Pasquale Festa Campanile, un autore popolare (parte prima)
23 Febbraio 2016 - 28 Febbraio 2016
Il 25 febbraio 1986 si spegneva a Roma Pasquale Festa Campanile. Nacque a Melfi il 28 luglio 1927. «Si trasferì, giovanissimo, a Roma, dove, ancor prima di laurearsi in giurisprudenza, iniziò una brillante pratica di scrittore e giornalista […]. Il suo esordio cinematografico, come cosceneggiatore di Faddija (La legge della vendetta, regia di R. Montero), avvenne nel 1949 e rimase un episodio isolato fino al 1955, quando scrisse, in collaborazione con M. Franciosa, Gli innamorati (regia di M. Bolognini), che fu insignito del Nastro d’argento. Subito dopo, ancora con Franciosa, vi fu la sceneggiatura del film campione d’incassi della stagione 1956-57, Poveri ma belli (regia di D. Risi) […]. Dopo la collaborazione alle sceneggiature di alcuni capolavori di L. Visconti – come Rocco e i suoi fratelli (1960), Nastro d’argento per la sceneggiatura, e Il gattopardo (1963) – e di importanti opere del cinema italiano degli anni Sessanta – fra le quali L’assassino (regia di E. Petri, 1960), Le quattro giornate di Napoli (regia di N. Loy, 1962), Una storia moderna: l’ape regina (regia di M. Ferreri, 1963) -, giunse l’esordio registico, Un tentativo sentimentale, del 1963, diretto insieme con Franciosa […]. Ancora in coppia con Franciosa fu la direzione dell’opera seconda, Le voci bianche (1964), ricognizione leggera e mai volgare nel mondo romano del teatro lirico settecentesco e dei suoi cantori evirati. A partire dal successivo La costanza della ragione (1965), tratto dell’omonimo romanzo di V. Pratolini, il F. fu l’unico regista dei propri film, percorrendo un itinerario contraddistinto dall’intensità realizzativa e dal successo popolare» (Guglielmo Moneti).
martedì 23
ore 17.00 Un tentativo sentimentale di Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa (1963, 100′)
«Parola non nuova, ormai, quella dell’incomunicabilità: se ne usa e se ne abusa (anche se troppi ne dimenticano la lontana paternità pirandelliana) e il più delle volte se ne parla come di un dato di fatto che ha in sé e solo in sé le sue spiegazioni. […] Franciosa e Festa [Campanile, n.d.r.], al contrario, preso atto di questa incomunicabilità, hanno voluto studiarne i motivi […] per poterceli, dopo, dire fino in fondo, a illustrazione e chiarimento dei loro personaggi. Chi sono questi personaggi? Sono gli esponenti tipici di una piccola parte di una borghesia dorata che, nel passatempo mondano, nei giochi di società, nelle villeggiature, esplica quasi per intero la sua attività: le donne ciniche e frivole; gli uomini spesso più frivoli di loro, più deboli» (Rondi).
ore 19.00 Le voci bianche di Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa (1964, 109′)
«Nella Roma del Settecento, quand’erano in voga i cantori evirati, un giovane popolano finge di farsi castrare e fa carriera anche perché spopola, non solo con la voce, tra le belle aristocratiche. Una delle più impertinenti e spregiudicate tra le farse in costume degli anni ’60» (Morandini).
ore 21.00 Adulterio all’italiana di Pasquale Festa Campanile (1966, 93′)
Marta (Catherine Spaak), moglie fedele e affettuosa di Franco (Nino Manfredi), avendolo sorpreso tra le braccia della sua più cara amica, decide di ricambiare l’offesa riservandosi l’opportunità di compiere un adulterio punitivo.
mercoledì 24
ore 17.00 Scacco alla regina di Pasquale Festa Campanile (1969, 98′)
Margaret Mevin, diva di successo, manifesta un carattere talmente venale e possessivo al punto di assumere una dama di compagnia, con la quale instaura un complesso rapporto tra padrona e schiava.
ore 19.00 La cintura di castità di Pasquale Festa Campanile (1967, 105′)
Al tempo delle crociate, il valoroso Guerrando si appresta a partire per la Terra Santa e poiché non ha avuto il tempo di consumare il matrimonio con la bella Boccadoro le impone l’uso di una cintura di castità. La donna, per niente rassegnata a portarla, si mette sulle tracce del marito andando così incontro al travagliato viaggio pieno di avventure.
ore 21.00 La ragazza e il generale di Pasquale Festa Campanile (1967, 103′)
Il film racconta, in un clima di “favola bellica”, le vicissitudini di un soldatino che ha la ventura di catturare, durante la prima guerra mondiale, nientemeno che un generale austriaco. Se riesce a portarlo nelle nostre linee il premio è sicuro: una licenza, una medaglia e, soprattutto, mille lire. Queste ultime fanno gola anche a una giovane e bella contadinotta che aiuta il soldatino con la promessa di fare a metà della somma.
