Gabriele Ferzetti, lultimo (anti)divo
18 Febbraio 2016 - 21 Febbraio 2016
«È stato il pittore fallito de Le amiche, il professore tradito de La provinciale, il marito troppo “adulto” di Nata di marzo, l’amante sleale dell’Avventura, il vanitoso intellettuale di sinistra di Grazie zia, il capomafia di A ciascuno il suo, lo spregiudicato magnate ferroviario di C’era una volta il West, il barone corrotto di Bisturi mafia bianca, l’inquisitore staliniano di La confessione, che interpretò in un francese sorprendente frutto del suo proverbiale perfezionismo. […] Pur essendo un uomo bellissimo (un sex symbol, lo definiremmo oggi), ha rinunciato a trasformarsi nella macchietta del latin lover nazionale per scegliere con entusiasmo ruoli di cattivi, uomo sgradevole, tipo ambiguo, mafioso e gangster insospettabili dietro il suo aspetto seducente e distintissimo. […] Sinceramente e istintivamente anticonformista, è stato un artista a tutto tondo che ha fatto della propria personalità non facile, non accomodante e non prevedibile il binario portante della sua carriera» (Gloria Satta).
giovedì 18
ore 17.00 La provinciale diMario Soldati (1953, 110′)
Primo film tratto da un’opera di Alberto Moravia, La provinciale è un esempio perfettamente riuscito di trasposizione cinematografica dove gli spunti letterari convivono con una descrizione accurata dell’ipocrisia del mondo di provincia. In questo contesto claustrofobico si sviluppa una delle figure femminili più complesse nella storia del cinema: Gemma – interpretata da Gina Lollobrigida che per l’occasione recita per la prima volta con la sua voce – che tradisce il marito professore, ma deve poi subire il ricatto di un’ambigua contessa romana che la costringe a prostituirsi.
ore 19.00 Le avventure di Giacomo Casanova di Steno (1954, 99′)
«Arrestato in Spagna per ordine dell’Inquisizione, che gli muove gravi accuse, Giacomo Casanova ricorda alcuni episodi amorosi della sua vita, i sistemi, le tattiche seguite per vincere le sue battaglie personali» (www.cinematografo.it ).
ore 20.45 Incontro moderato da Alfredo Baldi con Fabio Ferzetti, Massimo Giraldi, Fabio Melelli
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Massimo Giraldi Gabriele Ferzetti (Edizioni Tabula Fati, 2016)
a seguire Le amiche Michelangelo Antonioni (1955, 104′)
Clelia viene mandata a Torino da Roma per aprire un atelier di moda. Qui conosce un gruppo di amiche, ricche e ciniche. Quando una di loro si suicida per amore, Clelia entra in crisi, litiga con le altre e perde il posto.
venerdì 19
ore 17.00 La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini (1960, 106′)
Nel novembre del ’43 un fascista fa ammazzare il console di Ferrara, facendo ricadere la responsabilità del delitto sugli antifascisti. Riesce così a riappropriarsi della carica di dirigente provinciale del partito e far fucilare alcuni noti antifascisti. Quindici anni dopo i fatti riemergono dall’oblio… Dal racconto Una notte del ’43 di Giorgio Bassani.
ore 19.00 L’avventura di Michelangelo Antonioni (1960, 140′)
Durante una crociera in Sicilia, una donna scompare misteriosamente. Il fidanzato e l’amica la cercano, sempre meno disperatamente… «Ci sono dei film gradevoli e dei film amari, dei film leggeri e dei film dolorosi. L’avventura è un film amaro, spesso doloroso. Il dolore dei sentimenti che finiscono o dei quali si intravvede la fine nel momento stesso in cui nascono. Tutto questo raccontato con un linguaggio che ho cercato di mantenere spoglio di effetti» (Antonioni).
