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Gene Wilder, involontariamente comico
05 Marzo 2017 - 05 Marzo 2017
«Figlio di Jeanne Baer, di origine russa, e William J. Silberman, immigrato ebreo russo produttore di birra e bottiglie di whisky in miniatura, Wilder ha studiato recitazione presso l’Università dell’Iowa e poi ha frequentato la Bristol Old Vic Theatre School in Inghilterra. Nei primi anni della sua carriera si è guadagnato da vivere come insegnante di scherma. Dopo essersi messo in evidenza nella produzione teatrale off-Broadway Roots, debutta con successo nel circuito teatrale ufficiale di New York con L’amante compiacente di Graham Greene, per cui ottiene il Clement Derwent Award. Nel 1963, la messa in scena a di Madre Coraggio e i suoi figli di Brecht cambia per sempre la sua vita. Nel cast è infatti presente Anne Bancroft, all’epoca compagna di Mel Brooks, con cui Wilder stringe un forte legame di amicizia che lo porterà a far parte della celebre scuderia di artisti del cineasta newyorkese. Nel 1967, dopo aver preso parte ad alcune produzioni per il piccolo schermo, ottiene il primo ruolo cinematografico nel film Gangster Story di Arthur Penn. L’anno seguente è tra i protagonisti di Per favore, non toccate le vecchiette di Brooks. Il film mette definitivamente in luce le doti comiche di Wilder (valendogli anche una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista), e dà definitivamente il via al fortunato sodalizio artistico da cui nascono capolavori della commedia come Mezzogiorno e mezzo di fuoco (1974) e Frankenstein Junior (1974; per cui Wilder ottiene la candidatura all’Oscar per la miglior sceneggiatura insieme a Mel Brooks)» (cinematografo.it). Di sé diceva: «Io non lo sono davvero. Tranne che in una commedia, in un film. Faccio ridere mia moglie una o due volte al giorno in casa, ma niente di speciale. Quando le persone mi vedono in un film e mi trovano divertente, poi si fermano e dicono cose a me su “quanto divertente sei stato in quella o quell’altra scena”. Ma io non credo di essere così divertente. Credo di poterlo essere solamente in un film».
 
ore 17.00 The World’s Greatest Lover di Gene Wilder (1977, 89′)
«A Rudy Valentin va tutto storto: mentre lavora in una pasticceria si distrae e le torte cadono in terra; garzone presso un fornaio, insulta involontariamente il direttore e poi il padrone e viene licenziato. La vera ragione dei suoi fallimenti è che, sentendosi insicuro, quando gli saltano i nervi cade in attacchi di laringite, oppure confonde le parole. Da tre mesi è sposato con Annie che lo ama fino a un certo punto poiché la giovane donna, come ogni americana degli anni ’20, è innamorata di Rodolfo Valentino, l’attore sulla cresta dell’onda. Per rivaleggiare con il famoso italo-americano, Zig, direttore della Rainbow-Film, indice un concorso per eleggere un nuovo attore nelle vesti di “il più grande amatore del mondo”» (cinematografo.it). Con Gene Wilder e Carol Kane.
Versione originale
 
ore 19.00 La signora in rosso di Gene Wilder (1984, 87′)
«Teddy Pierce è il tranquillo impiegato di un ufficio pubblicitario di San Francisco, padre e marito felice. Ma un giorno vede per strada una bellissima ragazza vestita di rosso e proprio nel momento in cui un soffio di vento le alza le gonne. Teddy perde la testa, tanto più che il caso gli riavvicina la sconosciuta; infatti, nella stessa mattina, la vede in una stanza adiacente al suo ufficio. Teddy non sa resistere alla tentazione e le telefona per invitarla a cena, ma non si accorge di parlare con una collega d’ufficio, l’appassionata quanto bruttina Miss Milner. Teddy, tornando a casa, comincia però a sentirsi in colpa e non va all’appuntamento. Miss Milner è naturalmente offesa a morte (forse, dato il suo fisico arcigno, quello era il suo primo appuntamento!) e nei giorni seguenti si vendica di Teddy con degli sgarbi e dei dispetti che egli, stupitissimo, non riesce naturalmente a spiegarsi. Qualche tempo dopo, Teddy incontra al galoppatoio la bella in rosso e un nuovo appuntamento viene fissato. Questa volta è la ragazza a non andare, ma telefona a Teddy invitandolo a raggiungerla a Los Angeles per trascorrere la notte insieme» (cinematografo.it). Con Gene Wilder e Kelly Le Brock.
 
ore 20.45 Luna di miele stregata di Gene Wilder (1986, 83′)
«Larry è un tipo che comincia a dar da pensare per le sue stranezze alla fidanzata Vicky e ai suoi compagni di lavoro. Notissimi lui e lei quali interpreti radiofonici presso gli studi di una radio di New York, in drammi dell’orrore, Larry ha insolite visioni, il rombo del tuono gli incute paure ed i suoi ululati da licantropo risultano agghiaccianti. Poiché la ricchissima zia Kate lo ha designato come suo unico erede testamentario, il giovanotto pensa bene di recarsi, in una sera di pioggia battente, al castello della eccentrica donna per presentarle la fidanzata. Ma qui trova una serqua di parenti – tra i quali, a detta di Kate, uno è sicuramente un vero licantropo – tutti in fondo assai interessati alla eliminazione di Larry, per godersi il grosso patrimonio. L’unico sistema è di spaventarlo a morte e in questo qualcuno sembra riuscire a puntino, con trucchi, apparizioni, rumori e due cadaveri autentici (uno dei quali è quello di un sicario)» (cinematografo.it). Con Gene Wilder e Jonathan Pryce.
Date di programmazione