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Incontro con Ugo Adilardi, Silvano Agosti, Emmanuel Betta, Guido Lombardi, Virginia Onorato, Loredana Rotondo
15 Marzo 2012 - 15 Marzo 2012
Che cos’è un film politico? A questa domanda si è cercato di rispondere in molti modi, a seconda delle epoche, del pubblico al quale esso è rivolto o del regime politico in cui viene realizzato. Nella tradizione italiana, il cinema politico è perlopiù identificato con il cosiddetto “impegno civile”, del quale Francesco Rosi ed Elio Petri sono i rappresentanti eccellenti. Un cinema, questo, che ha portato alle estreme conseguenze la lezione neorealista o, meglio, l’ha adattata al cambiamento dei tempi e della società. Esiste però un cinema che è ugualmente politico, pur non avendo avuto lo stesso impatto sull’immaginario cinematografico, e avendo in premesse completamente diverse la propria “politicità”. Un cinema che si è sviluppato intorno al 1968, sull’onda del movimento studentesco, legato ai gruppi della sinistra extra-parlamentare, per il quale è ormai invalsa l’etichetta, tutt’altro che dispregiativa (ma forse un po’ restrittiva) di “cinema militante”.
Il cinema militante è in primo luogo il frutto dell’urgenza sul piano della comunicazione e della rappresentazione di una società in tumulto. La contro-informazione è stata, infatti, la necessità iniziale e immediata, che ha creato le basi per un uso “di parte” del mezzo cinematografico, per poi essere affiancata da un’articolazione più ampia di tentativi e riflessioni su come realizzare “cinema politico politicamente”. In questo contesto la critica al cinema dominante è, prima di tutto, una critica delle strutture, qui intese in senso ampio, che ha nella dialettica tra chi filma e chi è filmato il suo cardine.
La rassegna Prima della rivoluzione – Cinema militante italiano ’60-’70, realizzata in collaborazione con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operario e Democratico, e divisa in due parti tra il mese di marzo e di aprile, è una delle più cospicue raccolte di film del cinema militante che si siano realizzate in Italia, uno sguardo storico su una stagione del cinema italiano che oggi appare lontanissima negli intenti e nei risultati, in grado però di interrogare ancora i fondamenti del fare cinema o, per tornare all’idea iniziale, l’esigenza politica del cinema.
Hanno collaborato alla manifestazione anche: Associazione Prime Bande, Archivio Armando Ceste, Associazione Alberto Grifi, Anna Lajolo, Alfredo Leonardi, Guido Lombardi, Andrea Ruggeri, Ranuccio Sodi.
Rassegna a cura di Jacopo Chessa e Annamaria Licciardello – Ingresso gratuito

ore 19.00
Incontro con Ugo Adilardi, Silvano Agosti, Emmanuel Betta, Guido Lombardi, Virginia Onorato, Loredana Rotondo
 
a seguire
La fabbrica aperta (1971)
Regia: Collettivo Cinema Militante di Torino; origine: Italia; durata: 30′
Franco Platania è un operaio di Mirafiori che partecipa a un viaggio della rivista «Vento dell’Est» in Cina. Munito di una cinepresa 8mm, Platania documenta la realtà industriale del Paese di Mao, una realtà che si confonde con la vita degli studenti, dei bambini, di tutti i cittadini, proprio perché aperta. Al suo ritorno a Torino, il CCM monterà il materiale. «Un caso felice di come gli operai possono fare e usare i loro film» (Fofi).
 
ore 21.00
La fabbrica
Lotta di classe alla Fiat (1973)
Regia, fotografia, montaggio: Videobase; origine: Italia; durata: 60′
Realizzato durante l’occupazione di Mirafiori del 1973, vede come protagonisti alcuni operai della Fiat che parlano delle loro lotte e dello scontro in atto nella fabbrica. La frontalità degli interventi, il contesto in cui sono inseriti danno centralità ai soggetti che intervengono, alle loro parole, mai spontanee ma frutto di riflessione e dibattito, al loro ruolo sociale e politico.
 
