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CSC-Cineteca Nazionale. Al cinema Trevi 11 novembre Antonello Faretta e 13-15 novembre Bassani e il cinema
11 Novembre 2016 - 11 Novembre 2016

Centro Sperimentale di Cinematografia – Newsletter – Template CT EVENTO

Dal 13 al 15 novembre al cinema Trevi, “Giorgio Bassani e il cinema”. Martedì 15 alle 19.00 incontro con Giulio Ferroni, Giuliano Montaldo, Emiliano Morreale

Per festeggiare il centenario dalla nascita di Giorgio Bassani si terrà a Roma e a Ferrara un convegno.
Organizzato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani, Bassani 1916 avrà luogo all’Università La Sapienza e in altri sedi il 14 e 15 novembre e a Ferrara dal 16 al 19 novembre. La Cineteca Nazionale non poteva esimersi dal ricordare Giorgio Bassani e per tale evento si proietteranno alcuni film in cui lo scrittore è stato sceneggiatore (La provinciale e La romana) o alcune riuscitissime trasposizioni cinematografiche dai suoi romanzi (La lunga notte del ’43Il giardino dei Finzi ContiniGli occhiali d’oro).
 
domenica 13
ore 17.00 La provinciale di Mario Soldati (1953, 110′)
Primo film tratto da un’opera di Alberto Moravia, La provinciale è un esempio perfettamente riuscito di trasposizione cinematografica dove gli spunti letterari convivono con una descrizione accurata dell’ipocrisia del mondo di provincia. In questo contesto claustrofobico si sviluppa una delle figure femminili più complesse nella storia del cinema italiano: Gemma – interpretata da Gina Lollobrigida, la quale per l’occasione recita per la prima volta con la sua voce – che tradisce il marito professore, ma deve poi subire il ricatto di un’ambigua contessa romana che la costringe a prostituirsi.
 
ore 19.00 La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini (1960, 106′)
Nel novembre del ’43 un fascista fa ammazzare il console di Ferrara, facendo ricadere la responsabilità del delitto sugli antifascisti. Riesce così a riappropriarsi della carica di dirigente provinciale del partito e far fucilare alcuni noti antifascisti. Quindici anni dopo i fatti riemergono dall’oblio… Dal racconto Una notte del ’43 di Giorgio Bassani.
 
ore 21.00 Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica (1970, 95′)
Tratto dal fortunato romanzo omonimo di Giorgio Bassani, pubblicato nel 1962, il film narra le vicende di un gruppo di giovani della borghesia ebraica di Ferrara, che vede la sua vita agiata travolta dalle leggi razziali, dalla guerra e infine dalla deportazione. «Se la partenza del film costruisce atmosfere in una qualche misura aderenti al libro di Bassani, i suoi sviluppi cercano una più lunga gravitazione. Suddiviso complessivamente in due grossi quadri sequenziali, il racconto di immagini s’accosta alle esperienze private dei personaggi ma si allarga alle vicende politiche e storiche che con quelle hanno continuità. Di qui forse discende la perdita di circolarità (che Giorgio Bassani aveva ricavato da Proust), con l’acquisto invece di una spiccata linearità» (De Santi).
 
martedì 15
ore 17.00 La romana di Luigi Zampa (1954, 91′)
Nella Roma fascista si svolge la storia di Adriana, giovane e bella, che per assecondare le ambizioni della madre si ritrova tra le braccia di un pittore che avrebbe dovuto garantirle la gloria. Delusa e turbata si invaghisce di un autista che, nonostante le promesse di matrimonio, scopre essere in realtà sposato e padre di tre figli. Avviata alla prostituzione, viene salvata da Mino, un giovane partigiano che pare darle la felicità. Tratto da un romanzo di Alberto Moravia, il film si avvale di una delle migliori prestazioni di Gina Lollobrigida e soprattutto della accurata ricostruzione di interni ed esterni d’epoca a cura di Flavio Mogherini.
 
