato da Giancarlo Mancini, si parla brevemente del cineasta e si bypassa quasi totalmente l’uomo di teatro per concentrarsi sull’autore televisivo e soprattutto sul personaggio pubblico, capace di apparizioni tv ancora oggi clamorose e spiazzanti: sia che affrontasse la platea del Maurizio Costanzo Show sia che parlasse di calcio a Il processo del lunedì. Per capire bene Bene (è l’unico gioco di parole che ci permettiamo) occorre prenderlo in toto, tenendo insieme il “provocatore” televisivo e l’artista raffinatissimo che puntava all’assenza più che alla presenza: l’uomo che dirige Nostra Signora dei Turchi e l’uomo che rinuncerebbe a Gassman pur di rivedere in azione Marco Van Basten (che non è un oscuro regista belga ma un meraviglioso e sfortunato centrattacco olandese). Il punto d’arrivo di questa riflessione non può che essere la presenza di Carmelo Bene nei social network, oggi. Bene, su Facebook, accumula “like” come Taylor Swift. Tantissimi utenti lo postano, lo taggano, lo trasformano in gif e in meme: facendo due rapidi conti, sono per lo più persone che non possono averlo apprezzato a teatro e forse non hanno mai visto un suo film. Nella rete Bene è più vivo e presente che mai.Il numero è dedicato ad Adriano Aprà, scomparso il 15 aprile 2024. Adriano ha lungamente collaborato con il Centro Sperimentale (dal 1998 al 2002 è stato conservatore della Cineteca Nazionale) ed è stato amico e ammiratore di Carmelo Bene. Crediamo che avrebbe condiviso la nostra idea di un Bene artista “totale”, multimediale, creatore – ben prima che di film e di spettacoli – di un’opera d’arte che coincideva con se stesso.
Note Autore: Giancarlo Mancini, nato nel 1977, è un giornalista e critico cinematografico italiano che, da anni, opera con successo tra il mondo della televisione e della radio. È noto per i suoi interventi in programmi culturali e di approfondimento come Fahrenheit (Rai Radio 3), Il tempo e la storia (Rai Storia), Hollywood Party (Rai Radio 3) e Wikiradio (Rai Radio 3). Ha collaborato con importanti testate giornalistiche italiane, tra cui Il Riformista, Corriere della Sera e Il Manifesto. Mancini ha scritto diversi libri e saggi sul cinema, tra questi: Colpi roventi. I film di Longanesi, Malaparte, Montanelli e Guareschi (Bompiani, 2017), un'analisi sui film realizzati da importanti figure del panorama intellettuale italiano. Ha inoltre dedicato testi a registi di fama internazionale, come Michael Cimino (Le mani, 2007) e Steven Soderbergh (Le Mani, 2014).
Antonio Pietrangeli. Il regista che amava le donne
autori: Piera Detassis, Emiliano Morreale, Mario Sesti (a cura di)
anno: 2015
pagine: 223
editore: Centro sperimentale di cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9788898623273
prezzo ordinario di vendita: €20,00
prezzo scontato (20%): € 16,00
Le biografie femminili più toccanti e memorabili, le commedie più romanzesche, il cinema più rifinito e sensuale: Antonio Pietrangeli, da Il sole negli occhi a Io la conoscevo bene, ha scontornato una collezione mirabile di figure femminili che ha come sfondo un’Italia nel mezzo della sua più violenta mutazione (quella del boom). Questo libro, con contributi di studiosi italiani e stranieri, esplora a fondo l’opera di uno dei maestri del cinema italiano del dopoguerra che, dopo un’intensa attività di critico, teorico, traduttore (e una laurea in medicina), ha dato vita a un cinema inconfondibile e troppo dimenticato dopo la sua precoce morte.
Note autori: Piera Detassis giornalista e critica cinematografica italiana. Dopo la laurea in Storia e critica del cinema, si è dedicata per qualche tempo all’insegnamento, per poi passare al giornalismo negli anni Ottanta. Ha scritto per le pagine di cultura e spettacolo de «l’Unità» e «Il Manifesto» e dal 1997 dirige il mensile «Ciak». È un’apprezzata saggista e negli anni ha presieduto importanti manifestazioni cinematografiche; su tutte il Festival internazionale del Film di Roma, di cui è stata direttore artistico dal 2009 al 2012. Nel 2015 D. è subentrata a P. Ferrari alla presidenza del Festival internazionale del film di Roma.
