Home > Incontro moderato da Piero Spila con Detto Mariano, Jack La Cayenna, Gino Santercole
Incontro moderato da Piero Spila con Detto Mariano, Jack La Cayenna, Gino Santercole
24 Marzo 2018 - 24 Marzo 2018
«”Dirige l’orchestra il Maestro Detto Mariano”. Chi ha visto e soprattutto sentito i Sanremo degli anni Sessanta-Settanta, i veri Sanremo dei Battisti, Armstrong, Leali, Vanoni, Don Backy, Celentano, Dalla, ecc., fino a Giove e oltre l’infinito, non quelli taroccati di oggi, questa frase l’ha udita pronunciare decine di volte. Detto Mariano, uomo del Clan fin dai suoi primi successi, ha portato infatti alla ribalta del Festival più famoso d’Italia canzoni mitiche e indimenticabili come Casa biancaL’immensitàApplausiCanzone, per citare solo quelle che vengono subito in mente a memoria. Ma il Maestro di tanti che hanno fatto grande la nostra musica leggera in giro per il mondo è stato anche, e forse non tutti lo sanno, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra di colonne sonore per una delle stagioni tra le più effervescenti e lucrose della nostra cinematografia più recente. Dalle commedie (di ogni tipo e fortunatissime, soprattutto con la compagnia Pozzetto&Celentano), al cinema d’autore più estremo (il caso Amore tossico di Caligari, ma anche del più leggero Ratataplan di Nichetti). Un marchio indelebile e inconfondibile nel refrain delle nostre vite, che non tutti possono vantare: come qualcuno ebbe a battezzarlo, Mariano Detto, detto Detto Mariano» (Claver Salizzato).
Si ringrazia per la collaborazione Enrico Mangini
 
ore 16.30 Mia moglie è una strega di Castellano e Pipolo (1980, 90′)
«Ad un sabba di streghe manca la tredicesima, Finnicella che, caduta nelle mani dell’Inquisizione, viene indotta a confessare dal card. Emilio Altieri. Bruciata sul rogo, Finnicella ottiene dal diavolo Asmodeo il permesso di rivivere ai nostri giorni. Avendo incontrato casualmente Emilio Altieri, Finnicella gli si mette alle costole e lo costringe ad assumerla come segretaria» (cinematografo.it). Con Renato Pozzetto ed Eleonora Giorgi.
 
ore 18.15 Amore tossico di Claudio Caligari (1984, 88′)
«Siamo ad Ostia, dove seguiamo le vicende di un gruppo di tossicodipendenti impegnato, nell’arco di tutta la giornata, un giorno dopo l’altro, a procurarsi la droga con tutti i mezzi possibili. Accattonaggi, furti piccoli e grandi, rapine, prostituzione. In questo vortice, Cesare e Michela, due ragazzi del gruppo, riescono ad avvertire la profondità del baratro nel quale sono caduti, e decidono – ma non è la prima volta che lo fanno – di uscire dal “giro”, definitivamente, dopo l’ennesima giornata inutile al termine della quale Cesare era stato sul punto di uccidere con una pistola la ragazza e di togliersi a sua volta la vita» (cinematografo.it). «Non sempre riesce a equilibrare l’intento informativo-didattico con le tentazioni della libertà inventiva, ma certo avvicina senza diaframmi né pregiudizi un ambiente di emarginati, descrivendone linguaggi e comportamenti. Il risultato più notevole è quello di creare intorno ai personaggi, pur accettati nella loro brutale naturalità, un clima di comprensione e addirittura simpatia. […] L’opera prima di Caligari […] ha il merito di non addolcire la pillola» (Kezich).
 
ore 20.00 Incontro moderato da Piero Spila con Detto Mariano, Jack La Cayenna, Gino Santercole
 
a seguire Yuppi Du di Adriano Celentano (1974, 132′)
«Adriano Celentano, divo della canzone, è da oggi un autore di cinema. Sono forse il primo a stupirsene, ma è così. È un autore “serio”, da accogliere con soddisfazione, senza troppe riserve, Yuppi Du lo laurea, lo consacra. Non è un film perfetto, intendiamoci, ma è un film ricco, composito, estroso, con un senso felicissimo dello spettacolo, sia musicale sia teatrale; e con molte intuizioni cinematografiche, linguistiche, tecniche. Sovrabbondante di riferimenti e di citazioni, se vogliamo, ma anche personale, specie nella misura in cui il ricordo di altri autori e di altri generi si sposa con la concezione unitaria di una “rappresentazione” che, nonostante la varietà di ispirazioni, diventa spettacolo a sé. Cosa è Yuppi Du? Il primo musical della storia del cinema italiano? Anche, ma sarebbe troppo facile ridurlo a questo. Certo, qua e là si canta e si balla, ma di sfondo, quando all’improvviso l’azione finisce in palcoscenico o quando un personaggio vi si inserisce più logicamente con il canto che non con le parole; sono, però, solo momenti, passaggi; il musical, semmai (anzi la musica, quella pop), è l’anima segreta del film, il suo retroterra umano e culturale; da cui scaturiscono la lettera, il tono e il gusto del racconto e, subito dopo, i modi della sua “messa in scena”. Cosa è questo racconto? […] Un uomo, credendo che la moglie sia morta suicida, ne sposa un’altra. Ma la finta suicida, non volendo più vivere con lui perché era povero, era invece andata via con un ricco; tornata di sfuggita, l’amore fra i due divampa di nuovo» (Rondi). Con Claudia Mori, Charlotte Rampling, Lino Toffolo, Gino Santercole.
Date di programmazione