Paolo Brunatto
31 Agosto 2011 - 31 Agosto 2011
Retrospettiva “Orizzonti 1960-1978”. Festival di Venezia 2011
Proiezione il 31 agosto, alle 17.00, in sala Perla, con replica l’8 settembre, alle 14, sempre in sala Perla. Abinato al programma Carmelo Bene.
Vieni, dolce morte (dell’ego) di PaoloBrunatto (1967-68, mediometraggio).
Nella sezione dedicata a Carmelo Bene, stesse date, anche Bis (1967, cm).
Orizzonti 1960-1978 rende omaggio al filmaker Paolo Brunatto, scomparso un anno fa, con la presentazione della sua opera più conosciuta, Vieni, dolce morte (dell’ego), film-manifesto del cinema underground italiano, «espressione non mediata della “nuova sensibilità” della controcultura, un tentativo generoso di “coniugare l’Arte con la Vita”». «Un film “esemplare” nel quale gli evidenti errori tecnici (sottoesposizioni, sovraesposizioni, sfocature, rigature, ecc.) non disturbano, anzi diventano linguaggio e sanno restituirci il profumo di una “ricca stagione”».
Vieni, dolce morte documenta un viaggio in Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India e Nepal «con hippies e beatniks italiani, americani, francesi, inglesi, tedeschi, svedesi, giapponesi, camionisti afgani, pakistani, indiani e una bambina tibetana. […] Può essere considerato un documentario: in realtà non è un documentario e non è un film a soggetto ma è qualcosa di più: è la vita stessa rubata dalla cinepresa; le esperienze vitali di uno dei primi gruppi italiani di giovani “ricercatori” che si sono avventurati sulle strade dell’Asia e, contemporaneamente, nei tortuosi sentieri del loro inconscio» (Paolo Brunatto). «Diario intimo, autoritratto, poesia d’amore, Vieni, dolce morte è certamente qualcosa di meno di un film, ma è forse qualcosa di più del cinema» (Enzo Ungari).