Ogni mese proponiamo in offerta tre titoli del nostro catalogo editoriale.
Liliana racconta Cavani
Fa parte di «Bianco e nero: rivista quadrimestrale del Centro sperimentale di cinematografia», a. 83, n. 604, set-dic 2022
Autore: Enrico Magrelli (a cura di)
Anno: 2022
Pagine: 183
Editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Edizioni Sabinae
ISBN: 9791280023438
prezzo ordinario di vendita: € 22,00
prezzo scontato (20%): € 17,60
«Bianco e Nero» 604 è in gran parte costruito sulle parole di Liliana Cavani, che si racconta come artista, come intellettuale e come donna in una lunga intervista concessa a Enrico Magrelli, curatore del numero. Le parole sono, talvolta, importanti. Quelle di chi fa cinema sono preziose o illuminanti. Soprattutto quando, retrospettivamente, ricostruiscono percorsi, traiettorie creative, occasioni improvvise, scelte meditate o estemporanee, suggestioni e necessità narrative. Questa intervista è l’arco portante di questo nuovo viaggio alla scoperta e alla riscoperta della filmografia di una cineasta speciale, che è stata, nell’ordine: diplomata in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia in un’epoca in cui le donne dietro la macchina da presa erano pochissime, pioniera in Rai di una tv culturale e di qualità, documentarista di vaglia, studiosa della scienza e della spiritualità (da Galileo a San Francesco, passando per Milarepa), regista di capolavori controversi come I cannibali, Il portiere di notte e La pelle, di nuovo autrice televisiva di opere dedicate a grandi personaggi quali Albert Einstein e Alcide De Gasperi. Non stupisce che il suo nuovo film abbia nel titolo L’ordine del tempo, ispirato all’omonimo libro di Carlo Rovelli, una delle costanti di tutto il suo lavoro. Il tempo della Storia è il metronomo delle vicende dei suoi personaggi. Il tempo scandisce le riflessioni degli scienziati. Il tempo è la misura impalpabile e inesorabile di chi va contro le regole e l’ordinamento delle epoche nelle quali è nato. Il tempo accompagna il ritorno dei ricordi, spesso tragici e intollerabili. Il tempo incorpora quelle “rivoluzioni culturali” da sempre così care alla regista.
Note autore: Enrico Magrelli, giornalista e critico cinematografico, autore e conduttore del programma di “Hollywood Party” (Radio 3). Direttore artistico di IFF/Berlino e TFF/Viterbo. Direttore responsabile di Taxidrivers.it. Fa parte del Comitato di direzione del Bif&st di Bari e, per oltre venti anni, ha collaborato con la Mostra del Cinema di Venezia. Ha scritto o curato molti libri dedicati a vari autori: da Robert Altman a Nagisa Oshima, da Roman Polanski a Nanni Moretti, da Rainer Werner Fassbinder a Carlo Verdone. Come autore televisivo ha firmato programmi di varietà, tra gli altri, alcune edizioni di “Domenica In” e del "Festival di Sanremo", tre edizioni della “Notte degli Oscar” e vari speciali dedicati al cinema, come l’edizione 2015 del "David di Donatello" e le edizioni 2015 e 2016 degli "EFA" (European Film Academy). È stato Conservatore della Cineteca Nazionale - Centro Sperimentale di Cinematografia dal 2009 al 2012.
autore: Domenico Monetti e Luca Pallanch (a cura di)
anno: 2015
pagine: 171
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Rubbettino
ISBN: 9788849846973
collana: Quaderni della Cineteca nazionale. Nuova serie ; 4
prezzo ordinario di vendita: € 9,90
prezzo scontato (20%): € 7,92
Augusto Tretti (Verona, 1924-2013), forse il più originale e irregolare tra i registi italiani, fu protagonista di una delle più lunghe e tortuose avventure produttive della storia del cinema italiano. Autore di tre film e mezzo in venticinque anni di carriera, vede il suo talento riconosciuto dalle figure più rilevanti della cultura italiana (tra tutti Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Ennio Flaiano, Franco Fortini, Alberto Moravia, Cesare Zavattini, Tonino Guerra), ma la sua opera finirà puntualmente ostacolata da fantomatici produttori (è il caso de La legge della tromba), beffe del destino (il fallimento della Titanus che investe Il potere), silenzi reiterati del servizio pubblico televisivo (i progetti degli anni ’70/’80), come testimoniano i documenti inediti per la prima volta qui pubblicati, provenienti dal Fondo Augusto Tretti del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Note autori: Domenico Monetti lavora dal 2000 al Centro Sperimentale di Cinematografia ed è impegnato presso la Cineteca Nazionale nella programmazione culturale e come responsabile dello staff del Conservatore. Ha svolto attività di ufficio stampa per quattro anni alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ha collaborato come studioso di cinema con l’Archivio del Cinema Italiano dell’ANICA. Scrive per le riviste «Segnocinema» e «Cinecritica» e ha pubblicato articoli sul mensile «Duel». Nel 2005, insieme a Giuseppe Ricci, ha curato il volume Giulietta degli spiriti raccontato dagli Archivi Rizzoli. Con Luca Pallanch ha curato Luigi Comencini: architetto dei sentimenti (CSC, 2007), Tagli: il cinema di Dario Argento (CSC, 2008) e Non solo “Gomorra”: tutto il cinema di Matteo Garrone (Edizioni Sabinae, 2008), quest’ultimo anche con Pierpaolo De Sanctis.
