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Incontri con la cinematografia: ricordo di Marcello Gatti
19 Gennaio 2014 - 19 Gennaio 2014
Marcello Gatti apparteneva a quella generazione artistica di “direttori delle luci” (così, in origine, sui titoli di testa), poi “della fotografia”, infine “autori” (un termine di cui, conoscendolo, non si sarebbe mai avvalso, da vecchio cinematografista qual era), che riuscivano a trasformare per magia anche la più scadente, e scaduta, pellicola Ferrania Pancro 30 o simile – tutto quanto poteva passare il convento a quei tempi – nei sontuosi b/n di Kapò (allora solo come operatore alla macchina), de L’attico (dimenticato capolavoro di Gianni Puccini), di Sierra Maestra, de Le quattro giornate di Napoli, de La battaglia di Algeri. La generazione dei Di Venanzo, dei Craveri, dei Barboni, dei Pogany… di quelli per i quali il mestiere del cinema è sempre stato solo una questione di occhio fino, mani svelte, olio di gomito e tanta gavetta, senza inconfessabili “grandi segreti”. In fondo è proprio così, con il lavoro quotidiano e sudato di bottega, che tanti, dai Lumière in poi, e di sicuro Marcello fra loro, hanno scritto la storia dell’arte cinematografica, nostra e altrui. 
Programma a cura di Roberto Girometti (AIC) e Claver Salizzato
 
ore 17.00 La notte pazza del conigliaccio di Alfredo Angeli (1967, 95′)
Un impiegato rimane solo in città durante un breve periodo d’estate. Moglie e figli sono lontani e l’uomo decide di concedersi un’avventura per una notte. Ma qualcosa va storto e la notte comincia a trasformarsi in un terribile incubo. «[Ad Angeli] il merito di averci dato il ritratto a tutto tondo, impietoso, anzi, cattivo talvolta, di un borghesuccio […] pronto a qualunque servilismo pur di compiacere i padroni» (Ivaldi).
 
ore 18.45 La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966, 121′)
«Nell’ottobre 1957, mentre i paracadutisti del colonnello Mathieu rastrellano la Casbah, Ali La Pointe, uno dei capi della guerriglia algerina, rievoca il passato, l’organizzazione dell’FLN (Fronte di Liberazione Nazionale), gli attentati, gli scioperi, le delazioni. […] Sobria rievocazione di taglio documentaristico sulla base di una solida sceneggiatura di Franco Solinas che, con forte coralità e qualche dilatazione nelle fasi degli attentati, mostra una guerra di popolo, spiegando anche le ragioni del “nemico”, i francesi. Leone d’oro a Venezia, […] splendido bianconero scope di Marcello Gatti» ( Morandini).
 
ore 21.00 Incontro con Roberto Girometti e Claver Salizzato
Saranno presenti in sala i familiari di Marcello Gatti
 
a seguire Amore e ginnastica di Luigi Filippo D’Amico (1973, 108′)
L’ex seminarista Simone (Lino Capolicchio) s’innamora di un insegnante di ginnastica (Senta Berger) che vive nel suo palazzo, la quale si dedica anima e corpo all’educazione fisica, senza pensare alla vita privata e al matrimonio. «D’Amico, come da un podio, orchestra una composizione scenografica tra caffè gozzaniani, sontuosi palazzi Savoia, il verde dei parchi cittadini; mette in scena severi educatori regi, operai delle scuole serali, svelte madamine, vigorosi ginnasti, canottieri che sfilano sul fiume; gioca con le invenzioni linguistiche del torinese Tullio Pinelli che “sciacqua nel Po” De Amicis per accentuarne tratti da siparietto di caffè chantant. Infine, la fotografia di Marcello Gatti mostra una Torino solare in alcuni dei suoi scorci più belli, da Palazzo Madama al Valentino, i cui colori brillanti sono restituiti dal restauro fatto dalla Cineteca Nazionale per le Universiadi» (Toffetti).
Ingresso gratuito
 
Date di programmazione