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Ladri di biciclette e ladri di cinema
23 Gennaio 2019 - 23 Gennaio 2019
Italo Moscati prosegue nella sua galleria di ritratti di straordinari personaggi del cinema e della cultura. È la volta di Vittorio De Sica: «grande attore e regista, percorre quasi tutto il Novecento nello spettacolo italiano, raccoglie con magnetismo scanzonato e pensoso il romanzo di una avventura intensa in cui trapelano la vita, i sensi, a volte le risse, tra sorrisi e drammi, del cinema: profondi abissi della società. È un testimone involontario e tenace; si inserisce in resoconti illuminanti che svelano una realtà in cui compare la presenza di ogni tipo di furto, nei rapporti tra produttori e autori, attori, e così via; una sequenza che è l’altra faccia segreta della storia, quella costruita nella fabbrica delle immagini: respiri di verità e di illusioni, respiri di fantasie, retroscena che avanzano» (dal primo capitolo del libro di Italo Moscati Vittorio De Sica. Ladri di biciclette e ladri di cinema, Castelvecchi, 2018).
 
ore 17.00 Teresa Venerdì di Vittorio De Sica (1941, 91′)
«Medico rubacuori di successo e pieno di debiti, afflitto da un’amante invadente e da una fidanzata sciocchina, incontra un’orfanella che, liberatolo delle due noiose, conquista il suo cuore e gli fa mettere giudizio. Ispirato a un romanzo di Rudolf Török, si distingue per il garbo della costruzione narrativa, l’esperta guida degli attori, la credibilità dei personaggi. Basterebbe A. Magnani nel personaggio della canzonettista Loletta Prima per raccomandarlo. Contribuirono alla sceneggiatura C. Zavattini e Aldo De Benedetti senza firmare: l’uno perché lavorò di nascosto, l’altro per motivi razziali (ebreo). Altro titolo: Il gallo della Checca» (Morandini).
 
ore 19.00 Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica (1970, 95′)
Tratto dal fortunato romanzo omonimo di Giorgio Bassani, pubblicato nel 1962, il film narra le vicende di un gruppo di giovani della borghesia ebraica di Ferrara, che vede la sua vita agiata travolta dalle leggi razziali, dalla guerra e infine dalla deportazione. «Se la partenza del film costruisce atmosfere in una qualche misura aderenti al libro di Bassani, i suoi sviluppi cercano una più lunga gravitazione. Suddiviso complessivamente in due grossi quadri sequenziali, il racconto di immagini s’accosta alle esperienze private dei personaggi ma si allarga alle vicende politiche e storiche che con quelle hanno continuità. Di qui forse discende la perdita di circolarità (che Giorgio Bassani aveva ricavato da Proust), con l’acquisto invece di una spiccata linearità» (De Santi).
 
ore 20.45 Incontro con Italo Moscati e Andrea De Sica
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Italo Moscati Vittorio De Sica. Ladri di biciclette e ladri di cinema.
 
a seguire Ladri di biciclette di Vittorio De Sica (1948, 91′)
Antonio Ricci riesce a trovare un impiego come attacchino grazie anche alla moglie che porta al Monte di Pietà delle lenzuola per riscattare la bicicletta, fondamentale per il nuovo lavoro del marito. Il primo giorno però qualcuno ruba la bicicletta, Antonio cerca di inseguire il ladro ma senza successo. Inizia così per l’uomo e il figlio, Bruno, un lungo peregrinare alla ricerca del ladro per una Roma domenicale e indifferente alla disperazione di questa famiglia. «È un capolavoro fatto di nulla, tra il primo Clair e il secondo Chaplin, pieno di delicate osservazioni d’ambiente, di trovate, d’atmosfera: un’elegia nata sotto il segno della grazia, e che sarà difficile ripetere» (Bianchi).
Date di programmazione