(In)visibile italiano: Elda Tattoli
16 Aprile 2015 - 16 Aprile 2015
A dieci anni dalla morte, la Cineteca Nazionale omaggia Elda Tattoli (Bologna, 1929-Roma, 2005). Attrice, scrittrice, sceneggiatrice e regista, Tattoli inizia negli anni Cinquanta la sua attività di attrice teatrale nella sua città, per poi trasferirsi a Roma, dove inizia a lavorare in piccole parti cinematografiche. Attiva nello stesso periodo anche in televisione, nella prosa Rai, e in radio. Parallelamente lavora anche come doppiatrice. Negli anni Sessanta è aiuto regista ne I pugni in tasca (1965) e sceneggiatrice e attrice ne La Cina è vicina (1967) di Marco Bellocchio. Dirige nel 1972 Pianeta venere, film femminista lodato dalla critica, ma di scarsissima diffusione. Ancora più invisibile è il suo secondo e ultimo film, Canto d’amore (1979), pressoché inedito.
ore 19.00 Pianeta venere di Elda Tattoli (1972, 90′)
Un ex partigiano, dopo la guerra, intraprende con successo la carriera politica, diventando dirigente di partito. Conosce una bambina e dopo molti anni la rincontra. Fra i due nasce una storia d’amore, ma ben presto l’arrivismo dell’uomo cancella il lato sentimentale della loro relazione, riducendola a vuota routine. «Film popolare, destinato a diffondere fra le masse la coscienza dell’umiliante status delle donne, Pianetavenere affianca sarcasmo e pietà in una specie di autoritratto dell’autrice sullo sfondo della recente storia italiana. È un film che piacerà soprattutto alle spettatrici, ma che aiuterà anche il pubblico maschile a individuare, fra le pieghe della rabbia, colpe e viltà» (Grazzini). Con Mario Piave e Bedy Moratti.
ore 21.00 Canto d’amore di Elda Tattoli (1979, 100′)
«Uno scrittore, che vive facendo l’impiegato, conosce una ragazza molto più giovane di lui, se ne innamora e va a vivere con lei. Deciso soltanto a scrivere, l’uomo si licenzia dalla ditta in cui lavora, ma ben presto resta senza una lira. La situazione mette in crisi il rapporto fra i due. Lei lo abbandona; lui non si rassegna e la cerca. […]. Il film, realizzato grazie all’art. 28, partecipò al Festival di Venezia (1982), ma non ebbe poi regolare distribuzione» (Poppi/Pecorari). Con Lino Capolicchio, Adriana Russo, Leopoldo Mastelloni, Remo Remotti, Pino Caruso.