Luchino Visconti (quarta parte)
22 Febbraio 2017 - 23 Febbraio 2017
mercoledì 22
ore 17.00 La caduta degli dei (Götterdämmerung) di Luchino Visconti(1969, 156′)
La saga dei von Essenbeck, una famiglia di industriali, negli anni dell’ascesa del nazismo. Crolla l’ordine familiare e la ferocia dei forti si scatena sui deboli. La lotta spietata per il dominio si carica di violenza fisica e morale (su tutti la sequenza della notte dei lunghi coltelli), ma anche di forti suggestioni autobiografiche e culturali (Wagner, Thomas Mann, Macbeth).
ore 20.00 L’innocente di Luchino Visconti (1976, 129′)
Tullio Hermil tradisce la moglie, ma quando scopre che lei ha una relazione con uno scrittore, ne è di nuovo attratto. Ultimo film di Visconti, che morì pochi giorni dopo aver portato a termine il primo montaggio del film.Dal realismo di Verga al decadentismo di D’Annunzio si completa la parabola viscontiana. Come ricorda Pasqualino De Santis, «la mano che sfoglia il libro è quella di Visconti», il quale «ci teneva moltissimo a essere lui a sfogliare il libro».
giovedì 23
ore 17.30 Giorni di gloria di Giuseppe De Santis, Marcello Pagliero, Mario Serandrei, Luchino Visconti (1945, 70′)
Primo film di montaggio sulla Resistenza, prodotto dall’A.N.P.I., che rievoca le fasi salienti della liberazione e della caduta del regime fascista, commentate, non senza retorica, da Umberto Calosso e Umberto Barbaro. Visconti ha girato le sequenze del processo all’ex questore di Roma Pietro Caruso, il linciaggio del direttore del carcere di Regina Coeli Donato Carretta e le fucilazioni di Caruso e di Pietro Koch.
a seguire Appunti su un fatto di cronacadi Luchino Visconti (ep. di Documento mensile n. 2, 1951, 5′)
Testo di Vasco Pratolini sull’uccisione nel quartiere romano di Primavalle della dodicenne Annarella Bracci. Come chiarì Lino Miccichè, sulla base di una testimonianza di Franco Mannino, «subito dopo il montaggio del contributo di circa 4’30” a «Documento Mensile» Visconti montò un cortometraggio di circa 8′ […] e lo presentò alla commissione ministeriale, che bravamente lo bocciò per mancanza di requisiti tecnici e qualità minime. E, come allora si usava in questi casi, il film fu (quasi certamente) distrutto, negativo incluso».
ore 19.00 Il lavoro di Luchino Visconti (ep. di Boccaccio 70, 1962, 54′)
Il conte Ottavio rimane coinvolto in uno scandalo di “squillo” e la moglie Pupe, per vendicarsi, chiede di essere pagata per ogni prestazione sessuale. Il denaro muove i fili delle relazioni sociali e anche familiari. Romy Schneider, al massimo del suo fulgore, duetta con il giovane e lanciatissimo Milian. Una curiosità: fra le lettura di Pupe figura una copia (in tedesco) de Il Gattopardo, degno preludio al successivo capolavoro di Visconti. Gli altri episodi furono diretti da Vittorio De Sica, Federico Fellini e Mario Monicelli.
a seguire La strega bruciata viva di Luchino Visconti (ep. de Le streghe, 1967, 40′)
Una diva del cinema si rifugia da un’amica in uno chalet e scopre di essere incinta. Visconti smitizza il ruolo della diva, dal quale è sempre stato attratto («nella mitologia moderna la diva rappresenta il raro, lo stravagante, l’eccezionale»), ma De Laurentiis giudica l’episodio troppo lungo e, come dichiarò il regista, «dopo lotte infinite tra me e lui a un certo momento ho ceduto e l’episodietto ha perso quel significato che aveva». Helmut Berger fa la sua apparizione nel cinema viscontiano nel ruolo di un cameriere, firmandosi con il suo vero nome, Helmut Steinberger. Gli altri episodi furono diretti da Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Franco Rossi e Vittorio De Sica. Titoli e animazioni, geniali, di Pino Zac.