La Cineteca Nazionale sarà presente al festival Il Cinema Ritrovato 2015 della Cineteca di Bologna (27 giugno – 4 luglio) con due nuovi restauri – Il delitto della piccina, di Adelardo Fernandez Arias, e Cagliostro, Aventurier, Alchimiste et Magician (Cagliostro), di Camille de Morlhon e Gaston Velle, una retrospettiva, La bella gioventù. Renato Castellani, e due nuove pubblicazioni, una, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, dedicata a Renato Castellani e una a Raffaele Andreassi.
La retrospettiva La bella gioventù. Renato Castellani, curata da Emiliano Morreale, si propone di mostrare il cinema del regista in una nuova prospettiva. Il suo gusto squisito scopre nel dopoguerra gli ambienti contemporanei e popolari, e Castellani diventa il cantore di una nuova gioventù, di un’innocenza quasi al di là del bene e del male. Troppo spesso identificato con la stagione del calligrafismo o quella del neorealismo rosa, Castellani è uno dei registi più affascinanti, e meglio invecchiati, del cinema italiano tra anni ’40 e ’50. Tra gli altri titoli saranno presentati I sogni nel cassetto (1957), con l’inedito finale alternativo, il director’s cut di Nella città l’inferno (1959) e la versione recentemente restaurata de Il brigante (1960).
Nella sezione del festival “Valentina Frascaroli protagonista”, la Cineteca Nazionale presenta in prima mondiale il restauro de Il delitto della piccina, un dramma sociale del 1920 di Adelardo Fernandez Arias, giornalista, regista e attore spagnolo. Il film ritrae il mondo del lavoro attorno alle vicende di una giovane operaia – interpretata dalla diva Valentina Frascaroli – vittima di un abuso da parte di uno dei padroni della fabbrica. La copia depositata in Cineteca Nazionale è probabilmente quella inviata alla censura, che la respinse senza appello. Il restauro, eseguito presso L’Immagine Ritrovata, recupera i colori originali del nitrato con il metodo Desmet.
Nell’ambito della retrospettiva “I Velle, un affare di famiglia 1900-1930″, dedicata alla filmografia di Gaston Velle, Maurice Velle e Mary Murillo, sarà inoltre presentato il restauro di un frammento di Cagliostro, Aventurier, Alchimiste et Magicien (Cagliostro), realizzato da Velle insieme a Camille de Morlhon (Pathé Frères “Série d’Art”, 1910). Il film narra, con tocchi di fantastico, l’incontro del mago con la zingara Lorenza, e le sue predizioni sulla caduta dell’Ancien Régime. Coprotagonista l’attrice e danzatrice Stacia Napierkowska, che si esibisce in due danze. Si tratta di un restauro digitale 2K lavorato all’interno della Cineteca Nazionale a partire da un bellissimo positivo colorato a pochoir in versione italiana.
Il film La belle équipe (La bella brigata) di Julien Duvivier ha ritrovato la sua integrità artistica con l’apporto decisivo della Cineteca Nazionale. Per decenni il film, realizzato al tempo del Fronte Popolare, è circolato con un finale ottimistico. In Cineteca Nazionale, grazie allo studioso Lenny Borger, si è scoperto un controtipo in ottimo stato con il finale tragico voluto dal regista. Il film, così recuperato dalla Pathé, sarà presentato con il finale ritrovato.
Sul versante editoriale la Cineteca Nazionale presenta:
«Il mio cuore è un gatto spezzato. Il mio sguardo è frantumato». Cinema, arti e mestieri di Raffaele Andreassi, a cura di Fulvio Baglivi, CSC – Cineteca Nazionale, 2015
Il percorso artistico di Raffaele Andreassi è costellato di tappe, sempre provvisorie. Giornalista, fotografo, artista e poeta, si forma alla palestra del documentario istituzionale degli anni ’50 e ’60, al pari di Vancini, Zurlini, Maselli, Olmi, ma, a differenza di questi registi, e come De Seta, la sua strada non sarà quella del lungometraggio. La Cineteca Nazionale custodisce dal 2000 il fondo del regista, depositato da lui stesso quando era Conservatore il suo amico Adriano Aprà. Il libro curato da Fulvio Baglivi nasce da una ricerca avviata a partire da questo fondo e volta a ricostruire la filmografia di Andreassi. Si segnala, tra l’altro, a ridosso delle inchieste di Zavattini, il “ritrovato” L’amore povero, a metà tra documentario e finzione, rimontato dal produttore con il titolo I piaceri proibiti, di cui la Cineteca Nazionale conserva l’unica copia.
Il cinema di Renato Castellani, a cura di Giulia Carluccio, Luca Malavasi e Federica Villa, CSC-Cineteca Nazionale, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Carocci Editore 2015
Il CSC-Cineteca Nazionale collabora con il Museo Nazionale del Cinema di Torino alla realizzazione di un volume che raccoglie gli atti del convegno svoltosi nel 2013 presso le Università di Genova, Pavia e Torino in occasione del centenario della nascita di Renato Castellani. L’opera del regista ligure viene indagata, dai capolavori neorealisti alla produzione televisiva degli anni ’70 e ’80, restituendo l’immagine di un autore che ha attraversato generi diversi mantenendo intatte alcune cifre distintive: la cura maniacale del racconto, la contaminazione tra arti diverse (dal teatro alla letteratura alla pittura), la vocazione spettacolare mai disgiunta dall’approfondimento psicologico e dall’indagine sociale, l’attitudine a rinnovare forme e registri restando fedele all’idea di un cinema “popolare”.