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Franco Califano, il Belmondo italiano
29 Maggio 2013 - 29 Maggio 2013
Con quella faccia un po’ così Franco Califano poteva, e forse voleva, essere il Belmondo italiano. Ma attore, Califano, lo era ogni giorno e senza nemmeno bisogno di recitare: il suo palcoscenico era la vita e le canzoni erano la colonna sonora delle sue gesta. Quante donne, quante avventure, ma anche quanta malinconia nelle sue note, a comporre il ritratto di un impagabile seduttore, la cui simpatia faceva breccia nel cuore di tutti. Califano era un primattore, calato in una realtà improbabile, ove le sue doti non temevano confronti, anzi quel mondo che lo circondava, composto da bellezze e comprimari, malavitosi e perditempo, esisteva solo in funzione della sua presenza: era quasi una creazione poetica, come il mondo pasoliniano, del quale è stato un testimone diretto e fedele.
Non che il cinema non avesse intuito le potenzialità del personaggio, con due film modellati sul suo carisma di borgata: Gardenia, il giustiziere della mala e Due strani papà, diretti da due grandi artigiani del cinema italiano, Domenico Paolella e Mariano Laurenti. Ma la vita lo braccava e il suo mondo lo reclamava, impedendogli di trasformare quel personaggio in un divo cinematografico.
Li rivediamo oggi con nostalgia, in ricordo di uno straordinario interprete della vita.
 
ore 17.00
Gardenia, il giustiziere della mala (1979)
Regia: Domenico Paolella; soggetto: Teodoro Agrimi, Gino Cappone, Augusto Caminito; sceneggiatura: A. Caminito; fotografia: Sergio Rubini; montaggio: Amedeo Giomini; interpreti: Franco Califano, Martin Balsam, Robert Webber, Eleonora Vallone; origine: Italia; produzione: Orsa Maggiore Cinematografica; P.A.C.; durata: 100′
Un Franco Califano, a metà tra Humphrey Bogart e il Marlowe rivisto da Altman ne Il lungo addio, interpreta Gardenia, un proprietario di ristorante (come il celebre Rick’s Bar di Casablanca) rude e nazionalpopolare come il Nico Giraldi interpretato da Tomas Milian e al contempo raffinato dandy e impenitente playboy, che si oppone allo spaccio della droga orchestrato dal perfido boss (interpretato da un magistrale Martin Balsam).
 
ore 19.00
Due strani papà (1984)
Regia: Mariano Laurenti; soggetto: Gino Capone; sceneggiatura: G. Capone, Giancarlo Magalli, Pippo Franco; fotografia: Federico Zanni, scenografia: Maurizio Tognalini; musica: Franco Califano; montaggio: Alberto Moriani; interpreti: P. Franco, f. Califano, Viola Valentino, Andrea De Lise, Piero Bassino, Maurizio Mattioli; origine: Italia; produzione: Roma Cinematografica; durata: 86′
Due amici vivono in un orfanatrofio abbandonato. Uno dei due, per non dare nell’occhio, si traveste persino da suora, mentre l’altro pensa solo alla donne, finché un giorno davanti al portone trovano un bambino. I due amici decidono di allevarlo… Magnifici duetti fra un Pippo Franco al meglio e un Califano perfettamente in parte.
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