Emiliano Morreale laureato alla Normale di Pisa, è stato Conservatore della Cineteca Nazionale ed insegna all'Università di Torino. Scrive su «La Repubblica», «Il Sole-24 ore» e i «Cahiers du cinéma». Ha lavorato a programmi televisivi e radiofonici per la Rai, e ha fatto parte delle commissioni di selezione dei festival di Torino e di Venezia. Tra i suoi libri: Mario Soldati (2006), L'invenzione della nostalgia. Il vintage nel cinema italiano e dintorni (2009), Cinema d'autore anni Sessanta (2011), Così piangevano. Il cinema mélo nell'Italia degli anni '50 (2011).
Mario Sesti critico e giornalista cinematografico, autore di film documentari, è collaboratore di «La Repubblica». e «Ciak». È tra i direttori artistici della Festa del Cinema di Roma (responsabile delle sezioni “Extra”, “Incontri” e “Il lavoro dell’attore”). Ha lavorato a «L’Espresso». come giornalista e cronista cinematografico. Ha scritto diversi libri e monografie tra cui: Nanni Moretti (1986), Nuovo Cinema Italiano (1994), Tutto il cinema di Pietro Germi (1998), Delitto per delitto. 500 film polizieschi (1998).
Le belle costruzioni hanno fatto il loro tempo. Il cinema di Mauro Bolognini
autore: Andrea Pergolari
anno: 2022
pagine: 238
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849875041
Collana: Biblioteca di Bianco e Nero
prezzo ordinario di vendita: € 22,00
prezzo scontato (20%): € 17,60
Regista prolifico e facilmente riconoscibile dal punto di vista stilistico, quindi altrettanto facilmente etichettabile e immediatamente etichettato (e travisato), Mauro Bolognini è stato invece una personalità contraddittoria, moderna a dispetto delle apparenze. È il regista dello scorrere del tempo, delle età di crisi, ma soprattutto una figura centrale per la nostra cinematografia, e non solo: come molti altri artisti del XX secolo dimostra una particolare vocazione multimediale ed è uno dei grandi tramiti della nostra cultura, uno di quei necessari collanti tra pratiche alte e basse, capace di mettere in comunicazione mondi diversi (Moravia, Pasolini, Pratolini, Brancati, Totò, Steno, Tognazzi, tra gli altri) e differenti forme di espressione. Fu un ribelle a suo modo, un toscano che sorrideva e che non aveva mai perso il gusto del gioco, nemmeno dopo essere diventato una personalità di spicco del cinema italiano. La divorante vitalità professionale dell’artista è ricostruita in questo libro attraverso il filo rosso del suo rapporto con gli intellettuali del tempo, fonte inesauribile di ispirazione e confronto, per un percorso tra i più originali e anticonformisti del cinema italiano e facilmente riconoscibile.
Nota autore: Andrea Pergolari è nato a Roma nel 1975. Laureato in Lettere nel 2000, ha esordito come narratore con Gringo nel 2001. Autore di racconti, saggi storici e cinematografici, testi teatrali e documentari, dirige il Teatro Le Sedie a Roma. Tra i suoi libri: La fabbrica del riso (2004), Pasquale Festa Campanile ovvero la sindrome di Matusalemme (2008), Flavio Mogherini scenografo praticamente regista (2009), Luciano Salce – Una vita spettacolare (2010), La polizia s’incazza (2016), La strategia della panchina (2017), Racconti a una voce (2022) e, in collaborazione con Alberto Pallotta, La commedia all’italiana in 160 film (2022) e Franco e Ciccio – Storia di due antieroi (2022). Tra i suoi testi teatrali: Quarto movimento (2013), Brividi a buon mercato (2016), L’ospite senza volto (2017) e, in collaborazione con Emanuele Salce, Mumble mumble (2010) e Diario di un inadeguato (2022). Il suo documentario L’uomo dalla bocca storta (2009), diretto in collaborazione con Emanuele Salce, ha ricevuto la menzione speciale ai Nastri d’argento 2010, mentre la sua commedia Che fa Bobo a Malibù è stata finalista al Premio Magni 2021.
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