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Incontro con Tony De Bonis, Alvaro Vitali, Stefania Corona, Paola Delli Colli. Moderada Fausto Russo
19 Aprile 2012 - 19 Aprile 2012
Era inevitabile che il cinema debordante di Tony De Bonis incrociasse il corpo di Alvaro Vitali. Era naturale che queste due macchine da cinema, che hanno corso sempre parallelamente, su binari diversi, accomunate però da un eguale destino, sfilassero insieme, facendo convergere due universi cinematografici. L’Alvaro Vitali emblema (suo malgrado) della commedia sexy, poi ingenerosamente dimenticato, rinchiuso a vita nei panni del suo personaggio, Pierino, dimenticando le sue nobili origini nel cinema di Fellini (Satyricon, Roma, I clowns, Amarcord) e non solo (Che? di Polanski, La Tosca di Magni, Polvere di stelle di Sordi, Mordi e fuggi e Profumo di donna di Risi, Romanzo popolare di Monicelli), straordinaria maschera capace di catturare lo spettatore con una sola apparizione. E il Tony De Bonis inarrestabile creatore di film, in qualunque condizione, fuori da qualsiasi modello produttivo, che si è conquistato uno spazio nel cinema italiano con la sua contagiosa passione (trasformata infatti in una passione collettiva, che coinvolge amici e parenti). Su di lui scrisse un saggio memorabile Serafino Murri nel lontano 1999, quando l’Italia venne (s)travolta dall’ondata trash: «Tony De Bonis, in qualche modo, è lui stesso un personaggio scappato dal bianco e nero tragicomico di Ciprì e Maresco, per farsi regista. Nel frullato della sua sottocultura galleggiano pezzi maldigeriti di qualsiasi bruttura delle comunicazioni di massa: eppure questa blobbistica virtù, per quanto attinga all’arretratezza culturale, sembra incarnare agli occhi dei più esigenti gli stessi meccanismi portanti dell’era del trans-genderico, della mutazione, del morphing, il suo spirito infantile fino al midollo, il suo atteggiamento ingiudicabile tra disincanto e incantamento, tra emancipazione e tara mentale monomaniacale. E come nella migliore delle sue fiabe, il fenomeno De Bonis è viaggiato in un lampo, di bocca in bocca: proiezioni carbonare di entusiasti si sono susseguite in sale improvvisate della Capitale, dove topi di cineteca smaliziati hanno gridato (soffocati dalle risa) al miracolo. Così Tony De Bonis è finito premiato al Festival di Montreal, tempio della produzione indipendente di gusto».
 
ore 21.00
Incontro moderato da Fausto Russo con Tony De Bonis, Alvaro Vitali, Stefania Corona, Paola Delli Colli
 
a seguire
È il cancro il mio amante (2012)
Regia: Tony De Bonis; soggetto e sceneggiatura: T. De Bonis; collaborazione al soggetto: Fausto Russo; fotografia: Donato De Bonis; montaggio: Loris Arduino; interpreti: Alvaro Vitali, Stefania Corona, Simona Frezza, Paola Delli Colli, Simone Desiato, Carolina De Santis; origine: Italia; produzione: T. De Bonis; durata: 100′ 
Una ragazza, felicemente sposata, rimane incinta, ma presto la sua felicità è spezzata da un annuncio terribile. La vicenda volge dal riso al pianto con Alvaro Vitali, nel ruolo del padre, in una delle sue interpretazioni più toccanti, dove la sua travolgente simpatia deve cedere alle pieghe drammatiche della storia.
Anteprima nazionale – Ingresso gratuito

 

 

Date di programmazione