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Musicisti dello schermo: Carlo Crivelli
15 Maggio 2013 - 15 Maggio 2013
«Formatosi alla Scuola di Domenico Guaccero, ha concentrato la sua attività nel campo della composizione concertistica tradizionale e in quello della musica applicata, con particolare attenzione al rapporto con l’immagine riprodotta. Ha composto per le più svariate formazioni orchestrali, e sue composizioni quali Iride, Il drago, La pazzia di Lear, sono state eseguite in importanti teatri americani quali il S. Guggenheim di New York e il C. Colombo di Buenos Aires. Su commissione del Cantiere Internazionale d’Arte (1988) è stato rappresentato, nella Piazza Grande di Montepulciano, il suo Rubrum Laudis, cantata scenica per soli, tre gruppi corali, orchestra e nastro magnetico. Suoi lavori di Musica Contemporanea sono stati eseguiti, oltre che in Italia e nel Nord e Sud America, anche in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Canada, Grecia, Bulgaria, Turchia, Finlandia, Cuba, Cina e Australia.
In campo cinematografico è autore di numerose colonne sonore, parte delle quali scritte per Marco Bellocchio, al cui nome rimane indissolubilmente legato (Diavolo in corpo, La visione del sabba, La condanna, Il sogno della farfalla, Il principe di Homburg, La balia, Vincere, Sorelle mai, Bella addormentata). Fra gli altri suoi lavori musicali ricordiamo Appuntamento a Liverpool di Giordana, La ribelle di Aurelio Grimaldi, Le affinità elettive dei fratelli Taviani, Marie, baie des Anges e La blonde aux seins nus di Pradal, Del perduto amore e Un viaggio chiamato amore di Placido, Little Red Flowers di Zhang Yuan, La spettatrice di Franchi, La passione di Mazzacurati, È stato il figlio di Ciprì. È stato insignito del premio Nino Rota dal Festival di Salerno e ha vinto il premio Cicognini per la miglior colonna sonora 2007 con Il 7 e l’8; si è poi aggiudicato il Prix France Musique per la miglior colonna sonora 2009 con Vincere, e il premio “Goffredo Petrassi” 2010. Oltre alle qualità di scrittura, osservate e sottolineate, tra gli altri, anche da Ennio Morricone, che ne fanno uno dei compositori per cinema più dotati e duttili della sua generazione – e i film in programma stanno a dimostrarlo -, e oltre alla menzionata attività compositiva extracinematografica, quantomai intensa, di Carlo Crivelli vanno segnalate le iniziative in veste di organizzatore musicale: a lui si deve la creazione in Abruzzo dell'”Orchestra Città Aperta”, con sede a L’Aquila, a più riprese coinvolta in registrazioni per il cinema e in eventi musicali legati allo schermo» (Sergio Bassetti).
Programma a cura di Sergio Bassetti
 
ore 17.00
Del perduto amore (1998)
Regia: Michele Placido; soggetto e sceneggiatura: M. Placido, Domenico Starnone; fotografia: Blasco Giurato; scenografia: Paola Comencini; costumi: Claudio Cordaro; musica: Carlo Crivelli; montaggio: Francesca Calvelli; interpreti: Giovanna Mezzogiorno, M. Placido, Fabrizio Bentivoglio, Rocco Papaleo, Enrico Lo Verso, Rino Cassano; origine: Italia; produzione: Clemi Cinematografica, Rai-Cinemafiction; durata: 101′
Anni Cinquanta, in un paesino della Lucania Liliana è una giovane maestra comunista che organizza una scuola per far studiare le donne del paese. Per la sua forza e determinazione viene osteggiata da molti, anche dai membri del suo stesso partito. «Coraggioso e irrealista: è questo il grande pregio del bel film di Michele Placido. La storia vera della maestrina comunista (Giovanna Mezzogiorno, toccante) che fa opera di educazione tra i ragazzi e le donne è bellissima ed è già un merito averla riesumata dal silenzio dei libri» (Detassis).
 
