Punto di svolta, di non ritorno, in un cammino di liberazione forse non ancora compiuto. La città di Rosarno osservata prima che diventasse un caso mediatico e indagata nella quotidiana sopravvivenza di “migranti” e “nativi”, entrambi sospesi in una terra di nessuno che sembra al di fuori della Storia e che invece ne è il cuore. Due amiche moldave, un lavoro in Italia, gli affetti lontani: una storia tutta al femminile come tante in Italia, in un film che indaga sulla maternità, la fuga dalla solitudine, la ricerca della propria “casa”. E poi ancora l’incontro (im)possibile tra due donne, un’italiana e una straniera, osservato in chiave esistenziale. E l’educazione sentimentale di una giovane adolescente prima dello sbarco sulla luna, divisa tra impegno politico, emancipazione e sogni di libertà e amore. Per finire con il ritratto di tutta una generazione attraverso tre storie di donne fra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Uno sguardo al passato, ma anche al presente, con i corti di tre registe diplomate al Centro Sperimentale di Cinematografia. La società italiana vista attraverso occhi femminili e racconti di straordinarie esistenze e quotidiane resistenze.
La sottile linea rosa: appuntamenti con il cinema delle donne prosegue con R-ESISTENZE
08 Marzo 2014 - 09 Marzo 2014
Programma a cura di Maria Coletti.
Un ringraziamento a Carmen Accaputo, Maura Delpero, Silvia Folchi e Andrea Peraro per la preziosa collaborazione.
Sabato 8 marzo – giornata a ingresso gratuito
ore 17
Incontro con Anna Reiter e Claudio Silingardi (Direttore Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia)
Le ragazze di Montefiorino di Anna Reiter (2012, 50′)
In collaborazione con Regione Emilia-Romagna, A.N.P.I., Arci, Istituto Storico Modena
Il documentario racconta la storia del Distaccamento femminile Gabriella Degli Esposti e di alcune giovani donne che hanno partecipato alla Repubblica di Montefiorino, prima esperienza partigiana di autogoverno della Resistenza Italiana. Attraverso interviste alle protagoniste di quegli anni, documentazioni di archivio e approfondimenti storici si ricostruisce l’impegno, l’atmosfera e gli avvenimenti che videro al centro le donne emiliane in un periodo drammatico e controverso della storia contemporanea. Con la colonna sonora dei Modena City Ramblers.
a seguire
I giorni narratidi Silvia Folchi e Annamaria Frau (1994, 42′)
In collaborazione con Videodocumentazioni
Fascismo, Resistenza e Liberazione nel racconto delle donne senesi. Un lavoro che interroga la memoria delle donne che parteciparono alla guerra di liberazione e alla ricostruzione politica e morale degli anni immediatamente successivi. Il documentario ha vinto il primo premio del concorso Video al femminile del Laboratorio immagine donna di Firenze nel 1996.
ore 19
Rosarnodi Greta De Lazzaris (2013, 70′)
In collaborazione con Greta De Lazzaris, Antonio Pezzuto, Mazzino Montinari e Mario Raoli
«Nessun occhio umano riuscirà mai a scoprire la verità, il tormento di ciascun individuo. Questa è la questione davanti alla quale mi sono ritrovata a Rosarno, nel 2004, molti anni prima della rivolta, quando i drammi umani che vi si svolgevano erano ancora ignorati da tutti. Ho impiegato nove anni di vita per montare il materiale raccolto, per capire quale era l’immagine e la distanza giusta per provare a restituire la realtà e la complessità di questa cittadina, la vita dei suoi abitanti, dei migranti come dei rosarnesi». (De Lazzaris)
A seguire incontro con la regista Greta De Lazzaris, che ha anche curato la fotografia del film Nadea e Sveta.
ore 21
Nadea e Svetadi Maura Delpero (2012, 62′)
In collaborazione con Miramontefilm e Cineteca di Bologna
«La lunga frequentazione senza la camera ha dato vita ad un rapporto di confidenza e complicità femminile che si è rivelato prezioso in fase di ripresa. […] Lungo tutto il percorso, dalle riprese al montaggio, mi ha guidata la determinazione a ricercare e difendere un rigore formale, in continuo confronto con i limiti del girato documentario. Un’ambizione faticosa, talvolta una battaglia persa, ma necessaria per non soccombere alla dittatura del referente, grande tentatrice del cinema documentario. Un’esperienza che ha comportato compromessi o rinunce, ma anche felici scoperte». (Delpero)
Domenica 9 marzo
ore 17
Cloro di Laura Plebani (2012, 11′)
L’amicizia esclusiva tra due giovanissime campionesse di nuoto sincronizzato si interrompe di fronte alle prime esperienze amorose di una delle due.
a seguire
Come l’ombra di Marina Spada (2006, 87′)
Gli spazi grigi e anonimi della città, come le superfici pulite e altrettanto anonime dello spazio domestico con la loro ingombrante presenza, diventano il luogo deputato di un non-incontro, in cui, come recita il titolo ispirato a una poesia russa, la donna migrante non è che lo specchio, l’altra faccia della protagonista italiana. Un’ombra che chiede di essere dimenticata.
ore 19
Le cose che si perdono di Camilla Ruggiero (2004, 30′)
In una stessa giornata Franco perde una Leica, la sua macchina fotografica preferita, e Claudia, la giovane ed insicura moglie di Jacopo, perde le chiavi di casa dove ha lasciato sola la neonata che ha partorito tre mesi prima, ma che ancora percepisce come un essere alieno.
a seguire
Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi (2007, 85′)
«Fotografie, fotoromanzi, filmini di famiglia, inchieste e dibattiti televisivi, film indipendenti e sperimentali, riprese militanti e private, pubblicità, musiche e animazioni d’epoca e originali, oltre ai tre diari privati, sono la stratificazione visiva e sonora su cui riscrivere una storia del passato recente alla luce di un futuro incerto. Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni 60 e la fine degli anni 70 per metterla in relazione, a partire dal ‘caso italiano’, con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l’intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o addirittura platealmente rimessi in discussione» (Marazzi).
ore 21
Il linguaggio dell’amore di Susanna Nicchiarelli (2003, 15′)
In un futuro lontano, in un mondo nel quale tutti sono felici, Giulia non riesce a trovare le parole adatte per esprimere il suo sentimento a Leonardo. Varras, ultima superstite del popolo dei Tyoniani, le insegnerà il «linguaggio dell’amore».
a seguire
Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli (2009, 85′)
«Sono storie con la s minuscola: storie private, storie di famiglie, storie di bambine che diventano donne sullo sfondo della Storia, quella si con la S maiuscola, che interviene nella vita delle persone. Il lato umano e privato, il modo in cui le persone comuni si trovano a fronteggiare l’ “intrusione” della storia nelle loro vite e come questo influenzi la loro crescita e il loro presente mi interessa di più del lato più prettamente “politico”» (Nicchiarelli).