giovedì 25
ore 17.00 La matriarca di Pasquale Festa Campanile (1968, 89′)
Dopo la morte del marito, una bella vedova scopre che il congiunto è stato sempre infedele: si risposa e si vendica sul secondo marito dei torti subiti. «Allora un supererotico con Catherine Spaak scatenata donna padrone […]. Oggi […] una commediola erotica abbastanza buffa e pop, forse anche un filo femminista» (Giusti).
ore 19.00 La Calandria di Pasquale Festa Campanile (1972, 95′)
In pieno Rinascimento, due signori nobili ed oziosi fanno una scommessa: vince chi di loro riesce a sedurre la moglie di un povero ed anziano bottegaio: travestimenti, scambi di persona e beffe a non finire.
ore 21.00 Quando le donne persero la coda di Pasquale Festa Campanile (1972, 94′)
«Rapidissimo sequel di Quando le donne avevano la coda, ma la storia non è più scritta da Umberto Eco. La situazione è ancora divertente, ma tutto sembra costruito per la star del momento Lando Buzzanca, morto nel film precedente e ricomparso con un altro personaggio in questo. È una specie di truffatore furbastro della piccola comunità di cavernicoli pronto a spiegar loro l’uso del denaro e del commercio» (Giusti).
venerdì 26
ore 17.00 Conviene far bene l’amore di Pasquale Festa Campanile (1975, 106′)
«Il film, scritto e diretto dallo stesso regista, è la trasposizione cinematografica del suo romanzo. Molto originale l’idea di base che propone, come rimedio alla crisi energetica: una clamorosa scoperta da parte di un eccentrico scienziatoottenuta conl’atto sessuale di due volontari che riescono a far scaturire energia» (Pintaldi-Ravaioli).
ore 19.00 Autostop rosso sangue di Pasquale Festa Campanile (1976, 107′)
«Non vi è un problema della coppia: vi è il problema di un uomo e il problema di una donna e non vi è che una soluzione: la morte» (Böll, citazione nei titoli di coda). «Un eros-thriller on the road con Franco Nero e Corinne Clery […] come coppia in crisi in vacanza in una California fintissima. Non vanno a dare un passaggio a un rapinatore maniaco e manesco […]?» (Giusti).
ore 21.00 L’emigrante di Pasquale Festa Campanile (1973, 115′)
«Un giovane (Celentano) emigra in America per sbarcare il lunario e cercare il padre. Trova invece una cantante (Mori) di cui s’innamora, ma è coinvolto in storie di malavita. Primi assaggi del “personaggio Celentano”, qui nella parte del ragazzo del popolo, eroe nazionale di tutti i giorni, un po’ ingenuo ma profondamente buono» (Mereghetti).
sabato 27
ore 17.00 Il petomane di Pasquale Festa Campanile (1983, 101′)
Pujol si esibisce in un locale di Parigi con un numero di petomania. Quando uno dei figli, che compongono la sua orchestra, lo abbandona inizia una serie di audizioni per sostituirlo. Incontra così una bella e giovane violoncellista, Catherine, di cui si innamora.
ore 19.00 La sculacciata di Pasquale Festa Campanile (1974, 93′)
Carlo (Antonio Salines) ed Elena (Sydne Rome) sono una giovane coppia di coniugi, il cui “ménage” è in crisi a causa di una improvvisa e inspiegabile inefficienza sessuale di lui.
ore 21.00 Cara sposa di Pasquale Festa Campanile (1977, 109′)
Pasquale Festa Campanile in «Cara sposa (1977),[…]disegna il ritratto di Alfredo, uno sbandato, fanfarone e giocoso, ma non sprovveduto: uno dei tanti protagonisti spensierati e giocosi creati da Festa Campanile. Alfredo affronta la vita con leggerezza, vive di espedienti e per questo è stato in carcere ed è stato lasciato dalla moglie, Angelina, e dal figlio, il piccolo Pasqualino, che si sono accasati con un tassista serio e avveduto, anche troppo» (Pergolari).
domenica 28
ore 17.00 Il corpo della ragassa di Pasquale Festa Campanile (1979, 105′)
Mantova fine anni Cinquanta, poco prima dell’entrata in vigore della legge sulle “case chiuse”. Il film, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Gianni Brera, racconta in frase grottesca di come il professor Quario (Enrico Maria Salerno) insegni alla ragazza contadina (Lilli Carati), che ha accolto in casa a suo servizio, il linguaggio del corpo.
ore 19.00 Il ladrone di Pasquale Festa Campanile (1979, 111′)
Nella Giudea dell’anno 33 d.C., un vagabondo (Enrico Montesano) trascorre la vita tra furti con destrezza, piccole truffe ed umiliazioni. In questo cammino, gli capita di incontrare e di sentire spesso notizie riguardanti un certo Gesú: entrambi finiscono sulla croce, insieme.
ore 21.00 Il soldato di ventura di Pasquale Festa Campanile (1976, 111′)
«Ne Il soldato di ventura gli straccioni guidati da Ettore Fieramosca a sfidare i francesi a Barletta non sono tanto simbolo della rivalsa italiana rispetto agli odiati francesi (come nel precedente film di Blasetti, Ettore Fieramosca, dedicato alla disfida, in cui si sovrapponeva alla storia la retorica fascista), quanto della ribellione degli umili ai soprusi dei potenti» (Pergolari).