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Omaggio a Luciano Ercoli
06 Giugno 2015 - 06 Giugno 2015
Negli anni Cinquanta Luciano Ercoli lavora come assistente alla regia aiuto regista ne La risaia (1955) di Matarazzo e I girovaghi (1956) di Fregonese. Negli anni Sessanta si dedica alla produzione di film esotici come Odissea nuda di Rossi e Ti-Koyo e il suo pescecane di Quilici, o di grande successo popolare come Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo di Tessari. Regista dal 1970, firma alcune opere di pregevole fattura, spaziando nei generi più disparati: dal thriller all’action, senza dimenticare il melò, il poliziesco, la commedia. Marito dell’attrice Nieves Navarro, conosciuta in Italia anche con il nome di Susan Scott.
 
ore 17.00 Il figlio della sepolta viva di André Colbert [Luciano Ercoli] (1974, 85′)
Il figlio della sepolta viva è un sequel apocrifo di Sepolta viva, pensato per sfruttare il grande successo di pubblico del film precedente che aveva inaugurato il minifilone melodrammatico. La duchessa di Cambise commette ogni sorta di angherie sulle sue popolazioni. Un misterioso pellegrino muto, Damy, sa che il vero duca di Cambise è il giovane François, la cui madre Cristine, è stata rinchiusa in una torre e il padre assassinato. Un frate conferma, con una testimonianza scritta, la verità di questa asserzione. La duchessa di Cambise, quando scopre di essere solo figlia di una serva, scatena la sua ferocia ed elimina tutte le persone che potrebbero testimoniare presso il Re di Francia, Luigi XV, per farla deporre.
 
ore 18.45 Lucrezia giovane di André Colbert [Luciano Ercoli] (1974, 88′)
Per interessamento del cardinale Sisto di Monreale (William Bogart, alias Guglielmo Spoletini), viene annullato il matrimonio tra Lucrezia Borgia (Simonetta Stefanelli) e Giovanni Sforza (Fred Robsham), nipote di Ludovico il Moro. L’affare è condotto per procurare più forti alleanze con Alessandro VI (Ettore Manni), dietro la falsa motivazione della impotenza dello sposo. Cesare Borgia (Massimo Foschi), incestuosamente innamorato della sorella, si dà da fare anche lui…
 
ore 20.30 Troppo rischio per un uomo solo di Luciano Ercoli (1973, 110′)
Rudy (Giuliano Gemma), campione del volante, viene accusato di aver ucciso la propria amante Nina (Susan Scott), la quale durante un party lo aveva fatto ingelosire. Incarcerato, trova comprensione solo nell’avvocato Crossman (Glauco Onorato), agente del finanziere Brauner (Michael Forest) che voleva ingaggiare Rudy perché facesse pubblicità alla propria ditta. Rudy evade e si rifugia in casa di un amico, partito per un lungo viaggio. Poi riprende i contatti con Crossman, ma scopre che Brauner… «L’inizio ha una buona tensione e un sapore documentario. […] Dopo una lunga pausa riprendono le emozioni. Per venti minuti la “127” fa da primattrice. Le auto nemiche finiscono regolarmente fuori strada, gl’inseguitori finiscono a brandelli. Il noto pilota acrobatico Remy Julienne – lo stesso di Colpo all’italiana – diventa per una decina di sequenze l’autore vero della pellicola. E Gemma? “Io non mi sono tirato indietro, ho subìto personalmente un testa-coda. Non mi va di fare il difficile, sono stati i film ardimentosi a lanciarmi. Rinnegandoli, rinnegherei me stesso”» (Perona).
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