Incontro moderato da Silvia Tarquini con Giulia Barini, Franca Farina, Irela Nuñez, Maria Assunta Pimpinelli, Alice Rispoli, Marcello Seregni
14 Maggio 2017 - 14 Maggio 2017
Nel cinema delle origini il colore è sempre un elemento applicato all’immagine. Almeno quattro tecniche permettevano di applicare uno o più colori su una copia stampata in bianco e nero: la colorazione manuale e a pochoir, la tintura (o imbibizione) e il viraggio. Queste tecniche si distinguevano da quelle meccaniche, il cui sfruttamento commerciale fu tentato precocemente con le lastre fotografiche Autochrome (1907) e il sistema cinematografico Kinemacolor (1908). Nonostante invenzioni come queste mostrassero le potenzialità future del colore riprodotto, nei primi anni del Novecento furono i colori applicati a diffondersi su vasta scala. Dato che risultava ancora molto complesso fissare fotograficamente il colore sulla pellicola, la prima soluzione che fu pensata per aggiungere un po’ di colore alle immagini in bianco e nero del nuovo medium fu la colorazione manuale. Praticata in modo occasionale fin dagli anni Novanta dell’Ottocento, la colorazione iniziò a sistematizzarsi con l’aumento della circolazione di vedute all’inizio del Novecento. Con la nascita dei primi atelier (come quello parigino di Elisabeth Thuillier), il lavoro veniva normalmente assegnato a squadre di giovani operaie che, come le coloratrici di lastre per lanterna magica, ricevevano salari esigui. La giornata che la Cineteca Nazionale ha voluto dedicare a questo argomento nasce in occasione del ritrovamento e restauro del film Le fer à cheval (Il ferro di cavallo) di Camille de Morlhon (1909), prodotto dalla Pathé Frères. Operazione culturale che dobbiamo alla tenacia dei giovani ricercatori dell’associazione culturale Hommelette e alla partecipazione della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé. Il lavoro di Hommelette si è concluso con la pubblicazione del volume L’immagine colore. Le fer à cheval, un film Pathé, curato da Marcello Seregni e pubblicato da Artdigiland, in collaborazione con il Centre National du Cinéma et de l’Image Animée e con il sostegno scientifico dell’Association Française de Recherche sur l’Histoire du Cinéma. Il libro ricostruisce la storia del restauro e analizza i vari contesti che lo studio del film Le fer à cheval ha messo in evidenza, primo tra tutti la tecnica di applicazione del colore.
In programma altri film Pathé che presentano il colore applicato con varie tecniche, conservati nella collezione della Cineteca Nazionale.
I film saranno accompagnati dal vivo alla chitarra elettrica da Riccardo Buiatti.
ore 18.00 Incontro moderato da Silvia Tarquini con Giulia Barini, Franca Farina, Irela Nuñez, Maria Assunta Pimpinelli, Alice Rispoli, Marcello Seregni
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro a cura di Marcello Seregni L’immagine colore. Le fer a cheval, un film Pathé (Artdigiland, 2016).
a seguire La Fée du lac (La fata del lago, 1902, 1′)
La fata del lago, in tutù, danza sull’acqua. Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire Feu d’artifice (Fuochi d’artificio, 1904?, 1′)
Fuochi d’artificio in sfavilanti colori d’epoca. Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire De Naples au Vésuve (da Napoli al Vesuvio, 1904, 2′)
Una visita al Vesuvio, lo spettacolo della lava e dei lapilli. Metodo colorazione: imbibito. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire La Fée aux fleurs di Gaston Velle (La fata dei fiori, 1905, 1′)
Allegoria di fate e fiori. Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire La Tentation de St-Antoine (La tentazione di Sant’Antonio, 1905, 1′)
Il diavolo tenta di far cadere in tentazione Sant’Antonio proponendogli visioni provocanti… Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire Le Sorcier arabe Féerie orientale di Segundo de Chomon (Il mago arabo o Visione orientale, 1906, 2′)
Un mago arabo dimostra il suo potere sulla realtà. Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire L’Obsession de l’or (L’ossessione dell’oro, 1906, 3′)
Il luccichio dell’oro abbaglia gli uomini. Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire Cauchemar de charcutier (L’incubo di un salumiere, 1907, 7′)
Un salumiere si addormenta nel suo negozio e i peggiori incubi lo assalgono. Metodo colorazione: imbibito. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie,Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire Le Fer à cheval di Camille de Morlhon (Il ferro di cavallo, 1909, 8′)
Nella noia della campagna, una giovane nobile sogna ricevimenti e incontri da favola. Cupido la accontenta e il destino, tra rapimenti e duelli, farà il suo corso. Metodo colorazione: pochoir/imbibizione. Restauro a cura dell’associazione culturale Hommelette e Fondation Jérôme Seydoux-Pathé.
a seguire Cagliostro, aventurier, alchimiste et magicien di Camille de Morlhon, Gaston Velle (Cagliostro, 1910, 15′)
Realizzato da Gaston Velle e Camille de Morlhon, il film narra, con tocchi di fantastico, l’incontro del mago con la zingara Lorenza e le sue predizioni sulla caduta dell’Ancien Régime. Coprotagonista con Jean Jacquinet l’attrice e danzatrice Stacia Napierkowska, che si esibisce in due danze. Metodo colorazione: pochoir, metodo Pathécolor e imbibito.
a seguire Le Roman de la momie di Albert Capellani (Il romanzo della mummia, 1911, 10′)
Il conte Evendal rivive in sogno l’amore tra il giovane Poeri e la bellissima Tahoser, contrastato dal faraone d’Egitto, anch’egli innamorato della bellissima ragazza. Diversamente dalla vicenda antica, quella contemporanea ha un lieto fine inaspettato… Dal romanzo di Théophile Gautier. Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.
a seguire Amour de page di George Denola (Amore di paggio, 1911, 10′)
Una strega predice a una dama un felice matrimonio con il suo amato paggio. Ma il padre di lei l’ha appena promessa in sposa a un nobile. Il nobile si inimica la strega, che mette un filtro mortale al posto del filtro per l’oblio promesso al paggio per aiutarlo. La trama viene scoperta e il paggio messo in prigione, quando… Metodo colorazione: pochoir. Restauro Cineteca Nazionale – Centre National de la Cinématographie, Progetto Lumière Programma Media Unione Europea.