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In ricordo di Sergio Raffaelli
22 Novembre 2016 - 22 Novembre 2016
Sergio Raffaelli è nato a Volano, un paese poco distante da Rovereto, il 7 gennaio 1934, e si è spento a Roma il 6 luglio 2010. Dopo aver svolto, dal 1960 ai primi anni settanta presso il Centro San Fedele di Milano, un’intensa attività come critico cinematografico, dal 1973 insegnò Storia della lingua italiana presso l’Università della Calabria ad Arcavacata di Rende, per poi passare dal 1986 ad Arezzo e dal 1998 a Roma 2 “Tor Vergata”, dove concluse la sua carriera nel 2006. Oltre ai lavori di argomento cinematografico, si occupò di ricerche linguistiche e storiche. «Dopo alcuni suggestivi quadri d’insieme sulla lingua del cinema dai suoi primordi al maturo e vario repertorio degli ultimi decenni, il volume raccoglie una serie di indagini particolari su film e singoli protagonisti: da Camerini a Totò, da Cabiria a Umberto D. Altre sezioni comprendono originali studi sui titoli dei film, le didascalie del cinema muto, i risvolti linguistici della censura, la lingua del doppiaggio e poi sui tanti riflessi che lo spettacolo cinematografico ha avuto nella lingua e nella vita contemporanea: dai nomi dei cinematografi alle parole che devono la loro fortuna ai film di Fellini come bidone e paparazzo, dagli specifici termini tecnici all’onomastica legata al cinema» (dalla quarta di copertina di Sergio Raffaelli, Parole di film. Studi cinematografici 1961-2010, a cura di Massimo Fanfani, Franco Cesati Editore, 2015).
 
ore 17.30 L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi (1978, 186′)
La vicenda si svolge fra l’autunno del 1897 e l’estate del 1898 nella Bassa Bergamasca tra Martinengo e Palosco. L’ambiente è una cascina in cui vivono alcune famiglie le cui vicende parallele si intrecciano mentre si succedono le stagioni condizionando la vita e il lavoro di quei contadini: uomini, donne, bambini, animali e mondo vegetale. Piccoli e grandi episodi si succedono con ritmo regolare, cadenzando e dando senso alla vita quotidiana. «L’albero degli zoccoli è […] prima di tutto l’analisi della “competenza culturale” d’un gruppo, nato certo come atto di amore, ma progettato senza alcuna nostalgia né alcun settarismo. I contadini bergamaschi non sono enfants sauvages dei quali rimpiangere l’intima dignità, la ruvida compostezza, i valori oggi perduti; né tanto meno sono espressione d’una cultura subalterna disarmata e dolente, aperta solo all’attesa d’una liberazione, improbabile in quegli anni ed in quei luoghi, che possa venir loro dalla coscienza di classe, e quindi dalla lotta di classe. Olmi è al contrario, paradossalmente da questo punto di vista, un osservatore freddo ed acuto che guarda al suo universo col rigore scientifico d’un etnologo» (Cereda).
 
ore 20.45 Incontro moderato da Mario Musumeci con Alberto Raffaelli, Orio Caldiron, Luca Mazzei
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Sergio Raffaelli, Parole di film. Studi cinematografici 1961-2010, a cura di Massimo Fanfani.
Date di programmazione