Incontro con il Cinema Sardo a Roma: Visioni Sarde
03 Giugno 2015 - 03 Giugno 2015
Il Gremio prosegue, con la collaborazione della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), della Cineteca Sarda – Società Umanitaria e della Cineteca Nazionale, una serie di proiezioni e dibattiti con attori e registi, all’interno della rassegna Incontro con il Cinema Sardo, iniziata in occasione del suo 65° anniversario (1948-2013) presso il Cinema Trevi.
Con l’appuntamento di Visione Sarde – 21° Concorso Nazionale per corti e mediometraggi, organizzato dalla FASI e dalla Cineteca di Bologna, si vuole dare risalto e ospitalità ai nuovi talenti della cinematografia sarda. Vengono presentati i film vincitori e i film finalisti del concorso. Completano il programma un omaggio ai registi Bonifacio Angius e Gianni Cesaraccio.
Programma a cura di Franca Farina – Giornata a ingresso gratuito
ore 16.30 Sa Gràscia di Bonifacio Angius (2011, 65′)
In una Sardegna antica, perduta, di ninna nanne e filastrocche, dietro i profumi ed i colori di un’estate bruciata dal sole, Antoneddu, un bambino di dieci anni, cammina sulle strade ed i sentieri di un mondo magico, per raggiungere la chiesa del santo che gli ha “salvato la vita”, gli ha fatto “Sa Gràscia”. Lungo il viaggio, personaggi dolci e bizzarri, buffi vagabondi intrappolati in una realtà confusa e contraddittoria, dove il bene e il male si mescolano in un’armonia malinconica e surreale. Un miracolo, un santo, una nonna che prega, un funerale, Antonio che cade per le scale, una biglia, una mela… dove arriva la realtà oppure il sogno? È lontana la chiesa di Sant’Antonio? E soprattutto, chi è che sta sognando…
a seguire Noi siamo il male di Gianni Cesaraccio ( 2015, 16′)
Un giovane prete viene mandato in una chiesa abbandonata, immersa nella campagna estiva, a causa della sua crisi di fede. Grazie all’aiuto della sorella sembrerà ritrovarla, ma le parole dette con troppa leggerezza a un uomo disperato lo porteranno a un nuovo mondo di dolore…
Visioni Sarde
a seguire Come foglie… di Theo Putzu (2014, 8′)
Una ragazza, dopo tanti anni, torna nella sua vecchia casa d’infanzia. Frammenti del passato lasceranno spazio a nuovi ricordi ancora da scrivere. Compone con Paper Memories la “duologia della memoria”.
a seguire La storia di Spet di Ugo Murgia (2013, 5′)
I Carepet adottano un cucciolo del canile. Gran parte della famiglia è impreparata all’evento, ma la figlia più piccola, Lisa, ha imparato la PetCare a scuola e prende le redini della situazione. Spet diviene così un cagnolino modello e parte per Parigi insieme a tutta la famiglia. Arrivati a destinazione, Spet si perde per la città e viene trovato da un uomo, che legge la targhetta e rintraccia la sua famiglia… Non riuscendo a comunicare in italiano, l’uomo passa il telefono al cagnolino: la famiglia Carepet riconosce subito l’ululato e corre a prendere Spet. Finalmente, tutti insieme, possono tornare a casa!
a seguire Grazie a te! di Jacopo Cullin (2014, 16′)
Vincenzo è un aspirante scrittore alle prese con un frustrante blocco creativo. La vera causa della sua inquietudine è una relazione sentimentale irrisolta con Carla. L’inaspettata evoluzione di questo rapporto trasformerà per sempre la sua vita.
a seguire SENZaria di Massimo Loi e Gianluca Mangiasciutti (2014, 15′)
Un uomo. Una piccola fabbrica. I debiti che incombono. D’improvviso la sensazione di non farcela s’innesca, corrode il tempo e lo sguardo. L’esistenza d’un tratto si rompe. Cade in pezzi l’immagine di un uomo, quella che restituisce il corpo del 10-15% negli ultimi anni. Dicono che coloro che decidono per il suicidio sono uomini che hanno perduto la loro immagine, che hanno incontrato uno specchio ormai in pezzi. Pietro rimasto “senz’aria”, compie il tentativo disperato di ritrovare la dignità smarrita, di ricostruire la sua immagine andata in frantumi.
a seguire La gita di Giampiero Bazzu (2013, 18′) Vincitore Visioni Sarde 2015 ex aequo
Andrea e suo zio Giuliano viaggiano in macchina verso un passato che irromperà violento nelle loro vite. Liberamente ispirato al fumetto Gli innocenti di Gipi.
a seguire Lost citizens di Sebastiana e Carla Etzo (2014, 46′) Vincitore Visioni Sarde 2015 ex aequo
“Lost Citizens” racconta la crisi del lavoro nel Sulcis – Iglesiente, una delle province più povere d’Italia. Una politica industriale miope e opportunista ha compromesso il patto tra generazioni. Senza certezze sul loro futuro, padri e figli faticano a trovare una dimensione di lavoro e di vita equilibrata. Sullo sfondo le lotte proletarie, sempre più frammentarie, sembrano l’unico modo per far sentire la propria voce.
a seguire Sinuaria di Roberto Carta (2014, 15′)
Michele Murtas, detenuto del carcere dell’Asinara, ha un talento nel tagliare i capelli, tanto da diventare parrucchiere per le mogli delle guardie e dei funzionari dell’istituto e da scatenare scompiglio, una volta in libertà vigilata, nella tranquilla vita dell’isola.
ore 20.30 Incontro introdotto da Antonio Maria Masia e Bruno Culeddu e moderato da Alessandra Peralta con gli autori dei cortometraggi, Bonifacio Angius, Gianfranco Cabiddu, Antonello Grimaldi, Nevina Satta
segue un brindisi
a seguire Perfidia di Bonifacio Angius (2014, 103′)
«Angelo è un trentenne perdigiorno immerso nel vuoto di una città di provincia. Non ha un amore, non ha un lavoro, non è felice. Peppino è un padre che non si è mai interessato al figlio. Dopo la morte della moglie, Peppino si accorge di Angelo, suo figlio, si rende conto di non sapere neppure chi sia. Perfidia racconta di un padre e di un figlio abbandonati a loro stessi, che si avvicinano quando ormai è troppo tardi» (www.cinematografo.it). «La storia, per certi aspetti, ricorda l’epocale I pugni in tasca. Sono passati 50 anni ma, come l’Alessandro di Marco Bellocchio, anche il protagonista Angelo vegeta in una provincia che è un natio borgo selvaggio: una Sassari sonnolenta e senza prospettive, dove però serpeggia una violenza latente; e dove, come là, si crea l’humus per commettere “delitti di famiglia”. A rendere notevole il film è il profondo senso di malessere che traversa le immagini, specchio di una società abulica e “desencantada” che ha azzerato il dialogo tra padri e figli. […] Bravi gli attori, tutti sardi, con in testa il giovane Stefano Deffenu e il veterano Mario Olivieri, proveniente dal teatro. Certo non è un film consolatorio Perfidia; però sa amalgamare con sapienza disagio e lampi di humour, dramma e ironia dolente» (Roberto Nepoti).