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Cineteca Classic: Julien Duvivier
20 Gennaio 2016 - 20 Gennaio 2016
«Considerato da molta critica uno degli esponenti più sensibili del verismo pessimistico del cinema francese ’30 e ’40 – accanto a Renoir e Carné – D. ha meritato solo in parte la qualifica. A confronto dei maggiori registi francesi del periodo, egli mostra qualità più superficiali, un minor rigore, una più debole tempra d’artista. Più artigiano, infatti, che artista, più seguace di una moda che autentico creatore, in quella che appariva l’ispirazione comune – tetra e angosciata, e non sempre comunicativa – ai registi più impegnati sul piano dell’arte, e a tutto il clima del celebre periodo dell’anteguerra. Un certo gusto enfatico e teatraleggiante, una inclinazione non controllata per i toni troppo effusi, una sapienza notevole nell’orchestrazione degli effetti drammatici gli hanno quasi sempre impedito di ottenere risultati indiscutibili. Solo in qualche caso – Pepé le Moko, un paio di episodi di Carnet de bal, alcuni frammenti de La fin du jour – ha inciso nel profondo, senza concessioni alla facilità dello spettacolo. Sono i momenti in cui D. si accosta all’arte. Tutto il resto – il pregevole e il meno pregevole – resta come lucida testimonianza di un momento storico, di un gusto più collettivo che personale» (Guido Gerosa, «Filmlexicon degli autori e delle opere).
 
ore 17.00 Il bandito della casbah di Julien Duvivier (1936, 94′)
«Da un romanzo di Roger d’Ashelbé: Pépé le Moko, pericoloso bandito, vive nella casbah d’Algeri, tallonato dall’ispettore Slimane. Sedotto da una bella parigina in cerca di forti emozioni. Pépé abbandona la casbah dov’è al sicuro per partire con lei, ma è denunciato e catturato. […] Un capitolo fondamentale nell’itinerario prebellico di Gabin, e, per un fortunato concorso di talenti (l’ottima sceneggiatura di H. Jeanson, le caratterizzazioni dei personaggi minori, musica, fotografia), il miglior film di Duvivier, denso di essere considerato una romantica tragedia moderna» (Morandini).
 
ore 19.00 La bella brigata di Julien Duvivier(1936, 96′)
«Cinque disoccupati vincono 100.000 franchi alla lotteria e aprono un’osteria. […] Buona la 1ª parte dove si sente l’aria del Fronte Popolare, meno la 2ª parte dove le convenzioni del melodramma passionale prevalgono. Eccellenti attori con Gabin in primo piano» (Morandini).
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