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Il Neo Noir
14 Gennaio 2014 - 16 Gennaio 2014
«Spesso liquidato come una categoria immaginaria introdotta dagli incanutiti nostalgici di Bogart e Stanwyck, o nel migliore dei casi ascritto all’ampia cerchia delle inerti operazioni revivaliste, il Neo Noir è in realtà stagione filmica di cardinale importanza. Se da un lato, rivelandone le coordinate narrative, ha permesso al noir di evadere dal quadro storico in cui a lungo è stato segregato e di acquisire così l’agognato status di genere, dall’altro, sfruttando le strategie del Postmoderno, ne ha ampliato sensibilmente lo spettro di soluzioni, contribuendo a una sua rapida e inattesa evoluzione» (Cristian Caira). Il Neo Noir è l’ideale proseguimento della rassegna Era notte a Hollywood. Classici del noir americano, promossa dal Palazzo delle Esposizioni, Cineteca Nazionale e Farfalla sul Mirino.
Le citazioni sono tratte dal volume di Cristian Caira, Il Neo Noir, Il Foglio, 2013.
Rassegna a cura di Cristian Caira
 
martedì 14
ore 17.00Night and City di Jules Dassin(I trafficanti della notte, 1950, 96′)
«I trafficanti della notte, con un ritmo arrembante e una violenza inusitata, spinge all’estremo la tendenza realista del noir e anticipa il filone iperrealista degli anni ’70. Dei sobborghi londinesi, in cui la luce del giorno sembra essere stata bandita, Dassin ci propone uno spietato tranche de vie: la sua è una celiniana galleria di gretti individui e pirateschi affaristi. Lo stesso protagonista, Harry Fabian (Richard Widmark […]) è un artista della truffa. Si catapulta da un capo all’altro della città tentando di raggirare chiunque gli capiti sotto tiro: forestieri, imprenditori, la sua stessa fidanzata Mary Bristol (nel volto di Gene Tierney si fondono bellezza cristallina e rassicurante mitezza)» (Caira).
Versione in lingua inglese
 
ore 19.00 Il bandito delle 11 di Jean-Luc Godard (1965, 95′)
«Dal romanzo Obsession di Lionel White. Abbandonati moglie e figli e sbarazzatosi di un cadavere, Ferdinand-Pierrot fugge con Marianne, ne viene tradito […]. La trama poliziesca non è che un pretestuoso supporto in questo film che conclude pirotecnicamente la 1ª fase dell’itinerario di Godard con un’ultima, dolorante affermazione romantica che è anche una disperata dichiarazione di disorientamento. Film d’emozioni e di sentimenti in cui, però, la provocatoria sprezzatura narrativa e il ricorso accanito alle citazioni e ai collage escludono ogni partecipazione simpatetica dello spettatore. Poema cinematografico, grido di rivolta, sostenuto dalla straordinaria fotografia di R. Coutard» (Morandini).
 
ore 20.45 Incontro con Cristian Caira
Nel corso dell’incontro verrà presentato il volume di Cristian Caira Il Neo Noir (Il Foglio, 2013)
 
a seguire Hammett – Indagine a Chinatown di Wim Wenders (1983, 97′)
«Hammett […] di Wim Wenders, tratto da un romanzo di Joe Gores, è un rompicapo postmoderno. La storia vede San Hammett – un personaggio in cui si fondono Dashiell Hammett e il famigerato detective nato dalla sua penna, Sam Spade -, scrittore pulp, coinvolto in un intrigo non troppo dissimile da quelli da lui creati. Questo allucinato neo-noir – americano nei contenuti, ma europeo nella forma – si presta a più di una lettura: è un vertiginoso esercizio pirandelliano in cui i confini tra arte e vita sono tanto vaghi da risultare indistinguibili (non è così difficile vedere in Hammett uno scrittore in crisi di idee, e nel suo amico detective “un personaggio in cerca di autore”)» (Caira).
Ingresso gratuito
 
mercoledì 15
ore 17.00 Il mistero del cadavere scomparso di Carl Reiner (1982, 86′)
«Un esempio di applicazione, non troppo fedele a dire il vero, di tale pratica nel neo-noir è rappresentato da Il mistero del cadavere scomparso […]. Il film infatti, lungi dal voler solamente ironizzare sul canone classico, è piuttosto un anomalo esperimento in cui pastiche, parodia e nostalgia sono inestricabilmente intrecciati. L’ambientazione e l’atmosfera sono quelle metropolitane dei primi ’40 […]. Il protagonista è l’investigatore privato Rigby Reardon (il ruolo è affidato a Steve Martin […]), il quale riceve dalla signora con il velo di rito, Juliet Forrest (anche Rachel Ward, con la sua avvenenza naif, è adeguata al personaggio, quello di una lady tutt’altro che dark), l’incarico di scoprire il responsabile dell’omicidio di suo padre» (Caira).
 