Luca Pallanch è Direttore amministrativo della Cineteca Nazionale. Critico della «Rivista del Cinematografo», è autore dei romanzi I fiori di Early (Armando Siciliano, 2000) e Un colpo da pochi milioni (Lorenzo de’ Medici Press, 2024). È coautore, con Domenico Monetti e Stefania Tuveri, del documentario Il cinema Kriminal di Umberto Lenzi, presentato al Noir Film Festival di Courmayeur nel 2002. Ha collaborato al catalogo Capitani coraggiosi, a cura di Stefano Della Casa, realizzato in occasione della retrospettiva sui produttori italiani al Festival di Venezia del 2003.Tra i volumi da lui curati: Family Life, con Roberto Fiori (Effatà, 2000); Luigi Comencini: architetto dei sentimenti (CSC, 2007) e Tagli: il cinema di Dario Argento, con Domenico Monetti (CSC, 2008); Non solo “Gomorra”: tutto il cinema di Matteo Garrone, con Pierpaolo De Sanctis e Domenico Monetti (Edizioni Sabinae, 2008).
Buona la prima. Il cinema di Carlo Ludovico Bragaglia
autore: Orio Caldiron e Matilde Hochkofler
anno: 2022
pagine: 227
editore: Centro Sperimentale di Cinematografia; Sabinae
ISBN: 9791280023384
collana: Grande cinema
prezzo ordinario di vendita: € 28,00
prezzo scontato (20%): € 22,40
Nonostante una carriera eccezionale, oggi pochi ricordano Carlo Ludovico Bragaglia, il più versatile artigiano del cinema italiano di ieri. Coinvolto sin dall’inizio nella trascinante esperienza futurista, con il fratello Anton Giulio diede vita al Teatro Sperimentale degli Indipendenti e alla Casa d’Arte Bragaglia. Il suo esordio nel cinema avvenne nel 1932 con O la borsa o la vita, con Sergio e Rosetta Tofano, uno dei film più originali del primo sonoro, dove si avvertono gli echi delle avanguardie. Nei suoi oltre sessanta film – in cui frequentò tutti i generi, commedia e comico, film-canzone e avventuroso, melodramma e peplum – fece da burattinaio a una strepitosa serie di intramontabili: Vittorio De Sica, Anna Magnani, Totò, i De Filippo, Ruggero Ruggeri, Armando Falconi, Alberto Rabagliati, Gino Bechi, Massimo Girotti, Ugo Tognazzi, Silvana Pampanini, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi, Domenico Modugno. Nella prima monografia completa, la vita e le opere di “Carletto” Bragaglia rivivono nell’analisi dei singoli film, in una preziosa antologia di sue dichiarazioni e nei ricordi di tanti testimoni. A fine volume, La fossa degli angeli, il suo grande film perduto ambientato nelle cave delle Apuane, con Amedeo Nazzari e Luisa Ferida, è ricostruito come un sorprendente cineromanzo grazie a una sessantina di rarissime fotografie.
Note autori: Orio Caldiron ha insegnato Storia e critica del cinema all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". È stato presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Numerosi i suoi lavori, sia in qualità di autore che di curatore; tra le pubblicazioni più recenti: Cinema. 1936-1943: prima del neorealismo (2002), Il principe Totò (2002), Pietro Germi, la frontiera e la legge (2004), Le fortune del melodramma (2004), Uomo, vieni fuori! Soggetti per il cinema editi e inediti di Cesare Zavattini, da lui curato (2006), Giuseppe Rotunno. La verità della luce (2007), La bella compagnia (2009).
Matilde Hochkofler, giornalista e scrittrice. Si occupa da molti anni di cinema. Tra le sue pubblicazioni: Isa Miranda (1978), Scrivere il cinema. Suso Cecchi d’Amico (1988), Marcello Mastroianni. Il gioco del cinema (2001), Anna, lo spettacolo della vita (2005), Anna Magnani. La biografia (2013). Ha raccolto i suoi scritti su fotografia e arti visive in Flash rubati (2003) e Le regole del gioco (2006). Ha collaborato con il Centre Georges Pompidou di Parigi e i Musei Capitolini di Roma. Ha curato numerose mostre su personalità e momenti del cinema italiano: Anna Magnani, Cesare Zavattini, Totò, Luigi Zampa, le riviste “Hollywood” e “Cinema”.

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