Home > Piero Cannizzaro, un autore glocal
Piero Cannizzaro, un autore glocal
30 Novembre 2016 - 30 Novembre 2016
Maison d’Italie de la Cite Internationale de Paris, Istituto Italiano di Cultura e Associazione Anteprima (24-27 novembre)
 
ore 18.00 Ritorno a Kurumuny di Piero Cannizzaro (2003, 36′)
«Kurumuny è un piccolo scorcio di Salento in cui ogni Primo Maggio si rivive una festa popolare con canti, musiche, balli, poesie, in uno spirito glocal, dove passato e futuro proseguono con continuità un viaggio culturale ed esistenziale e il lavoro di Piero Cannizzaro si inscrive all’interno dell’intensa e stimolante stagione che sta vivendo ormai da diversi anni il Salento: una grande stagione di ricerca e riorganizzazione della propria memoria orale facilitata anche da un processo di globalizzazione che interessa l’universo delle popolazioni. All’interno delle pieghe di questo processo ogni singolo territorio ha riscoperto l’alterità e la diversità» (Rina Durante).
 
a seguire Ritratti dal Salento: Uccio Aloisi e Anna Cinzia Villani di Piero Cannizzaro (2004, 13′)
Due voci simbolo della tradizione salentina, Anna Cinzia Villani e Uccio Aloisi, scomparso nel 2010, cantano e parlano delle loro esperienze nel mondo delle tradizioni popolari. Lui è stato il testimone, il traghettatore, il custode della tradizione salentina del suono del tamburello. Ma era e restava un contadino. Con la sua ape si recava ogni giorno in campagna per curare il suo piccolo appezzamento di terra. Ogni tanto qualcuno lo veniva a chiamare per suonare ad una sagra o a un concerto. Il percorso di ricerca di Anna Cinzia, Villani mosso da profondo interesse per la memoria sonora e corporea del proprio territorio, ha condizionato tutte le sue scelte artistiche, volte a divulgare e salvaguardare caratteristiche e sfumature che in un’epoca di appiattimento e omologazione culturale andrebbero certamente perdute.
 
a seguire Tradinnovazione. Una musica glocal (Puglia, Sardegna, Piemonte) di Piero Cannizzaro (2011, 60′)
«Il suono è la via di comunicazione che più facilmente può essere percorsa dalla suggestione, dalla memoria, dal pensiero. Abbiamo viaggiato nell’Italia attraverso la musica etnica e le sue commistioni, i contatti con le culture e i modi che questa musica alimenta e assorbe per produrre a sua volta altra musica. Quello che si prefiggono i musicisti (ma anche i danzatori) che abbiamo incontrato è quello di andare oltre alla tradizione cercando di creare un ibrido tra il passato ed il presente, per rendere ancora oggi viva la tradizione» (Cannizzaro). Nel documentario si susseguono le voci di Anna Cinzia Villani, il gruppo Mascarimirì, il Canzoniere Grecanico Salentino, l’antropologo Eugenio Imbriani, il fisarmonicista Massimiliano Morabito, gli Officine Zoè, il tamburellista Lamberto Probo, i Lou Dalfin, gli Abnoba, i Folkestra Bichesario, il gruppo dei Nur, il duo dei Bentesoi, Carlo Concu, in arte Randagiu Sardu, che duetta con Quilo, voce e fondatore della krew hip hop sarda Sa Razza.
 
a seguire Viaggio nella musica veneta: Gualtiero Bertelli di Piero Cannizzaro (2012, 14′)
Un grande protagonista della musica veneta e del canto storico/politico: Gualtiero Bertelli è nato a Venezia, nell’isola della Giudecca, nel 1944. Gualtiero prende parte alla vita politica e culturale della sua città e viene in contatto con pubblicazioni discografiche, musicisti e ricercatori che si occupavano di canto sociale. In particolare, grazie all’amicizia con il musicista Luigi Nono, incontra Sergio Liberovici di Cantacronache, occasione che prepara la svolta nell’attività musicale di Gualtiero Bertelli. In quegli anni la ricerca demografica, e in particolare sul. si coniuga con l’attività di autori, come Fausto Amodei e Ivan Della Mea, che con le loro nuove canzoni raccontano la realtà urbana che si sta sviluppando un po’ ovunque nel nostro paese. Su questa strada si colloca il lavoro di Gualtiero dal 1963 in poi, preparandosi all’inevitabile, e atteso, contatto con il Nuovo Canzoniere fondato da Gianni Bosio e Roberto Leydi.
 
ore 20.30 Incontro moderato da Angela Prudenzi con Piero Cannizzaro, Francesco Munzi, Vanessa Roghi, Christian Uva
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Christian Uva L’immagine politica. Forme del contropotere tra cinema, video e fotografia nell’Italia degli anni Settanta(Mimesis, 2015).
 
a seguire Ossigeno di Piero Cannizzaro (2012, 60′)
Ossigeno è la storia di un cambiamento. Una vita estrema, feroce, drammatica, sfociata nella poesia, nella scrittura, nella pittura. La storia di Agrippino Costa. Figlio di un finanziere, orfano all’età di quattro anni, suo padre si risposa. Con la famiglia emigra nella Torino operaia negli anni Cinquanta. Fa mille mestieri, dal fornaio all’operaio, coltivando dall’età di 13 anni la passione della poesia. Nel ’68 è a Marsiglia, dove per sopravvivere fa il buttafuori in un bordello. Diventa ladro d’opere d’arte, tra le quali la Venere di Botticelli, ma è anche rapinatore di banche. Viene rinchiuso nelle prigioni francesi, svizzere e italiane. In carcere diventa militante dei NAP e poi delle Brigate Rosse senza però mai smettere di scrivere poesie e dipingere quadri. Per le sue follie legate ai continui tentativi di fuga ha scontato vent’anni di prigione, fra cui dodici trascorsi nelle carceri speciali. Non ha mai ucciso, ne ferito nessuno. Ha tentato l’evasione una dozzina di volte nei modi più disparati… Viene rinchiuso anche in un manicomio criminale. Lo salva dalla pazzia un appello di Franca Rame e Dario Fo. Oggi Agrippino vive tra Roma e Lecce vicino alla moglie Lucia e ai numerosi figli, due dei quali sono ballerini classici affermati.
Date di programmazione