Gli 80 anni del Centro Sperimentale di Cinematografia (prima parte)
20 Novembre 2015 - 20 Novembre 2015
Il Centro Sperimentale di Cinematografia compie quest’anno 80 anni. La Cineteca Nazionale non poteva esimersi nell’unirsi ai festeggiamenti, attraverso la proiezione del film tv I ragazzi di celluloide del mai troppo compianto Sergio Sollima: «Rievocazione degli anni al Centro Sperimentale di un gruppo di futuri registi e intellettuali del cinema (Sollima, Massimo Mida): come fu che un gruppo di ragazzi, innamorati dei film di John Ford, decise di tentare la grande avventura a Roma, mentre l’Europa andava in fiamme» (Giorgio Carbone). La prima serie, costituita da tre puntate, andò in onda su Rai Due nel 1981, la seconda serie venne trasmessa nel 1984 sempre su Rai due. In questa prima parte dell’omaggio si proietterà la prima serie del film tv di Sollima, insieme ad alcuni straordinari saggi degli allievi del Csc anni Cinquanta. L’evento è in collaborazione con Rai Teche.
ore 17.00 Passeggiata di buon mattino di Folco Quilici (1953, 17′)
Quattro pretini tedeschi vestiti di rosso camminano per la città, di buon mattino, per andare alla posta. L’ultimo della fila si ferma per allacciarsi le scarpe e si perde. Ha così occasione di scoprire Roma, in un susseguirsi di curiosi incontri e di peripezie, originate dalle sue difficoltà linguistiche, fino all’inevitabile lieto fine. Un ritratto della Roma “popolare” anni Cinquanta, colta nei suo sgargianti colori primaverili. Un inedito Quilici, che dapprima osserva dall’alto (i primi minuti con i pretini che camminano per strada incrociando altre schiere, di bambini, di altri preti, sono da antologia, come nelle foto di Giacomelli), poi si appassiona alle vicende del suo piccolo eroe e lo riprende per strada, pedinandolo alla Zavattini. Gustoso.
a seguire Ragazzi di Trastevere di Umberto Lenzi (1956, 19′)
I ragazzi di Trastevere sognano la legione straniera, l’avventura e le bellezze esotiche, frequentano il biliardo, mangiano a sbafo, vivono di espedienti e alla fine si ritrovano per strada a vendere la frutta con un carrettino. Poveri, ma non ancora belli. Dialoghi pasoliniani, un fiorire di Nando e Otello, caratteri ben delineati, perfetta ricostruzione di un ambiente sociale. Lenzi prima del salgariano, del giallo, del western, del poliziesco, del cannibalico, prima dei generi, ancorato a una realtà sospesa fra la vita e la letteratura. In bianco e nero. Epocale.
a seguire Il diario di Anna Frankdi Tonino Valerii (1957, 26′)
Prima del film di George Stevens con Millie Perkins e Shelley Winters (del 1959), Valerii estrapola dal diario la tenera storia d’amore fra Anna e Peter e ripone su di essa le speranze della ragazza, tenendo in secondo piano l’angoscia e la paura di retate. Speranze adolescenziali di sentimenti e felicità, stroncate nel finale dalle urla dei nazisti, che sopravvivono nelle parole di Anna: «Continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo», pronunciate sulle immagini dei campi di concentramento. Valerii sceglie una chiave minimalista e priva di suspense, affidando alle parole fuori campo il compito di annunciare l’irrompere improvviso della tragedia. Anna e Peter studiano, pensano al futuro, si sforzano di essere ottimisti, sfidano gli adulti che vorrebbero ingabbiarli nelle loro convenzioni, ma tutto crolla in un istante: basta una voce, un urlo proveniente dalla strada. La fine dei sogni, ma non la fine di tutto: «Voglio continuare a vivere dopo la mia morte», scrisse Anna nel suo diario e con queste parole, che legittimano il saggio stesso, Valerii la ricorda, dopo aver compiuto approfonditi studi e aver incontrato il padre della ragazza. Coraggioso.
a seguire Un valzer per Nora di Giovanni Fago (1958, 26′)
Liberamente ispirato al racconto Disordine e dolore precoce di Thomas Mann. Una festa di compleanno vista attraverso gli occhi della sorellina della festeggiata. Fa da valletta alla sorella, aiutandola a vestirsi, e dopo l’arrivo degli invitati si aggira in mezzo a loro, osservandoli con attenzione e senza destare particolare interesse. Finché alla festa arriva il solito ritardatario, Max, un giovane attore dai capelli biondissimi e l’accento tedesco, che le fa un regalo, recita un monologo e poi la invita a ballare un valzer. Un valzer per Nora. Il padre la manda a letto con la tata, ma poco dopo la donna ritorna: la bambina non vuole dormire e piange. Il padre, uno stimato professore, si reca nella stanza di Nora, la quale gli chiede, con le lacrime agli occhi, perché non può avere un fratello come Max, invece della sorella e del fratello che non le dedicano alcuna attenzione. Il padre si rende conto di aver trascurato la figlia e di non aver capito le sue esigenze e i suoi problemi (la bambina è orfana e il padre vede in lei la moglie defunta, ricordo che le impedisce di guardare a sua figlia per quello che lei realmente). In quell’istante entra il ragazzo, che raccontando una storia riesce a confortare Nora e a convincerla a dormire serenamente, così da scacciare gli incubi e far apparire i sogni.
Felice incursione nel mondo dell’infanzia, velato di tristezza per la condizione della bambina e il peso della madre defunta, mentre i ragazzi ballano e si divertono spensierati e il padre parla di lavoro con un amico. È proprio uno degli invitati a restituire all’infanzia i suoi diretti negati. Poetico.
a seguire Incontro di notte di Liliana Cavani (1960, 20′)
Un incontro di notte fra un uomo sposato e un musicista. Ubriachi, si recano a casa del primo, dove la moglie dorme. Il marito la sveglia, mentre dalla strada giunge la musica del fugace amico. Frammento di vita (notturno), in bianco e nero, con Annabella Incontrera. Intimista.
ore 19.00 I ragazzi di celluloide di Sergio Sollima(1981, 220′)
Fine 1940. L’Italia è in guerra. Si annunciano tempi cupissimi. Ma per alcuni il sogno di entrare a far parte del mondo del grande schermo continua ad emanare un fascino irresistibile… Con Massimo Ranieri, Anna Maria Rizzoli, Lino Troisi, Alfredo Pea, Leo Gullotta, Massimo De Rossi. Sceneggiatura del regista, con Alberto Silvestri e Massimo Mida. Musiche di Giorgio Gaslini.
Copia proveniente da Rai Teche