a seguire
All’Alfa (1969)
Regia: Virginia Onorato; produzione: Gruppo iniziativa per il film di intervento politico (Anac); origine: Italia; durata: 63′
Il film è il frutto della collaborazione di una rappresentanza del Gruppo iniziativa per il film di intervento politico (Anac) con gli operai dell’Alfa Romeo. Ha lo scopo di divulgare e far conoscere le lotte operaie all’interno della fabbrica automobilistica di Arese (Milano).
Copia proveniente dall’Aamod
 
venerdì 16
ore 17.00
La fabbrica
Cinegiornale libero n. 2. Apollon, una fabbrica occupata (1969)
Regia: Ugo Gregoretti; speaker: Gian Maria Volonté; fotografia: Ferruccio Castronuovo, Renato Tafuri; musica: Gruppo Free Jazz di Mario Schiano; montaggio: Mario Salvatore, Gianni Scorzelli; realizzazione: Unitelefilm; produzione: Cinegiornali Liberi, Collettivo Apollon; durata: 76′
In forma di docu-fiction, il film ricostruisce le vicende della lunga occupazione della fabbrica, iniziata il 4 giugno 1967 e terminata nel dicembre 1968. Gli operai interpretano se stessi e vari altri ruoli (la polizia, i crumiri etc.), ma sono anche coautori del film, che non è una semplice cronaca degli avvenimenti, ma una lettura analitica della realtà della fabbrica, la storia della conquista di strumenti di lotta e democrazia, con l’indicazione di strategie di attacco al potere padronale.
Copia proveniente dall’Aamod
 
a seguire
Lotte alla Rhodiatoce di Pallanza (1969)
Regia, montaggio e produzione: Collettivo di studenti e operai di Verbania; distribuzione: Collettivo Cinema Militante di Torino; origine: Italia; durata: 25′
«È il primo film realizzato da un Collettivo operaio nella nuova fase di lotta apertasi con il 1968/69. […] Vengono descritte la lotta, gli obiettivi, le forme organizzative dello scontro, conclusasi con l’occupazione della fabbrica e il rientro dei licenziamenti. Il film è stato usato direttamente nella zona per allargare l’informazione sulla lotta in corso» (Ceste, Manuele, Torri).
 
ore 19.00
Antifascismo
Bianco e nero (1975)
Regia: Paolo Pietrangeli; testo: Paolo Gambescia; speaker: Stefano Satta Flores, Giorgio Bandiera; fotografia: Alberto Marrama; montaggio: Laila Tomassetti; musica: Giovanna Marini; produzione: Unitelefilm; origine: Italia; durata 60′
Film documentario sul neofascismo nel suo doppio volto: quello violento e quello in doppiopetto. Copre nella sua ricostruzione un arco storico di trent’anni, dall’epoca della guerra fredda alla strategia della tensione degli anni Settanta.
Copia proveniente dall’Aamod
 
a seguire
Pagherete caro pagherete tutto (1975)
Regia, fotografia, montaggio: Collettivo Cinema Militante di Milano; origine: Italia; durata: 45′
Girato nel 1975 a Milano durante le manifestazioni e gli scontri seguiti all’uccisione da parte dei fascisti di due giovani studenti di sinistra: Claudio Varalli e Giannino Zibecchi.
 
ore 21.00
Lotte sociali/istituzioni totali  
Il manicomio – Lia (1977)
Regia, fotografia: Alberto Grifi; origine: Italia; durata: 26′
Lungo piano sequenza che registra l’intervento di Lia, giovane studentessa di psicologia, durante il “controconvegno” tenutosi nel 1977 nella fabbrica di Comunicazione in Brera (Milano) e organizzato in contrapposizione al convegno sull’antipsichiatria a cura di Armando Verdiglione, che era stato precedentemente occupato.
 
a seguire
Quartieri popolari (1973)
Regia, fotografia, montaggio: Videobase; origine: Italia; durata: 60′
Realizzato insieme a Carcere in Italia e Policlinico in lotta per la mostra Contemporanea, a cura di Achille Bonito Oliva, nella sezione dedicata alle nuove pratiche video, Quartieri popolari dà la parola agli abitanti di alcuni quartieri popolari di Roma, Magliana, Primavalle, Ostia, che presentano le loro lotte contro il caro-affitti, la mancanza di servizi e le autoriduzioni delle bollette, nonché l’organizzazione necessaria per portarle avanti.
 

 

 

 

 

 

Date di programmazione