Dopo i successi della prima e della seconda edizione della rassegna, curate da Maria Coletti e dedicate nel 2006 e nel 2007 a una carrellata lungo trent’anni di cinema italiano al femminile, riallacciamo il filo con la produzione cinematografica italiana realizzata dalle donne, in una ipotetica “controstoria” del cinema italiano, attraverso figure di registe o attrici che vogliamo ricordare e (ri)vedere. Gli appuntamenti mensili, a cura di Maria Coletti e Annamaria Licciardello, vogliono tessere una sorta di storia sotterranea, che possa rendere conto, pur con le inevitabili lacune, di ciò che è stato prodotto in questi anni dalle donne, attraverso le mille tematiche affrontate, e i molti stili che le riflettono: il corpo, la memoria, la storia, il paesaggio italiano e le trasformazioni sociali e familiari, le piccole e grandi resistenze. Una molteplicità di sguardi e di riflessioni sul cinema e sulla realtà italiana che trova un corrispettivo linguistico anche nella varietà dei formati, dalla pellicola al video, dalla finzione al documentario.
Il primo appuntamento è un doveroso omaggio all’attrice Maria Schneider, che ha incarnato più di tante altre un modello di femminilità libero e non riconciliato, dando volto e corpo alle rivendicazioni delle donne degli anni Settanta e oltre.
ore 17.00
Cari genitori (1972)
Regia: Enrico Maria Salerno; soggetto: Giuseppe Berto, E. M. Salerno; sceneggiatura: Bruno Di Geronimo, Marco Leto, E. M. Salerno, Lina Wertmüller; fotografia: Dario Di Palma; scenografia: Luigi Scaccianoce; musica: Riz Ortolani; montaggio: Mario Morra; interpreti: Florinda Bolkan, Maria Schneider, Catherine Spaak, Tom Backer, Malcolm Stoddard, Jean Anderson; origine: Italia/Francia; produzione: Compagnia Cinematografica Champion, Les Films Concordia; durata: 94′
Giulia Bonanni arriva a Londra alla ricerca della figlia Antonia, che da qualche tempo non dà più sue notizie. Qui incontra amici e amiche della figlia, entra in contatto con un universo giovanile che le è totalmente estraneo. Trova finalmente Antonia in un teatro d’avanguardia dove sta provando con altre uno spettacolo. Giulia prova a convincere la figlia a tornare a casa, ma ormai Antonia ha scelto di vivere la sua vita diversamente. Maria Schneider, qui giovanissima, dà il volto alla bella e ribelle Antonia. «Benché sia chiaro che le sue simpatie vanno soprattutto al mondo dei giovani, Salerno non assolve e non condanna, sforzandosi di raffigurare la difficoltà degli anni in cui viviamo, e le ferite dei padri e dei figli». (Grazzini)
ore 19.00
Io sono mia (1977)
Regia: Sofia Scandurra; soggetto e sceneggiatura: S. Scandurra, Lù Leone Broggi, dal romanzo Donna in guerra di Dacia Maraini; scenografia: Elena Poccetto Ricci; costumi: Elena Mannini; fotografia: Nurit Aviv; musica: Giovanna Marini; montaggio: Gabriella Cristiani; interpreti: Stefania Sandrelli, Maria Schneider, Michele Placido, Anton Diffring, Francisco Rabal, Gisella Burinato; origine: Italia/Spagna/Germania; produzione: Clesi Cinematografica, Spirale ’76, Monder Film, Albatros Filmproduktion; durata: 100′
Il “film manifesto” del movimento femminista, che ha cercato di coniugare impegno militante e cinema commerciale, sia sul piano produttivo (il lavoro collettivo, la pubblicazione di un diario di lavorazione del film, il tentativo di realizzare una pratica femminista sul set) che su quello stilistico (il riferimento ai moduli delle commedia all’italiana), attraverso i corpi specularmente opposti di Stefania Sandrelli e Maria Schneider.
ore 21.00
Cercasi Gesù (1982)
Regia: Luigi Comencini; soggetto: L. Comencini, Massimo Patrizi; sceneggiatura: L. Comencini, M. Patrizi, Antonio Ricci; fotografia: Renato Tafuri; scenografia: Ranieri Cochetti; costumi: Maria Grazia Pera; musica: Fiorenzo Carpi; montaggio: Antonio Siciliano; interpreti: Beppe Grillo, Maria Schneider, Fernando Rey, Alexandra Stewart, Ornella Pompei, Giuseppe Cederna; origine: Italia/Francia; produzione: Intercontinental Film Company, Société Nouvelle Cinévog; durata: 108′
Una casa editrice cattolica deve dare alle stampe una vita di Gesù e per pubblicizzarla cerca qualcuno che possa dargli un volto. Don Filippo, il direttore della casa editrice, trova questo volto in Giovanni, un ragazzo dolce e semplice, il cui candore ha un effetto particolare sulle vite delle persone che incontra. Una di queste è Francesca, una giovane brigatista, interpretata da Maria Schneider. «Cercasi Gesù non sarà una trasposizione in chiave moderna della vita di Gesù, ma una vicenda fantastica, in parte satirica e ironica, su Gesù che si muove fra gli uomini d’oggi compiendo anche qualche miracolo» (Comencini).