
È morto il 2 febbraio Enzo Muzii, sporadico e intrigante regista, già proposto in passato al Cinema Trevi. Riprendiamo le parole di Irene Bignardi su «La Repubblica», in occasione dell'uscita nel 1990 del suo primo romanzo, Punto di ritorno (Adelphi), per noi un punto di partenza per riscoprire questo geniale artista: «Perché la morte come tema dà sempre luogo a un autoritratto. Sotto questa epigrafe di Josif Brodskij, Enzo Muzii giornalista, critico di cinema, gentiluomo, bon vivant, regista, fotografo, scapolo, avido lettore, viaggiatore raccoglie, come in un ritratto arcimboldesco fatto di episodi che, a ben vedere, sono tutti addii e separazioni, le sue memorie. Sue? Anche se gli indizi sono volutamente confusi, se la cronologia e la logica temporale sono spezzate, se i nomi e i luoghi sono spesso sigillati sotto le allusioni, se i ricordi sono registrati selettivamente a comporre un'immagine assai simile a quella originale ma tanto sfuggente da poter essere altrui, si tratta di un autoritratto romanzesco. Non bisogna cercare però in Punto di non ritorno i ricordi di un uomo di cinema (Muzii ha al suo attivo due interessanti film come La macchia rosa e Come l'amore, oltre ad alcune belle cose televisive tra cui il piccolo gioiello di La singolare avventura di Francesco Maria). Non i ricordi di un fotografo che ha registrato, per puro piacere e senza conoscere le costrizioni del dovere professionale, alcune bellissime facce di donne (ma questo passato si rivela quando Muzii parla di una vita diaframmata dalla prudenza). E neanche i ricordi di un uomo che nella sua vita ha avuto molto successo con le (belle) signore, e che ha conosciuto le gioie della migliore cultura borghese. Punto di non ritorno è una rapsodia delle memorie che hanno contribuito a costruire un eterno adolescente, un uomo che ha preferito non scegliere e non dire, un po' per sdegno aristocratico, un po' per elegante ambiguità, un po' per viltà […] Che rivela l'ennesimo talento di un grande dilettante delle arti e, per quel che ci racconta, della vita».
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