ore 19.00 Incontro con Giulio FerroniGiuliano MontaldoEmiliano Morreale
 
a seguire Gli occhiali d’oro di Giuliano Montaldo (1987, 102′)
«Ricordo che, con Nicola Badalucco e Antonella Grassi, scrivemmo la sceneggiatura di quel film con grande paura del giudizio di Giorgio Bassani, che già aveva avuto da ridire addirittura su un film di De Sica, Il giardino dei Finzi-Contini. Ovviamente partimmo dal libro, ma lo usammo solo come traccia: durante i sopralluoghi a Ferrara conoscemmo l’avvocato Ravenna, amico di Bassani, e scoprimmo cose straordinarie, che non ci sono nel libro. […] Scoprimmo che Bassani […] era stato cacciato dall’università di Bologna, che aveva organizzato nel ghetto ebraico una scuola per tener su di morale i suoi amici, giovani ebrei cacciati da varie scuole… Abbiamo messo nel film vari episodi della vita di Bassani. […] Il film andò a Venezia, e gli ultimi giorni di postproduzione furono molto convulsi, non ci fu tempo né modo di mostrarglierlo. Per cui mi trovai, alla prima, con Bassani seduto in sala, nel Palazzo del cinema del Lido, accanto a me. E alla fine […] mi abbracciò e mi disse: “Se dovessi riscrivere quel libro, non dimenticherei gli episodi che tu hai scoperto e inserito”. Fu un grande riconoscimento, da parte di un uomo tutt’altro che facile» (Montaldo).

 

 
 
 

L’11 novembre al cinema Trevi, “Antonello Faretta, un regista fuori campo”

Antonello Faretta è regista e produttore (Noeltan Film), oltre che operatore culturale e strenuo sostenitore delle potenzialità della sua Lucania.
Il territorio italiano è disseminato di giovani registi, radicati nelle loro postazioni come fossero dei bunker, in cui proteggersi e lanciare le proprie incursioni, militi ignoti del cinema industriale, dei box office, delle proiezioni stampa, elitari per vocazione e necessità, sperimentali per antiche passioni cinefile, solitari per indole, eppure sostenuti da una rete di fedeli sostenitori, anch’essi disseminati sul territorio. Un’onda dal basso, i cui effetti sono appena percepiti in superficie, ma senza mai perdere la sua carica propulsiva. Antonello Faretta, giovane regista lucano, di quest’onda è uno degli esponenti di punta, abbinando, alla carriera di regista e produttore (Noeltan Film), un’intensa attività come operatore culturale e di strenuo sostenitore delle potenzialità della sua regione. Fra i tanti giudizi che accompagnano la sua produzione, abbiamo scelto le parole del poeta e scrittore Franco Arminio: «Con Antonello abbiamo parlato a lungo di questo lavoro, abbiamo parlato delle tante difficoltà per realizzarlo. Ed ora il film c’è ed è un’opera unica: un film lontanissimo dal cinema industriale, un film di terra e di silenzio, di rughe e nuvole. Questo lavoro per me segna un altro felice momento, dopo quello di Matera che diventa capitale della cultura. All’inizio il film somiglia molto al cinema di Kiarostami, poi lentamente Faretta trova il suo passo, lascia parlare la forza dei luoghi e dei volti. Tutti bravissimi i miei amici: Joe Capalbo, Caterina Pontrandolfo, Domenico Brancale, Aurelio Donato Giordano. Sono felice di aver incoraggiato e in qualche modo ispirato questo lavoro. Sono felice che Craco è stata raccontata da un giovane regista lucano. Il paesaggio non è usato come fondale, ma è il protagonista principale della storia. Una storia che va a scovare la vita in uno di quei luoghi che diciamo morti solo perché non piu abitati da umani. E invece Craco è viva e Faretta ha rimesso in moto il suo cuore. La lezione pronunciata in maniera asciutta è che oggi la vita può dirci qualcosa solo quando è perduta, fuori corso. Quello di Faretta è il primo grande film sull’Italia dei margini. Non è un evento, è una vicenda dello spirito».
 
ore 18.00 Da dove vengono le storie? di Antonello Faretta (2003, 7′)
Cosa succede quando si ha il desiderio di girare un grande film, ma non avete una storia da raccontare? Cortometraggio realizzato nell’ambito del workshop Le strade di Kiarostami, tenuto da Abbas Kiarostami a Torino nel 2003 e organizzato dal Museo Nazionale del Cinema, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Scuola Holden.
 
a seguire Il giardino della speranza di Antonello Faretta (2011, 25′)
Un ragazzo affetto dalla sclerosi multipla. Il suo giorno passa tra terapie, ricordi, immaginazione e lotta per rimanere in piedi. Una lotta condotta con dignità, coraggio, fede e amore per la vita. Un film sulla voglia di vivere e sullo spazio privato di chi soffre, sui pensieri più nascosti…
 
a seguire Down Comes the Rain di Antonello Faretta (2007, 20′)
Downs Comes the Rain è un film di poesia basato sull’omonima poesia e performance di John Giorno. È girato in Basilicata prevalentemente a Valsinni nel castello di Isabella Morra. Chiude la serie di poetry films che Faretta ha realizzato con John Giorno. 
 
a seguire Nine Poems in Basilicata di Antonello Faretta (2007, 55′)
Nine Poems in Basilicataè il poetry film basato su nove differenti poemi scritti ed interpretati dal grande poeta italo-americano John Giorno. Nove poesie-nove locations. Il film è interamente girato in Basilicata, la regione dalla quale emigrarono i parenti di John alla volta di New York. Nine Poemsè la memorabile e vivida sintesi di 50 anni della luminosa carriera di John Giorno.
 
