Home > L’uomo col microfono. Dal vostro cronista Lello Bersani
L’uomo col microfono. Dal vostro cronista Lello Bersani
23 Gennaio 2013 - 23 Gennaio 2013
«È stato in assoluto il primo giornalista cinematografico nella storia della comunicazione televisiva. Non c’è stato un set, un film, soprattutto un festival, dal quale i suoi racconti in diretta e senza neanche un appunto da leggere – un vero e proprio must, anche se l’informazione è molto cambiata, per tanti cronisti di oggi – non abbiano incuriosito il grande pubblico sui fatti, i protagonisti, le curiosità dai red carpet di tutto il mondo.
La sua verve, una vera e propria lezione di stile giornalistico, tra cronaca e costume, da dieci anni si è spenta, ma gli archivi e soprattutto la nostra memoria non lo dimenticano: il suo ritratto, e la foto di un’epoca, in collaborazione con il Sngci, l’associazione dei giornalisti cinematografici, nel documentario affettuosamente diretto da Antonello Sarno. Ma “l’uomo col microfono” appare anche in un curioso film, nel ruolo di se stesso (Il disco volante di Tinto Brass). E soprattutto di lui, il Bersani del “dolce cinema” di ieri e dell’altroieri, parlano compagni di banco in redazione e protagonisti del giornalismo cinematografico di oggi. A cominciare da Vincenzo Mollica, al quale Lello, al Tg1, consegnò il suo autentico patrimonio: un’agenda preziosa che voleva essere un’eredità e anche un talismano…».
Laura Delli Colli
 
ore 17.00
Comizi d’amore (1964)
Regia: Pier Paolo Pasolini; soggetto e sceneggiatura: P.P. Pasolini; commento: Alberto Moravia, Cesare Musatti; voce: Lello Bersani; fotografia: Mario Bernardo, Tonino Delli Colli; montaggio: Nino Baragli; interpreti: P.P. Pasolini, A. Moravia, C. Musatti, Giuseppe Ungaretti, Susanna Pasolini, Camilla Cederna; origine: Italia; produzione: Arco Film; durata: 93′
«Nel 1963 Pasolini girò un film-inchiesta sulla sessualità, percorrendo tutta la penisola, dalle grandi città alle campagne e chiedendo a passanti, contadini, operai, calciatori famosi, studenti, commercianti, a persone comuni appartenenti a diversi ceti sociali, che cosa ne pensassero dell’erotismo e dell’amore. Dalle risposte degli intervistati, soprattutto quelli di estrazione borghese, uscì un’immagine complessiva del nostro Paese ipocrita, costituita di frasi fatte e di luoghi comuni; le persone appartenenti a classi sociali meno abbienti fornirono risposte più spontanee. […] L’impressione che si trae oggi da questo film-inchiesta […] è quella di una grande, diffusa ignoranza anche in strati di popolazione più acculturata, di una profonda, generalizzata arretratezza e di un vero e proprio timore dell’italiano medio ad affrontare, senza assurde “vergogne” un qualsiasi confronto legato ad un tema quale quello della sessualità, che dovrebbe invece essere trattato con infinita naturalezza. Il film fa riflettere, infine, su quali siano stati nel nostro paese (all’epoca, ma ancor oggi, direi) i condizionamenti, le distorte sovrastrutture mentali, le paure instillate da un uso repressivo della religione fatto dalle istituzioni cattoliche. E anche sulle responsabilità di una classe politica che non ha dato impulsi di sorta a un rinnovamento profondo dei sistemi educativi» (Angela Molteni).
 
ore 19.00
L’uomo col microfono (2005)
Regia: Antonello Sarno; origine: Italia, produzione: Medusa, Rai Cinema; durata: 43′
«Il ritratto, realizzato in collaborazione con Vincenzo Mollica, è un omaggio al pioniere del giornalismo cinematografico radiotelevisivo. Bersani, scomparso nel 2002, ha animato storiche trasmissioni della Rai dove ha lavorato fin dal 1945. Negli anni Novanta ha collaborato con Canale 5 al programma Ciak e con i Tg Mediaset. L’uomo col microfono contiene 10 interviste ad amici e colleghi (tra cui Sophia Loren, Enrico Lucherini e Paolo Bonolis) e restituisce la figura di un professionista abituato a dare del tu alle star. Tra i suoi scoop l’intervista alla Loren premiata con l’Oscar per La ciociara e l’intervista a tre con Visconti e Mastroianni sul set di Lo straniero ad Algeri. A commento delle immagini le colonne sonore dei film d’epoca che danno al ritratto un sapore lounge» (Cinecittà News). Il documentario è frutto di una partnership tra due grandi competitors dell’industria italiana: Medusa e Rai Cinema.
 
ore 20.00
Incontro moderato da Laura Delli Colli con con Antonello Sarno, amici e colleghi di Lello Bersani
 
a seguire
Il disco volante (1964)
Regia: Tinto Brass; soggetto e sceneggiatura: Rodolfo Sonego; fotografia: Bruno Barcarol; scenografia: Elvio Costanti; musica: Piero Piccioni; montaggio: Tatiana Casini; interpreti: Alberto Sordi, Monica Vitti, Eleonora Rossi Drago, Silvana Mangano, Guido Celano, Alberto Fagliani; origine: Italia; produzione: Dino De Laurentiis Cinematografica; durata: 90′
«[Dino De Laurentiis] mi ha proposto di fare Il disco volante. Io ho accettato ad una sola condizione: che Sordi interpretasse tutti e quattro i personaggi. […] Il film si basava su un’idea che circolava a Roma da tempo. Si chiamava Un marziano a Roma, ed era stata scritta da Ennio Flaiano. Il tema vero era la grettezza della piccola borghesia messa di fronte a un fatto, un fenomeno che non riesce a capire, a comprendere. […] Sordi è un vero talento; la sua bravura fa rimanere sbalorditi. […] Delle volte c’erano sequenze nelle quali era necessario passare da un personaggio all’altro in un breve arco di tempo. Entrava nei camerini e subito dopo il trucco sembrava davvero un’altra persona. Non solo fisicamente, ma negli atteggiamenti, nella psicologia, nei movimenti, nei denti, eccetera. Era davvero impressionante il modo in cui si adattava al nuovo ruolo» (Brass).

 

Ingresso gratuito

Date di programmazione