(In)visibile italiano: tre (film) per una rapina
23 Marzo 2012 - 23 Marzo 2012
Torna (In)visibile italiano con tre film degli anni Sessanta accomunati dal filo conduttore dell’ideazione di una rapina, tema ricorrente nel cinema italiano di quegli anni da I soliti ignoti di Monicelli a Sette uomini d’oro di Vicario, capostipite di un breve ma aureo filone. Tre film, però, completamente diversi: di taglio più sociologico e drammatico Tre per un rapina di Gianni Bongioanni, unica regia cinematografica di uno dei più apprezzati registi televisivi; più divertente e scanzonato 7 uomini e un cervello del divo Rossano Brazzi, in coppia creativa e produttiva con il fratello Oscar; più cupo Una jena in cassaforte, film di culto (ovviamente postumo) di uno dei registi più irregolari del cinema italiano, Cesare Canevari, in grado di passare dal cinema di contestazione (Io, Emmanuelle) al western d’autore (Matalo!). Tre modi di fare cinema fuori dagli schemi in un decennio in cui tutto era permesso.
ore 17.00
Tre per una rapina (1964)
Regia: Gianni Bongioanni; soggetto e sceneggiatura: G. Bongioanni, con la collaborazione di Piero Panza, Leandro Castellani; fotografia: G. Bongioanni, Sandro Bertoni; musica: Piero Piccioni; montaggio: Alfonso Santacaña; interpreti: Barbara Steele, Christian Doërmer, Dino Mele, George Herzig, José Guardiola, Fabrizio Moroni; origine: Italia/Spagna/Germania; produzione: Domiziana Internazionale Cinematografica, Procusa Film, International Germania Film; durata: 108′
A Dusseldorf tre ragazzi, di diversa estrazione, organizzano una rapina mettendo in gioco le loro fragili esistenze. Attraverso lunghi flashback Bongioanni ricostruisce la vita dei tre (improvvisati) rapinatori, con particolare attenzione per la storia di emigrazione, dalla Basilicata alla Germania, di uno di loro. «Regista periferico che lavora spesso per la TV, G. Bongioanni è, a modo suo, un autore anche quando, come qui, lavora all’interno di un genere. C’è azione e tensione, ma la cura maggiore è per i personaggi» (Morandini).
ore 19.00
7 uomini e un cervello (1968)
Regia: Edward Ross [Rossano Brazzi]; soggetto: R. Brazzi; sceneggiatura: Alessandro Continenza, Marcello Coscia, R. Brazzi, con la collaborazione di Oscar Brazzi; fotografia: Riccardo Younis; scenografia: Mario Vanarelli; costumi: Simonetta Piselli, Milena Sandor; musica: Carlo Rustichelli; montaggio: Giampiero Giunti; interpreti: Ann Margret, Rossano Brazzi, Barbara Nichols, Hélène Chanel, Gina Maria Hidalgo, Lando Buzzanca; origine: Italia/Argentina; produzione: Chiara Film Internazionali, Lam Pie Film; durata: 106′
Genio del crimine congegna un clamoroso colpo alla prima della Traviata al teatro Colón di Buenos Aires, uno dei più importanti teatri del mondo. Divertentissimo “sinfonia criminale” con continui colpi di scene e ingegnose trovate nel filone degli uomini d’oro, in trasferta argentina. Quando il cinema italiano volava lontano…
ore 21.00
Una jena in cassaforte (Hybrid) (1968)
Regia: Cesare Canevari; soggetto e sceneggiatura: Alberto Penna, C. Canevari; fotografia: Claudio Catozzo; scenografia: Mario Sola; musica: Gianfranco Reverberi; montaggio: Enzo Monachesi; interpreti: Dimitri Nabokov, Marie Louise Greisberger, Ben Salvador, Alex Morrison, Cristina Gajoni; origine: Italia; produzione: Fering; durata: 100′
«Folle thriller psichedelico di Cesare Canevari alla sua seconda esperienza. Cast di sconosciuti, a parte Cristina Gajoni più trash che mai. Una banda cerca di aprire una cassaforte rubata in una villa. Non ci riescono facilmente, così hanno la meglio i nervi e si eliminano a uno a uno. […] Pretarantinata con scene forti, tendenze lesbo, colori strani, quasi inguardabili, un finale con una macchia pulsante che prende corpo sullo schermo» (Giusti). Insomma, imperdibile.