Dal buio alla luce. Il restauro e la conservazione del cinema italiano
17 Febbraio 2017 - 17 Febbraio 2017
Qual è la situazione oggi dei restauri cinematografici in Italia soprattutto alla luce dei nuovi sviluppi tecnologici? Lacune binarie. Il restauro dei film e le tecnologie digitali di Rossella Catanese ha il grande merito di fare chiarezza in questo scenario che ha sempre più le sembianze di un labirinto carrolliano. Il volume non è solamente una ricerca sul panorama del restauro cinematografico, tra dimensione analogica e innovazione digitale, ma in realtà vuole esplorare uno degli aspetti più rilevanti del dibattito contemporaneo nell’ambito dei Film Studies, ovvero il problema della conservazione del materiale cinematografico nella sua duplice istanza estetica e storica, in quanto patrimonio dell’umanità e parte della memoria collettiva. La memoria del cinema. Restauri della Cineteca Nazionale 2002-2016, a cura di Sergio Toffetti, nasce come aggiornamento al precedente La memoria del cinema. Restauri, preservazioni e ristampe della Cineteca Nazionale 1998-2001 e vuole essere non solo un catalogo, ma anche una guida e una mappatura sulla storia del cinema italiano attraverso non solo i restauri di grandi classici, come Roma città aperta, Il Gattopardo, La dolce vita, Tutti a casa, ma anche attraverso una testimonianza di film scoperti e inattesi, non presenti nelle filmografie ufficiali, come i documentari di propaganda elettorale con Eduardo e Peppino De Filippo, la versione lunga di Nostra signora dei turchi di Carmelo Bene, le differenti versioni de La ricotta di Pier Paolo Pasolini, l’unico documentario di Pietro Germi, Scrittori e poeti anglosassoni a Roma. Sono solo alcuni esempi eloquenti nel delineare una contro-storia del cinema italiano… e non solo.
ore 17.00 Il Gattopardo di Luchino Visconti (1963, 185′)
Splendida rappresentazione del passaggio della Sicilia dai borboni ai sabaudi che restituisce integralmente il senso e il fascino del capolavoro di Tomasi di Lampedusa, nobilitato dal decadentismo viscontiano, abile nel cogliere «le sfumature quasi proustiane della […] personalità mondana e familiare» (Moravia) del principe di Salina. La celeberrima scena del ballo, che richiese più di un mese di riprese, suggella la fine di un’epoca e di una classe sociale, con risvolti anche autobiografici. Il negativo originale del 1963, realizzato con il processo Technirama, sbiadito e con molti problemi dovuti all’usura del tempo, è stato scansionato in 8K. Per integrare qualche lacuna, è stato acquisito anche un interpositivo 35mm. Dopo la scansione, tutti i file sono stati convertiti in 4K e il restauro interamente digitale (con ritorno in pellicola) è stato eseguito a questa risoluzione. Anche la colonna sonora originale è stata sottoposta a un accurato restauro, partendo da un magnetico 35mm acquisito ed elaborato digitalmente. Le lavorazioni sono state effettuate presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna in associazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, The Film Foundation, Pathé, Foundation Jerôme Seydoux-Pathé, Twentieth Century Fox. Il restauro è stato promosso da Gucci e The Film Foundation, Digital Picture Restoration e Colorworks ed è stato presentato nel 2010 alla 24ª edizione del Festival del Cinema Ritrovato di Bologna.
ore 20.30 Incontro con Francesca Angelucci, Sergio Bruno, Rossella Catanese, Sergio Toffetti.
Nel corso dell’incontro verranno presentati i volumi Lacune binarie. Il restauro dei film e le tecnologie digitali (Bulzoni, 2013) e La memoria del cinema. Restauri della Cineteca Nazionale 2002-2016 (Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Silvana Editoriale, 2016).
a seguire The Soldier’s Courtship di Robert William Paul (Bacio movimentato in pubblico, 1896, 1′)
Un soldato e una ragazza scelgono una panchina per baciarsi appassionatamente. La coppia viene però disturbata da un’intrusa indiscreta, che verrà cacciata via in malo modo. Il restauro è stato realizzato in digitale a partire da un positivo nitrato 35mm con titolo italiano ritrovato dalla Cineteca Nazionale, combinato al recupero e all’inserimento di un frammento mancante, conservato presso la Collezione Kodak del National Media Museum di Bradford. Analisi chimico-fisiche effettuate sulla pellicola di partenza, che risultava ingiallita, hanno escluso che la copia originale fosse colorata.
a seguire Tutto per mio fratello (1911, 17′)
Nel giorno delle nozze, Felice Sciosciammocca (Vincenzo Scarpetta) è costretto a prendere i panni del fratello gemello, il caporale Fortunato, che ha disertato per amore. Per il restauro si è partiti dall’unica copia reperita, un positivo nitrato imbibito, proveniente dalla famiglia Scarpetta e conservata negli archivi della Cineteca Nazionale. La pellicola è stata scansionata a 2K e lavorata in digitale con ritorno in pellicola. Alcune didascalie, gravemente danneggiate, sono state ricostruite rispettando il font originario. Le colorazioni originali sono state riprodotte con il metodo Desmet. Tutte le lavorazioni sono state eseguite nel 2008 presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.
