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Cinema Trevi: Sguardi sul Tibet
12 Ottobre 2010 - 12 Ottobre 2010
La rassegna è disseminata in vari luoghi della città e ha un iter circolare. Inizia oggi al Cinema Trevi con la proiezione di Tulku, prosegue sabato 23 ottobre (ore 16) nella sede di Zhenphenling, dove si potrà fare esperienza diretta dei metodi praticati nella tradizione spirituale tibetana, continua mercoledì 3 novembre (ore 9.30) nella facoltà di Studi Orientali della Sapienza con una giornata di studi su “Arte tibetana tra passato e presente”, assurge ai Musei Capitolini sabato 13 novembre (ore 16) con l’evento che dà il titolo alla rassegna “Sguardi sul Tibet”, dove verranno approfonditi temi legati all’arte tibetana, alla divinazione e alla rappresentazione del Tibet nella cinematografia, per poi concludere il viaggio nella cultura tibetana riportandoci al Cinema Trevi venerdì 19 novembre (ore 21) per un incontro con Asia onlus, in cui verrà proiettato un documentario inedito sull’attività di cooperazione in Tibet, dal sostegno a distanza di monaci, bambini, studenti, alla ricostruzione di monasteri e scuole per la salvaguardia della cultura tradizionale. Ospiti e protagonisti della rassegna i docenti della Facoltà di Studi Orientali – La Sapienza, gli insegnanti di meditazione e yantra yoga di Zhenphenling, il direttore di Asia onlus Andrea Dell’Angelo. Presenta lo scrittore Federico Ballarin.
Nel corso dell’incontro di oggi verrà ricordato Paolo Brunatto, scomparso nel mese di settembre.
 
ore 20.45
Incontro moderato da Federico Ballarin e Fulvio Rossi
 
a seguire
Tulku (1992)
Regia: Paolo Brunatto; fotografia: Vincenzo Marano, Mario Masini; montaggio:
Maurizio Baglivo; musica: Riccardo Fassi; durata: 105′
Girato nell’arco di 2 anni, dal 1991 al 1992, il film si maschera da documentario sulla realizzazione de Il piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci e mette a fuoco interrogativi e riflessioni sull’incontro fra il mondo orientale, rappresentato dal buddhismo tibetano, e quello occidentale. Il set del film e il suo backstage, popolato di attori famosi come Keanu Reeves, che interpreta il Buddha, e di Lama altrettanto famosi che interpretano se stessi, dà con efficacia un saggio di quello che nel buddhismo è il senso della vacuità e dell’illusione dell’esistenza che si fonde col tentativo disperato della mente occidentale di dare una spiegazione razionale e una rappresentazione reale a tutto. Interviste al Dalai Lama, a Choegyal Namkhai Norbu e a Sogyal Rinpocè si intervallano con quelle a Bernardo Bertolucci. Da non perdere il cammeo finale sulla reincarnazione di Roberto Benigni.
Ingresso gratuito

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Date di programmazione