ore 19.00
Il 7 e l’8(2007)
Regia: Giambattista Avellino, Ficarra & Picone; soggetto e sceneggiatura: Francesco Bruni, G. Avellino, Ficarra & Picone, Fabrizio Testini; fotografia: Roberto Forza; scenografia: Nino Formica; costumi: Cristina Francioni; musica: Carlo Crivelli; montaggio: Claudio Di Mauro; interpreti: Salvo Ficarra, Valentino Picone, Eleonora Abbagnato, Tony Sperandeo, Remo Girone, Arnoldo Foà; origine: Italia; produzione: Itc Movie, in collaborazione con Medusa Film, Sky; durata: 93′
«Le esistenze di Tommaso e Daniele, due giovani dal temperamento e livello sociale completamente differenti, si incrociano per caso. Dal momento del loro incontro i due sembrano destinati a non lasciarsi più e il motivo, per una serie di coincidenze, diventa ben presto chiaro: sono stati separati alla nascita dalle rispettive famiglie per uno scambio di culle. Tommaso e Daniele decidono di andare alla ricerca ognuno della propria identità, fino alla scoperta di un antico segreto…» (www.cinematografo.it). «Vengono dalla tv ma non sono mai televisivi. Sono due comici palermitani, ma non sono gli eredi di Franco e Ciccio. Sono capaci di far ridere, e molto, usando il repertorio più classico (lo scambio di culle, il dialetto, le tirate, i tormentoni), ma non sono mai scontati. Sono due protagonisti, ma sanno anche lasciare spazio ai comprimari, anzi possono arruolare Remo Girone, Tony Sperandeo e perfino Arnoldo Foà in scene brevi o brevissime senza dare la minima impressione di spreco, al contrario. Sono Ficarra e Picone e il loro secondo film, diretto stavolta con Giambattista Avellino, conferma le doti già chiare in Nati stanchi. Con mano più ferma, tempi asciutti, qualche guizzo surreale in più (perché diavolo il frenetico Ficarra, oltre a smerciare cd pirata, ruba i segnali stradali?), una solidità di scrittura e di regia che cercheremmo invano nel 90 per cento dei film comici italiani di oggi. E un’attenzione ai ruoli femminili (un rispetto) che gli consentono di azzeccare perfino una gag non facile (il cazzotto alla fidanzata gelosa) senza ombra di volgarità. Poiché il film precedente risale a sei anni fa, verrebbe voglia di spronarli a essere più produttivi. Invece no: non cascateci, ragazzi, restate come siete» (Ferzetti).
 
ore 21.00
Incontro moderato da Sergio Bassetti con Carlo Crivelli
 
a seguire
Il principe di Homburg(1997)
Regia: Marco Bellocchio; soggetto e sceneggiatura: M. Bellocchio, dalla tragedia Der Prinz von Homburg di Heinrich von Kleist; fotografia: Giuseppe Lanci; scenografia; Giantito Burchiellaro; costumi: Francesca Sartori; musica: Carlo Crivelli; montaggio: Francesca Calvelli; interpreti: Andrea Di Stefano, Barbora Bobulova, Toni Bertorelli, Anita Laurenzi, Fabio Camilli, Gianluigi Fogacci; origine: Italia; produzione: Filmalbatros, con la collaborazione di Rai; produzione associata: Istituto Luce; durata: 85′
Per aver disobbedito a un ordine in una battaglia contro gli svedesi, pur provocandone la sconfitta, il principe Friedrich von Homburg è condannato a morte dal suo sovrano, il Grande Elettore di Brandeburgo, e poi da lui graziato, perché accetta la legge del padre. Calando l’azione in un paesaggio notturno e lunare, il regista immerge il film in un’atmosfera sospesa tra apologo, tragedia e sogno.
Ingresso gratuito
Date di programmazione