ore 21.30 Il portiere di notte di Liliana Cavani (1974, 118′)
In un albergo di Vienna, nel 1957, una sopravvissuta alla tragedia dei campi di concentramento, Lucia Atherton, ritrova il suo aguzzino, con cui riallaccia un rapporto schiavo-padrone. Trasferitasi a casa dell’uomo, mentre un gruppo di sicari nazisti le sta dando la caccia, Lucia spinge la relazione fino all’annientamento reciproco. Uno dei lungometraggi più discussi degli anni Settanta, diretto da una regista in stato di grazia e causa di un dibattito che all’epoca fece il giro del mondo. Raramente nella storia del cinema il rapporto vittima-carnefice è stato esplorato con tanta lucidità, e i due protagonisti, la Rampling e Bogarde, sono indimenticabili.
sabato 20
ore 16.30 A ciascuno il suo di Elio Petri (1967, 89′)
Sicilia. Un insegnante di liceo indaga sul duplice omicidio di un farmacista e di un medico. Per tutti gli altri è un delitto d’onore. In realtà, dietro si cela una complessa trama, ottimamente congegnata al di là delle apparenze. Dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia.
ore 18.15 Grazie zia di Salvatore Samperi (1968, 95′)
Grazie zia, opera d’esordio del venticinquenne regista padovano, uscì nelle sale italiane, proprio quando Parigi era in pieno svolgimento il joli mai. Samperi con questo film si segnalò come uno dei più importanti esponenti di quella nuova generazione cinematografica legata agli umori della contestazione. Presentato con successo al festival di Locarno, il film consacrò i due interpreti principali Lou Castel e Lisa Gastoni.
ore 20.00 C’era una volta il West di Sergio Leone (1968, 178′)
«Sergio Leone ha già composto la trilogia del dollaro quando affresca indelebilmente con C’era unavolta il West la scomparsa dei vecchi miti, nello scenario più classico dei western: la Monument Valley immortalata da John Ford. Il West è ormai civilizzato, Morton, cinico re delle ferrovie, assolda il killer Frank per impadronirsi anche dei terreni su cui passeranno i binari che collegheranno l’Atlantico al Pacifico. La terra è della ex prostituta Jill, Claudia Cardinale. A difenderla arriva il misterioso Armonica che ha un conto in sospeso con Frank…» (Mammì).
domenica 21
ore 17.00 Porzûs di Renzo Martinelli (1997, 118′)
«Nel 1945, la situazione al confine della Jugoslavia è confusa. La politica internazionale impone al PCI di sacrificare in parte gli interessi nazionali a favore della supremazia di Tito. La presenza, nelle baite sopra Porzus in provincia di Udine, di un gruppo di partigiani della brigata Osoppo, di ispirazione cattolica, crea fastidio e imbarazzo. Il 7 febbraio un centinaio di partigiani della brigata Garibaldi e dei GAP comunisti arriva a Porzus, cattura gli osovani e li accusa di collusione coi fascisti» (www.cinematografo.it).
ore 19.15 L’avvocato De Gregorio di Pasquale Squitieri (2003, 107′)
«Ruolo maiuscolo per Giorgio Albertazzi diretto da Pasquale Squitieri, un regista che con le maiuscole va a nozze. L’avvocato De Gregorio è un relitto del Foro napoletano che risale la china battendosi ostinatamente per far luce su un oscuro incidente sul lavoro. Grandangoli, dettagli sgradevoli, tirate all’antica: Squitieri non si nega nulla. Ma l’impeto e l’urgenza di questa requisitoria populista testimoniano un disagio e una ribellione insoliti» (Ferzetti).
ore 21.15 Diciotto anni dopo di Edoardo Leo (2010, 100′)
«18 anni dopo è un gioiello, in cui due ottimi attori, Edoardo Leo e Marco Bonini, hanno investito molto. Da almeno 10 anni fa, da quel soggetto che poi scrissero con Lucilia Schiaffino. Leo, poi, ne è divenuto il regista col tempo ed è stata una fortuna: come nella scrittura e nella recitazione, mostra talento anche con la macchina da presa. La storia è semplice, diretta, efficace. […] Una dolce, delicata commedia all’italiana, divertente e amara, in cui tutti i componenti del cast fanno la cosa giusta» (Sollazzo). Ultimo film di Ferzetti.