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Profondo Cozzi. Il cinema di Lewis Coates
30 Marzo 2017 - 30 Marzo 2017
Luigi Cozzi esordisce nel 1963, collaborando con testate e case editrici quali Urania, Galassia, Nova Sf, Robot, Libra, Fanucci, Newton Compton, Perseo e altri, in qualità di autore e traduzioni di numerosi romanzi, racconti legati alla fantascienza e al giallo. Negli anni Settanta crea e cura fortunate rassegne su film di fantascienza, pubblicando e scrivendo libri di saggistica specializzata. Ma è sulle immagini in movimento che Luigi Cozzi trova il suo maggiore compimento. Oltre alla trentennale collaborazione con Dario Argento, Luigi Cozzi scrive e dirige film di successo e dai generi più disparati: il lacrima-movies (Dedicato a una stella), la commedia sexy (La portiera nuda), la fantascienza (Star Crash, Contamination), il mitologico (Hercules, Hercules 2), il giallo (Il vicino di casa, episodio de La porta sul buio, L’assassino è costretto a uccidere ancora), l’horror (Paganini Horror, The Black Cat), senza dimenticare due documentari dedicati al suo grande amico: Dario Argento Master of Horror e Dario Argento: il mio cinema. Last but not least, la sua ultima fatica: Blood on Melies’ Moon – La porta sui mondi, ovvero «un lavoro sospeso tra divertissement, viaggio all’origine del cinematografo, nostalgia del cinema di genere, e, in tutto, il ribadire che, con Viaggio nella Luna di Georges Méliès, la fantascienza appartiene alla nascita stessa del cinema» (quinlan.it).
 
ore 17.00 Dedicato a una stella di Luigi Cozzi (1976, 93′)
«Dedicato a una stella nasce da un’idea di Ovidio Assonitis, che aveva appena prodotto con enorme successo L’ultima neve di primavera, col bambino che muore. La Toho giapponese offre a Ovidio una grossa somma per un nuovo film di quel genere e, siccome in quel periodo Ovidio era troppo preso con la preparazione di Tentacoli, chiede a me di occuparmi di questo nuovo film e me ne dà il soggetto: un’aspirante, giovane cantante d’opera giapponese ,viene a Perugia per affinarsi nel canto. Lì s’innamora di un ragazzo, è ricambiata, vive felice ma poi si ammala e vuole morire con indosso l’abito da sposa che lui le aveva regalato in previsione delle nozze. […] Ma a me faceva quasi schifo […]. Così gli ho controproposto un altro soggetto ambientato in Francia sulle selvagge coste della Bretagna e della Normandia: storia di una fanciulla che è malata e sa di dover morire e per questo va alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto. Durante questa ricerca conosce un celebre pianista […]. A Ovidio piacque la mia versione della sua storia, la fece leggere ai signori giapponesi della Toho che diedero l’ok e così è nato Dedicato a una stella: anche il titolo è mio» (Cozzi).
 
ore 19.00 Hercules di Luigi Cozzi (1983, 99′)
Rivisitazione della storia di Ercole, in lotta contro Minosse, che tenta di impadronirsi del mondo. Hercules deve fermarlo, insieme ad alcuni suoi compagni, e salvare la sua principessa. «I due Hercules nascono nella mia mente come un rifiuto del peplum italico, che era ben poco pieno di fantasia, e non certo come un tentativo tardivo per farlo rinascere. Con i due Hercules io ho voluto fare fantasy pura alla Harryhausen, sono andato direttamente alla fonte greca, quella delle leggende antiche che sono molto più proprio il libro I miti greci di Robert Graves, che è un volume meraviglioso, e poi all’americana, non certo all’italiana. Il mio modello è stato Clash of the titans di Harryhausen e pure Gli argonauti» (Cozzi).
 
ore 21.00 Incontro moderato da Antonio Tentori con Luigi Cozzi
 
a seguire Blood on Melies’ Moon – La porta sui mondi di Luigi Cozzi (2016, 111′)
La storia ci dice che in Francia, nel 1890, l’inventore Louis Le Prince, dopo aver brevettato una macchina per filmare le immagini in movimento e proiettarle in grande su uno schermo, è scomparso in circostanze misteriose: da allora di lui e di quella sua invenzione non si è saputo più nulla. Cinque anni più tardi, i fratelli Lumière di Lione hanno brevettato una macchina molto simile a quella di Le Prince denominata “Le Cinematographe”: da quel momento, il 1895 è stato considerato universalmente come la data ufficiale della nascita del cinema. Ma resta un enigma: che cos’è successo a quel Louis Le Prince? E dove sono finiti lui e la sua invenzione brevettata? Fino a oggi questo mistero (assolutamente autentico) è rimasto insoluto. Ma ecco che all’improvviso nella Roma del 2016 all’improvviso si dischiude la Porta sui Mondi e da un universo parallelo arriva allora la risposta a questo enigma…«Cozzi realizza il suo Gatto nel cervello mettendo in scena se stesso in uno squinternatissimo ma spassoso guazzabuglio» (www.davinotti.com). «Blood on Méliès’ Moon è davvero un’esperienza da provare: piacevole, confortevole e familiare» («Nocturno»).
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