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In ricordo di Luca De Filippo
13 Aprile 2016 - 13 Aprile 2016
«”Luca metti il cappello”, raccomandava sempre Eduardo a quel suo figlio un po’ svagato ogni volta che usciva. […] Luca è morto a 67 anni ed è come se, con lui, avessimo perso anche l’ultima costola di Eduardo. Dal 1984, da quando Eduardo se ne è andato, Luca ne ha coltivato la memoria e il repertorio con quella prudenza nelle scelte che era parte essenziale del suo carattere. Luca “era” Eduardo. Aveva finito per somigliargli anche fisicamente. Lui, un tempo così atletico, aveva preso la faccia scavata e spigolosa, lo sguardo febbrile e tagliente, i silenzi, i famosi silenzi che parlavano. Ma Luca non usava suo padre. Non lo ha mai fatto. Al contrario lo viveva e lo riviveva. Da piccolo lo aveva conosciuto poco. Eduardo era sempre in tournée e lui, Luca, a Roma lo aspettava. Soprattutto aspettava l’estate, quando la famiglia sarebbe partita verso una delle tre isole dei Galli di fronte a Positano dove Eduardo si riposava, scriveva, intratteneva i pochi ospiti in un teatrino che si era costruito e tentava con pessimi risultati di farsi il vino in casa. Indimenticabili quei mesi di libertà zingaresca tra mare e scogli. Eduardo concedeva a quel suo bambino il privilegio di restare nella stanza in cui lui scriveva e di giocargli tra i piedi come un gatto. Poi arriva l’anno della maturità classica e Luca si sente domandare: “Perché non provi? Solo per un anno”. Non aveva mai pensato di fare l’attore. È vero, a sette anni era stato Peppinello nella commedia di suo nonno Eduardo Scarpetta Miseria e nobiltà, ma rinnovare quel lontano gioco e trasformarlo in professione era davvero possibile? Luca ci provò. E affinché nessuno lo considerasse un figlio di papà decise di chiamarsi Luca Della Porta ed entrò nella compagnia di Eduardo per recitare in teatro o in tv Filumena Marturano, Napoli milionaria, Sabato domenica e lunedì, Le voci di dentro. Nell’84, quando Eduardo morì, Luca recitava in Chi è cchiù felice ‘e me. La notizia lo raggiunse all’intervallo. Concluse lo spettacolo, parlò con i suoi attori e corse a Roma. Da quando Eduardo si era ritirato Luca aveva costituito una propria compagnia e con questa consegnava al pubblico spettacoli per lo più eduardiani, curatissimi nella realizzazione e nell’interpretazione. Ma Luca non voleva passare per un clone di Eduardo, perciò si rivolse anche ad altri autori: Vincenzo Cerami (La casa al mare), Samuel Beckett (Aspettando Godot), arrivò a farsi dirigere da una regista lontana da lui (Andrée Ruth Shammah) nell’Amante di Harold Pinter. 
Era inquieto. Inquieto e prudente. Usava prudenza innanzi tutto con se stesso, poi con i tanti che gli chiedevano il permesso di rappresentare le opere del padre. Voleva che le cose fossero fatte bene e si rendessero “necessarie”. Nell’amministrare questo bene prezioso cercava di non staccarsi dai principi artistici e civili che Eduardo gli aveva inculcato poco per volta, senza darlo a vedere. Gli era sempre stato grato della lezione. Gli rimproverava soltanto una cosa: di non avergli mai detto “Bravo!”. E bravo, Luca, è stato davvero: un artista appartato e sincero, un attore di tradizione superba che adesso, con la brusca scomparsa, tronca un ramo di una famiglia d’arte lunga tre generazioni e padrona del cuore di tanti» (Osvaldo Guerrieri, «La Stampa»).
 
ore 17.00 Sabato, domenica e lunedì diLina Wertmüller (1990, 98′)
«Trasposizione cinematografica di una delle commedie più belle di Eduardo De Filippo. Con Raffaele La Capria abbiamo lavorato al copione, sempre ammirati della sensibilità di Eduardo nel raccontare l’animo femminile. Nelle sue commedie i personaggi di donna sono delineati con sapienza e profondità. Ma in Sabato, domenica e lunedì è proprio il divario tra il maschile e il femminile a provocare il dramma e a dare senso alla commedia. Il film, al Festival di Chicago, fu un successo internazionale. E quell’anno, Sophia vinse l’Oscar alla carriera» (Wertmüller). Con Luca De Filippo (nella parte di Peppino Priore), Luciano De Crescenzo, Pupella Maggio, Enzo Cannavale.
 
ore 19.00 Memorial Luca De Filippo di Mario De Bonis. Presenta Sergio Bruno
 
ore 21.00 De Pretore Vincenzo di Eduardo De Filippo (1976, 147′)
Luca De Filippo e Angelica Ippolito sono i protagonisti della commedia di Eduardo De Pretore Vincenzo, trasmessa dalla Rai il 2 gennaio 1976. Con loro lo stesso Eduardo, Mario Scaccia, Nunzia Fumo, Marina Confalone e Marisa Laurito.

  

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