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Incontro con il Cinema Sardo a Roma
18 Febbraio 2014 - 19 Febbraio 2014

Il Gremio, in occasione del suo 65° anniversario (1948-2013), continua ad organizzare con la collaborazione della FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), della Cineteca Sarda – Società Umanitaria e della Cineteca Nazionale, una serie di proiezioni e dibattiti con attori e registi, all’interno della rassegna Incontro con il Cinema Sardo, presso il Cinema Trevi. La giornata del 18  febbraio è dedicata a Marisa Solinas, attrice in film, tra gli altri, di Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Jorge Grau, Vibak, Dein, Nanni Loy, Corbucci. Esperienze teatrali con Lee Strasberg,  molta televisione e quasi una carriera parallela da cantante arricchiscono il suo  curriculum. Il 19 febbraio film e incontro con Salvatore Mereu, uno dei principali esponenti della cinematografia sarda. 
Programma a cura di Franca Farina – Ingresso gratuito per i soci de Il Gremio

martedì 18
ore 17.00 Il peccato di Jorge Grau (1963, 106′)

Durante la Verbena, festa popolare che si svolge a Barcellona, a un anno di distanza l’una dall’altra, si snodano due storie d’amore che, svolgendosi in parallelo, precipitano verso un finale drammatico… Opera prima di un documentarista cinefilo con omaggi a Fellini e Antonioni, con Umberto Orsini, Marisa Solinas, Francisco Rabal e Gian Maria Volonté. Premio per la miglior regia e premio O.C.I.C. al V Festival di Mar del Plata.

ore 19.00 Riderà! Cuore matto di Bruno Corbucci (1967, 93′)
«Primo musicarello ufficiale per Little Tony. È anche il migliore, quello che lo vede alle prese con i suoi grandi successi nel periodo migliore della sua carriera. La storia lo vede figlio della coppia televisiva Campori-Marchetti (tra i protagonisti di “Giovanna la nonna del Corsaro nero”), finito a Roma in cerca di fortuna. Vive col solito gruppo di amici, ha una fidanzata (Marisa Solinas) e sogna il successo che, puntualmente, arriverà» (Giusti).

ore 20.45 Incontro introdotto da Antonio Maria Masia moderato da Alessandra Peralta con Marisa Solinas, Nino Castelnuovo, Mimmo Del Prete, Sergio M. Germani, Franco Mariotti, Adriano Mazzoletti, Milena Vukotic

segue un brindisi

a seguire Renzo e Luciana di Mario Monicelli (ep. di Boccaccio ’70, 1961, 42′)
«Una Milano indaffarata, ansiosa, convulsa: delle balere piene di giacche grigie, degli stabilimenti balneari trasformati in distese di carne, dei cinema rigurgitanti di volti ansiosi e di occhi sognanti. […]. Renzo (Germano Giglioli) e Luciana (Marisa Solinas) sono due giovani che vogliono comprendersi in una civiltà che marcia sempre più verso l’incomprensione; la verità loro e della loro storia è di ordine poetico e “quindi” di ordine ideologico. La pacatezza con cui il regista ha mostrato il volto di una Milano industrializzata, le immagini di una civiltà antindividualista, ha una forza che nessuna polemica “diretta” avrebbe avuto» (Miccichè).
Ingresso gratuito

mercoledì 19
ore 17.00 Tajabone di Salvatore Mereu (2010, 67′)
Adolescenze vissute in modi differenti, nei quartieri più degradati di Cagliari, dove otto compagni di scuola si ritrovano fianco a fianco ogni mattina pur vivendo esperienze molto diverse. Nato da un corso di cinema tenuto dallo stesso regista in due classi di due istituti di Cagliari, nel quartiere di Sant’Elia, l’Alagon di San Michele e quello di via Schiavazzi, il film prende forma dopo che Mereu si rende conto della qualità dei racconti proposti dagli studenti.

ore 18.10 Bellas Mariposas di Salvatore Mereu (2012, 102′)
«Ispirandosi a un bellissimo racconto/monologo di Sergio Atzeni, scrittore sardo prematuramente scomparso, racconta una torrida giornata d’agosto in quel di Santa Lamenera, immaginario quartiere della periferia di Cagliari. […] È una trama che potrebbe essere un episodio di Gomorra, ma Mereu – appoggiandosi molto sulla scrittura di Atzeni – fa un’operazione diversissima: è la stessa Cate a raccontarci la propria giornata, guardando in macchina e rivolgendosi a noi spettatori, in un effetto-straniamento che fa molto Nouvelle Vague piuttosto che neo-neorealismo alla Mery per sempre. Il risultato è un film originalissimo, crudo ma qua e là fragorosamente divertente, in cui il brulicante mondo di Santa Lamenera sembra qualcosa a metà fra la Little Italy di Scorsese e lo slum di un musical di Bollywood» (Crespi).

ore 20.00 Incontro introdotto da Antonio Maria Masia moderato da Alessandra Peralta con Salvatore Mereu, Goffredo Fofi, Sergio M. Germani, Bruno Roberti, Alessandro Stellino

segue un brindisi

a seguire Sonetàula di Salvatore Mereu (2008, 157′)
«2° film del sardo Mereu, da un romanzo – scritto nel 1962 […] – del conterraneo Giuseppe Fiori, parlato nei dialetti logudorese e campidanese (nord-ovest e sud dell’isola) e sottotitolato in italiano. Girato in 20 mesi con 4 operatori diversi in continuità cronologica. Azione: dal 1938 ai primi anni ’50. Privato del padre, ingiustamente carcerato, Zuanne, detto Sonetàula (il rumore del legno che scricchiola), 13enne pastore del Nuorese diventa, quasi senza rendersene conto, un bandito ricercato dai carabinieri che, mitra in mano, sgozza pecore, briganti, militari dell’ordine con la stessa rapida, fredda determinazione senza ottenere nulla di quel che voleva, né un amore né una vita vera. […] Troppo “diverso” per trovare un pubblico, è un film sotto il segno di una scabra asciuttezza» (Morandini).
Ingresso gratuito

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