Domenica 8 luglio la versione reaturata de Il medico della mutua e’ stata proiettata a Santa Croce in Gerusalemme, negli spazi del Mibact, nell’ambito della manifestazione “Per il cinema italiano” organizzata dal Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione, appunto, con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con Istituto Luce-Cinecittà. Per il cinema italiano è riconosciuta parte di 2018 European Year of Cultural Heritage.
Guarda una clip del film restaurato. Lo ha presentato Carlo Verdone, unico vero erede di Sordi nel nostro cinema (guarda l’intervista a Verdone realizzata da Alberto Crespi e Stefano Landini).
È il nuovo restauro della Cineteca Nazionale, il fiore all’occhiello della rassegna anche e soprattutto perché realizzato con un crowd-funding – un finanziamento attraverso donazioni di singoli cittadini – lanciato nel 2017 nel corso della stessa manifestazione. In questa occasione, siamo quindi felicissimi di proporvi la lettura di questo articolo. Con la consueta cura per la ricostruzione storica, Anile ripercorre la travagliata genesi del “Medico della mutua” (rifiutato da produttori del calibro di Mario Cecchi Gori e Dino De Laurentiis) e ne propone una revisione critica quanto mai stimolante: “Al centro del film – scrive Anile – c’è il corpo come merce, secondo una visione marxista comune ad Amidei e a Zampa, e conciliabile con quella dell’uomo Sordi, che nel segreto dell’urna votava conservatore ma era dotato di un’indignazione istintiva che gli guadagnò (per ‘Una vita difficile’) perfino un abbraccio da Togliatti”.