ore 20.45 Incontro moderato da Adriano Aprà con Antonello Faretta
 
a seguire Montedoro di Antonella Faretta (2015, 90′)
Una donna americana di mezza età scopre inaspettatamente le sue vere origini solo dopo la morte dei genitori. Profondamente scossa, e in preda ad una vera e propria crisi di identità, decide di mettersi in viaggio sperando di poter riabbracciare la madre naturale mai conosciuta. Si reca così in un piccolo e remoto paese dell’Italia del Sud, Montedoro. Al suo arrivo viene sorpresa da uno scenario apocalittico: il paese, adagiato su una maestosa collina, è completamente abbandonato e sembra non ci sia rimasto più nessuno. Grazie all’incontro casuale di alcune persone misteriose, quelle che non hanno mai voluto abbandonare il paese, la protagonista compirà un affascinante e magico viaggio nel tempo e nella memoria ricongiungendosi con gli spettri di un passato sconosciuto ma che le appartiene, è parte della sua saga familiare e di quella di un’antica e misteriosa comunità ormai estinta che rivivrà per un’ultima volta.
 

Il CSC – Cineteca Nazionale al Torino Film Festival

Il CSC – Cineteca Nazionale è presente alla 34° edizione del Torino Film Festival con un’ampia partecipazione: il restauro di “Palombella rossa” di Nanni Moretti

Il CSC – Cineteca Nazionale è presente alla 34° edizione del Torino Film Festival con un’ampia partecipazione. Sarà presentato in prima mondiale – mercoledì 23 novembre al Cinema Massimo, alla presenza del regista, e replicato il 24 e 25 novembre – il restauro di Palombella rossa di Nanni Moretti, realizzato con la supervisione di Moretti e la collaborazione alla color correction di Beppe Lanci, direttore della fotografia di quel set. Il restauro digitale in 4k è stato realizzato partendo dai negativi scena e colonna originali messi a disposizione dalla Sacher Film. Per le immagini di repertorio presenti nel film sono stati recuperati i filmati super 8 originali conservati da Nanni Moretti. Le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio Augustus color di Roma.

Mercoledì 23 novembre al Cinema Massimo la Cineteca Nazionale presenta una retrospettiva e una pubblicazione dedicate ai fratelli Garriba: Fabio e Mario Garriba, i gemelli terribili del cinema italiano, a cura di Domenico Monetti e Luca Pallanch, con la collaborazione di Fabio Norcini, Edizioni di Bianco e Nero, 2016. Il libro racconta, da Soave a Locarno passando per il Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinecittà e Campo de’ Fiori, la rapida ascesa e il precocissimo declino di due talenti purissimi. Ovvero, come scrissero loro: «come non conquistammo il cinema italiano»… Nel 1971 In punto di morte! vinse il Pardo d’oro al Festival Internazionale di Locarno che allora premiava le opere prime. Oltre a questo esplosivo esordio, in 35mm, saranno proiettati I parenti tutti, 35mm, e Voce del verbo morire, in 16mm.

La Cineteca Nazionale collabora alla rassegna omaggio dedicata a Matarazzo fornendo le copie di Giuseppe Verdi, La nave delle donne maledette, e, per gentile concessione della Ripley’s Film, dei due documentari della prima ora Littoria e Mussolinia di Sardegna. Accanto alle proiezioni, in programma giovedì 24 novembre un incontro con Gianni Amelio, Pier Maria Bocchi, Emanuela Martini, Emiliano Morreale, Sergio Toffetti, coordinatore della Cineteca Nazionale.

Venerdì 25 novembre sarà presentata un’altra pubblicazione: Gianni Amelio, Francesco Munzi, L’ora di regia, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Rubbettino, 2016, conversazione tra ex insegnante ed ex allievo che parte dalle aule del Centro Sperimentale e si allarga al senso della regia. Durante l’incontro saranno proiettati i saggi CSC: Le belle prove di Gianni Zanasi, Nastassia di Francesco Munzi, La finestra di Silvia Perra, selezionati da Gianni Amelio.

Il CSC- Cineteca Nazionale collabora infine con la retrospettiva Cose che verranno, fornendo i titoli Nirvana di Gabriele Salvatores – il regista introdurrà il film lunedì 21 novembre al Cinema Massimo –  e Il nuovo mondo, episodio di Ro.Go.Pa.G., e con la sezione Afterhours, con La maschera del demonio di Mario Bava, prima proiezione sabato 19 novembre.

 

 

 

Date di programmazione