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In ricordo di Tonino Valerii
29 Marzo 2017 - 29 Marzo 2017
Con luci e ombre, che affiorarono dopo la morte del suo maestro, attorno alla paternità di un film, Il mio nome è nessuno. Film a suo modo epocale, dal quale scaturì una polemica che fece epoca, che coinvolse testimoni, più o meno diretti, e che causò molta sofferenza a un uomo generoso ed entusiasta come Valerii. La Cineteca Nazionale gli dedicò una retrospettiva completa nel 2007 e in q  uell’occasione, come in altre, Tonino si fece apprezzare per la sua sensibilità e il suo fiuto cinefilo. Due doti che rivelò sin da allievo raccontando, nel suo saggio di diploma, la storia di Anna Frank, prima che fosse scoperta da Hollywood. Il fiuto che lo portò a segnalarci il nome di un oscuro (all’apparenza) bancario, Ettore Ferettini, colonna della Fedic, straordinario filmaker che grazie a Tonino scoprimmo, riuscendo a recuperarne miracolosamente i film.
 
ore 16.30 Il diario di Anna Frank di Tonino Valerii (1957, 26′)
Prima del film di George Stevens con Millie Perkins e Shelley Winters (del 1959), Valerii estrapola dal diario la tenera storia d’amore fra Anna e Peter e ripone su di essa le speranze della ragazza, tenendo in secondo piano l’angoscia e la paura di retate. Speranze adolescenziali di sentimenti e felicità, stroncate nel finale dalle urla dei nazisti, che sopravvivono nelle parole di Anna: «Continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo», pronunciate sulle immagini dei campi di concentramento. Valerii sceglie una chiave minimalista e priva di suspense, affidando alle parole fuori campo il compito di annunciare l’irrompere improvviso della tragedia. Uno dei più ispirati (e documentati) saggi di regia realizzati al Csc, per il quale Valerii contattò il padre di Anna Frank, che approvò il suo progetto.
 
ore 17.00 Una ragione per vivere e una per morire di Tonino Valerii (1972, 118′)
Un colonnello, espulso dall’esercito nordista per tradimento, vuole riabilitarsi conquistando un forte che aveva lasciato nelle mani dei sudisti senza opporre resistenza. Per riuscire nell’impresa riesce a farsi consegnare dieci rinnegati destinati alla fucilazione. Con questo film Tonino Valerii si avvicina al “western etico” di Sam Peckinpah (Il mucchio selvaggio) e al film bellico alla Robert Aldrich (Quella sporca dozzina).Con James Coburn, Bud Spencer, Telly Savalas.
 
ore 19.15 Vai gorilla di Tonino Valerii (1975, 100′)
La guardia del corpo Marco Sartori (Fabio Testi) viene assunto come guardia del corpo per difendere l’imprenditore edile Sampioni (un indimenticabile Renzo Palmer) dalle minacce di un gruppo di rapitori violenti e senza scrupoli. Ottimo esempio di action movie che preannuncia per temi e per atmosfere a Il grande racket (1976) di Enzo G. Castellari e a I padroni della città (1976) di Fernando Di Leo. Per Mereghetti: «Truce e tagliato con l’accetta, ma meno cretino ed efferato di tanti prodotti analoghi».
 
ore 21.00 La ragazza di nome Giulio di Tonino Valerii (1970, 110′)
Una giovane veneziana, di nome Giulio in memoria del padre, è trascurata dalla madre ed è plagiata dalla cameriera. Quest’ultima la inizia all’amore lesbico inculcandole l’odio per gli uomini. Col passare degli anni, la ragazza che è riuscita a sottrarsi a quel legame morboso, si fidanza con Lorenzo, un timido studente universitario. Ma prima di sposarlo vorrebbe avere un rapporto sessuale con un altro uomo. Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Milena Milani, che all’epoca destò scandalo. Silvia Dionisio, Gianni Macchia, Anna Moffo, Esmeralda Ruspoli.
Date di programmazione