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Paolo Cavara, regista gentiluomo
07 Novembre 2014 - 07 Novembre 2014
Il 2014 è stato anche l’anno di Paolo Cavara, regista rimosso per troppo tempo nei volumi di storia del cinema. A rendergli giustizia il restauro da parte della Cineteca Nazionale di uno dei capolavori del cineasta, L’occhio selvaggio (1967), presentato all’ultima edizione del Festival di Roma, e la pubblicazione della sceneggiatura del film, edita da Bompiani e curata da Alberto Pezzotta. Non solo, sempre quest’anno sono apparse miracolosamente altre due pubblicazioni: Paolo Cavara. Gli occhi che raccontano il mondo di Fabrizio Fogliato e la riedizione ampliata, riveduta e corretta di un memoir del figlio del regista, Pietro, dal titolo Ricordo di un padre. Paolo Cavara, regista gentiluomo. Come scrive Fogliato: «Lontano da qualunque forma di intellettualismo Paolo Cavara ha anticipato di decenni temi e dibattiti attuali persino oggi, come quello dell’ecologia e del culto delle apparenze. Ha sempre affrontato gli argomenti più urgenti e scottanti, senza mai alzare la voce, senza mai gridare lo scandalo ma, al contempo, sempre con una fermezza e un rigore che non possono non essergli riconosciuti».
 
ore 19.00 L’occhio selvaggio di Paolo Cavara (1967, 97′)
«Il primo film a soggetto di Paolo Cavara è, forse, la sua opera più importante, e merita, senza ombra di dubbio, di essere collocato tra i grandi film della cinematografia italiana, anche perché, accanto a quella del regista si ascrivono firme altrettanto prestigiose: il soggetto è elaborato con Fabio Carpi e Ugo Pirro, mentre la sceneggiatura è condivisa con Tonino Guerra e si avvale del contributo di un giovane emergente (cinematograficamente parlando) di nome Alberto Moravia. […]. L'”occhio selvaggio” del titolo è dunque quello del regista che riprende le imprese di Paolo, e che è, consapevolmente, complice con lo spettatore che quelle stesse imprese vede sullo schermo. L'”occhio selvaggio” però è anche quello dello spettatore lasciato in balia dell'”ideologia” dell’immagine»(Fogliato).
 
ore 21.00 Incontro con Pietro Cavara e Fabrizio Fogliato
 
Nel corso dell’incontro saranno presentati i volumi di Fabrizio Fogliato Paolo Cavara. Gli occhi che raccontano il mondo (Il Foglio, 2014) e di Pietro Cavara Ricordo di un padre. Paolo Cavara, regista gentiluomo (Aracne, 2014)
 
a seguire La cattura di Paolo Cavara (1969, 98′)
«Per Paolo Cavara la guerra è un abominio, che non esiste solo durante il conflitto bellico, ma è qualcosa che persiste all’interno della società moderna. Per questo ricorre all’astrazione della messa in scena: identifica un luogo volutamente irreale in cui al candore innevato della superficie si contrappone uno spazio ristretto, oscuro e frazionato da cui, per l’essere umano è impossibile tanto uscire quanto divincolarsi dalla presenza metafisica del Male» (Fogliato).
Ingresso gratuito
Date di programmazione