ore 19.00 Blood Simple – Sangue facile di  Ethan e Joel Coen (1984, 98′)
«In un Texas che ha l’aria di un limbo temporale, un debole marito (Dan Hedaya […]), proprietario di un grossolano locale, è stanco della relazione che la moglie ha da tempo instaurato con un suo impiegato (Frances McDormande John Getz compongono una tra le coppie sessualmente meno stimolanti che il noir abbia visto). Un occhio privato, che con le sue fotografie ha testimoniato l’infedeltà di sua moglie, viene investito dello “sporco” incarico di ammazzare la coppia d’amanti. […] Mai come in questo impressionante debutto dei fratelli Coen […] un film ha confermato le attese generate dal proprio titolo: la presenza del sangue, la cui consistenza è di un’insolita densità, è infatti insinuante, ossessiva e disturbante […]. In questo film, in cui un barocchismo di stampo wellesiano si coniuga con atmosfere thrilling à la Hitchcock, il consueto virtuosismo dei Coen giunge a livelli sbalorditivi» (Caira).
 
ore 21.00 Blade Runner di Ridley Scott (1982, 117′)
«Blade Runner […] immerge una vicenda a tinte hardboiled in una distopica megalopoli del futuro. Quanto ne risulta è un cupo affresco della postmodernità. Nella sovraffollata e fagocitante Los Angeles del 2019, Rick Deckard (Harrison Ford si produce in un formidabile esercizio di pastiche recitativo, ricalcando alla perfezione il monocromatismo espressivo del classico occhio privato) è un disilluso ex poliziotto alla ricerca di un’occupazione da killer. Il corpo speciale Blade Runner richiede il suo aiuto per “ritirare” sei replicanti – fuggiti da una delle colonie extra-mondo […]: il loro obiettivo è quello di infiltrarsi nella sede della Tyrell Corporation per ottenere più vita » (Caira).
 
giovedì 16
ore 17.00 Basic Instinct di Paul Verhoeven (1992, 127′)
«Un altro topos che si delinea nel neo-noir è quello della femme fatale lesbica. Questa è al centro delle vicende narrate da La vedova nera […] e Bound – Torbido inganno […], ma è soprattutto con la peccaminosa performance di Sharon Stone nel famigerato Basic Instinct (1992) che si afferma con forza: la perversa Catherine Tramell, scrittrice di bestsellers, è decisa ad eliminare tutti gli uomini che si frappongono tra lei e il suo sogno saffico. Il film di Paul Verhoeven, solitamente considerato alla stregua di un convenzionale thriller erotico, effettistico e sensazionalista, rappresenta in realtà una delle vette creative raggiunte dal neo-noir» (Caira).
 
ore 19.15 Vivere e morire a Los Angeles di William Friedkin (1985, 116′)
«Il topos del poliziotto spietato, pronto a sottrarsi agli obblighi della legge pur di raggiungere il suo scopo, viene superbamente trattato nel nichilista Vivere e morire a Los Angeles […]. In una Los Angeles sull’orlo del baratro, con il cielo soffuso di un rosso apocalittico e con un vento caldo che sembra volerne erodere il suolo, l’agente dei servizi segreti Richard Chance (William L. Petersen […]) è da tempo sulle tracce del falsario Rick Masters (il personaggio, affidato a William Defoe, è carico di fascino maledetto: la mania di bruciare tutto, anche i suoi dipinti astratti, riflette una natura altamente autodistruttiva). Dopo l’uccisione del suo collega – “gemello”, nel gergo della polizia – da parte di Masters, Chance è deciso a fare l’impossibile pur di vendicarlo» (Caira).
 
ore 21.20 Angel Heart – Ascensore per l’inferno di Alan Parker (1987, 113′)
«Angel Heart – Ascensore per l’inferno […] parte come una tradizionale detective story per poi finire nei territori dell’horror soprannaturale. Ma, a un livello più profondo, si può leggere il film come una disperata investigazione ontologica condotta all’interno di un’elegante cornice nostalgica (la vicenda, ambientata nel 1955, prende piede da una lugubre e desolata New York per giungere ad un profondo sud carico di inquietante mistero). Harry Angel (Mickey Rourke […]), un investigatore di stampo classico, solitario e disincantato, viene assunto da un misterioso cliente di nome Louis Cyphre (con dizione affettata, sorrisi civettuoli e unghie perfettamente levigate, Robert De Niro personifica un nobile e suadente Lucifero) per rintracciare una persona scomparsa, il musicista Johnny Favorite» (Caira).

 

Date di programmazione