Musicisti dello schermo: Paolo Buonvino
12 Giugno 2013 - 12 Giugno 2013
«Paolo Buonvino nasce a Scordia (CT) nel 1968. Si diploma in pianoforte presso il conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria e studia Discipline della Musica presso l’Università di Bologna. Dopo un apprendistato in veste di assistente musicale per Franco Battiato, si accosta al teatro scrivendo musiche di scena per varie compagnie. Tra i numerosi lavori del primo periodo d’attività compone Francesco: la notte, il sogno, l’alba (1995), opera multimediale per soprano, tenore, basso, voci recitanti, orchestra, coro, computer e tastiere, e Epiklesis (1996), messa per soprano, coro, orchestra, computer e tastiere. Avvia l’attività di composizione di musica per lo schermo con il film televisivo La Piovra 8 (1997, Rai) di Giacomo Battiato. Nel 1998 firma la colonna sonora di Ecco fatto di Gabriele Muccino, con il quale torna a lavorare l’anno successivo in Come te nessuno mai, e poi ancora nel 2001 ne L’ultimo bacio e nel 2003 per Ricordati di me. Tra le sue numerose collaborazioni con registi italiani e d’oltreconfine si contano quelle con Michele Placido, Giovanni Veronesi, Paolo Virzi, Carlo Carlei, Carlo Verdone, Roberto Faenza, Dyane Kurys, Gianluca Tavarelli, Renzo Martinelli, Valerio Jalongo, Luciano Odorisio, Alberto Simone, Davide Marengo, Giulio Manfredonia, Joan Carr-Wiggin. Per Antonello Grimaldi ha composto le musiche del film Caos calmo (2008). Nel 1999 alla Mostra del Cinema di Venezia gli viene assegnato il premio “Nino Rota” per la colonna musicale di Come te nessuno mai. Al Festival International de Luchon riceve nel 2002 il premio per la migliore partitura musicale con il film Le jeune Casanova. Nel 2008 riceve il David di Donatello e il Nastro d’argento per il suo lavoro musicale in Caos calmo. Ha recentemente firmato le musiche per il documentario Terramatta (2012) di Costanza Quatriglio e per il nuovo film di Sergio Rubini Mi rifaccio vivo, attualmente in sala. In area extracinematografica ha al suo attivo collaborazioni con Franco Battiato, Carmen Consoli, Patrizia Laquidara, Elisa, Negramaro, Dolores O’ Riordan, Jovanotti e altri. È stato Direttore Artistico del Teatro Massimo Bellini di Catania» (Sergio Bassetti).
Programma a cura di Sergio Bassetti
ore 17.00
Caos calmo di Antonello Grimaldi (2007, 112′)
ore 19.00
N – Io e Napoleone di Paolo Virzì (2006, 109′)
ore 21.00
Incontro moderato da Sergio Bassetti con Paolo Buonvino
a seguire
Romanzo criminale (2005)
Regia: Michele Placido; soggetto: dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo; sceneggiatura: G. De Cataldo, Sandro Petraglia, Stefano Rulli, in collaborazione con Michele Placido; fotografia: Luca Bigazzi; scenografia: Paola Comencini; costumi: Nicoletta Taranta; musica: Paolo Buonvino; montaggio: Esmeralda Calabria; interpreti: Kim Rossi Stuart, Anna Mouglalis, Pier Francesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Riccardo Scamarcio; origine: Italia/Gran Bretagna/Francia; produzione: Cattleya, Babe Films, Warner Bros. Italia; durata: 152′
«La “peggio gioventù” della banda della Magliana e i suoi addentellamenti con molti misteri italiani, tra i quali il caso Moro e la strage di Bologna, di cui Placido propone una versione che ha fatto molto discutere. Nel primo caso si mette in scena un emissario dei servizi segreti che si rivolge ai malavitosi per attivarli a trovare la prigione in cui è tenuto il presidente della DC; poco dopo si vedrà il “freddo” comunicare per telefono che la zona di Roma in cui si trova il covo è il quartiere Portuense (secondo le carte processuali risulta in effetti che Moro sia stato tenuto prigioniero in un appartamento in via Montalcini, situato appunto nella zona del Portuense). Quanto invece ai fatti di Bologna, Placido, insieme agli sceneggiatori Rulli, Petraglia e De Cataldo, ipotizza che i servizi segreti deviati chiedano ad un membro della banda, il “libanese” (nella realtà si tratterebbe di Franco Giuseppucci), che uno dei suoi killer, il “nero”, prelevi un sicario (probabilmente anche lui appartenente ai servizi) alla stazione per poi eliminarlo sull’argine di un fiume. Secondo questa riscrittura, particolarmente voluta da Placido, i due terroristi neofascisti Mambro e Fioravanti non avrebbero avuto alcun ruolo nella strage per la quale sono stati condannati all’ergastolo, piuttosto si sarebbe trattato di una manovra dei servizi che avrebbero usato la banda della Magliana per portare a compimento, senza lasciare tracce, un’ennesima azione stragista della strategia della tensione. A farsi tramite di un simile disegno nell’opera di Placido è il “nero”, figura corrispondente a Massimo Carminati, estremista di destra che partecipò alle manifestazioni e agli scontri di piazza degli anni Settanta e che frequentò a Roma la stessa sede del FUAN in cui confluirono, tra gli altri, i fratelli Fioravanti e Francesca Mambro. Da notare che nel film si fa saltare in aria l’ala “sbagliata” della stazione di Bologna (la destra invece della sinistra)» (Uva).
Ingresso gratuito