Versione sonorizzata con musiche composte da Vincenzo Scarpetta, gentilmente messe a disposizione da Maria Beatrice Cozzi Scarpetta
a seguire Marizza, Genannt die Schmuggler-Madonna di Friedrich Wilhelm Murnau(Maritza,1922, 13′)
In una non meglio precisata terra di confine, la bella e giovane Maritza lavora in una campagna brulicante di personaggi impegnati in traffici illeciti. Un doganiere tenta di sedurla, ma lei oppone resistenza. Sua madre Jelina e alcuni contrabbandieri intravedono in questa situazione una fonte di guadagno, ma Maritza fugge alla ricerca di una nuova vita. Il restauro è stato effettuato sull’unico materiale a oggi ritrovato del film, un frammento lungo 285,7 m e corrispondente al primo rullo della versione italiana. Si tratta di un positivo nitrato con imbibizioni appartenente alla collezione del MICS (Museo Internazionale del Cinema e dello Spettacolo) di José Pantieri e conservato presso la Cineteca Nazionale. Il frammento è stato scansionato e lavorato digitalmente. Successivamente sono stati stampati un internegativo e due copie positivo colore. Il restauro è stato effettuato nel 2010 presso il laboratorio Fotocinema di Roma e presentato alla 29ª edizione de Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, con accompagnamento al pianoforte di Donald Sosin.
a seguire Scrittori e poeti anglosassoni a Roma di Pietro Germi (1947, 9′)
Il documentario trae spunto dall’arrivo degli alleati, nel giugno 1944, per rievocare il percorso speculare di quei poeti e scrittori inglesi e americani che tra il Settecento e l’Ottocento arrivarono a Roma, dalle vie Salaria e Cassia, scegliendola come dimora. Uno spazio privilegiato è riservato alle vicende di John Keats, Percy B. Shelley e Lord Byron; Germi descrive i luoghi ai quali i tre poeti furono più legati; piazza di Spagna, le Terme di Caracalla, il Colosseo e il Foro Romano. Il cortometraggio è stato restaurato nel 2009 in via analogica, a partire dai negativi originali nitrato ritrovati negli archivi della Cineteca Nazionale, realizzando delle matrici di sicurezza e stampando da queste due nuove copie positive. Il restauro è stato eseguito presso il laboratorio Studio Cine di Roma e presentato alla 66ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
a seguire Monologo di Eduardo De Filippo (1950, 10′)
Il cortometraggio sul Piano Marshall interpretato da Eduardo De Filippo offre lo spunto per una serie di riflessioni in cui, sullo sfondo del secondo dopoguerra, si intrecciano vicende di cinema e pratiche teatrali. La formula che Eduardo utilizza per questa operazione è la stessa che aveva adottato qualche anno prima nella commedia Questi fantasmi!. Affacciato al balcone, parlando con un interlocutore fuori campo, spiega la “ricetta” dell’economia americana destinata all’Europa, servendosi di esempi molto concreti. Questo cortometraggio, probabilmente mai proiettato in pubblico, è una sorta di inedito, di cui neanche gli studiosi di Eduardo conoscevano l’esistenza. Si tratta, infatti, di un film di propaganda interpretato da Eduardo e realizzato, in un periodo compreso tra il 1949 e il 1950, a sostegno del programma di aiuti statunitensi all’Italia conosciuto come Piano Marshall. I negativi originali, ritrovati e identificati negli archivi della Cineteca Nazionale, sono stati restaurati in digitale, con ritorno su pellicola 35mm poliestere. Le pellicole sono state acquisite a 2K da uno scanner speciale e sono state restaurate cercando di eliminare le righe e le macchie, di cancellare e attenuare i segni causati dalle giunte e di ricostruire il giusto tono fotografico.
a seguire La ricotta di Pier Paolo Pasolini (ep. di Ro.Go.Pa.G.,1963, 38′)
Una comparsa, il sottoproletario Stracci, interpreta il buon ladrone in un film sulla Passione, ma durante una pausa di lavorazione si ingozza di cibo e muore sulla croce. Al restauro dell’intero film, realizzato nel 2001 sulla base dei negativi originari, mancava il recupero e la preservazione delle differenti versioni dei quattro episodi pre e post censura, testimoniate da una copia d’archivio conservata dalla Cineteca Nazionale. Grazie al confronto tra i materiali a disposizione, dell’episodio di Pasolini sono state individuate le seguenti versioni: 1) la versione presentata alla censura nel febbraio 1963, che contiene la scena integrale dello spogliarello di Natalina (Maria Pia Bernardini), che verrà poi ridotta di 7 metri; 2) la prima versione di distribuzione, relativa all’uscita nelle sale del 19 febbraio 1963 dell’intero film, successiva al nulla osta dell’8 febbraio 1963, nella quale l’episodio La ricotta viene presentato ancora integro, privo soltanto dei tagli alla scena dello spogliarello; 3) la seconda versione di distribuzione, che si riferisce alla seconda uscita nelle sale del novembre 1963, dopo il processo a Pasolini per vilipendio alla religione dello Stato. Il film viene infatti ridistribuito con il nuovo titolo Laviamoci il cervello e con varie modifiche all’episodio La ricotta. Le lavorazioni sono state eseguite nel 2005 presso il laboratorio Studio Cine di Roma.