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Cinema Trevi: nell’ambito degli incontri co-organizzati dal Teatro Quirino- Vittorio Gassman e la Cineteca Nazionale, Giuseppe Pambieri e Paolo Ferrari, interpreti al Quirino di “Todo modo”.
27 Novembre 2008 - 27 Novembre 2008

Presso il cinema Trevi, alle 21.00, nell’ambito degli incontri co-organizzati dal Teatro Quirino- Vittorio Gassman e la Cineteca Nazionale, il romanzo di Leonardo Sciascia Todo modo si trasforma prima in spettacolo teatrale e poi in trasposizione cinematografica: trait d’union di questo mutarsi è l’arte dell’attore, qui rappresentata magistralmente da Giuseppe Pambieri e Paolo Ferrari che, in scena al Teatro Quirino-Vittorio Gassman dal 18 novembre al 7 dicembre, raccolgono l’eredità cinematografica di Gian Maria Volonté e Marcello Mastroianni.

Todo modo è la denuncia impietosa dei mali che affliggono la società italiana: la corruzione, la schizofrenia del potere e, ancora di più, una dilagante, inarrestabile mancanza di idee e principi. Un romanzo dalla materia incandescente e dal ritmo incalzante, scritto da Sciascia nel 1974 come un poliziesco “al contrario” nel quale la società, già imperfetta e malata, contiene il seme della colpevolezza.
Nell’eremo di Zafer si riuniscono ogni anno, per i tradizionali esercizi spirituali, importanti uomini politici, industriali, banchieri ed esponenti del clero, ma alcuni di loro scompaiono misteriosamente. Da qui parte una’nchiesta serrata e inquietante che avrà un unico risultato: nessuna vittima, tutti colpevoli. Un sottile gioco di scena tratteggia così il ritratto grottesco di una casta che per troppa ingordigia si precipita verso l’autodistruzione. Due le figure emblematiche della vicenda, rivali e antagoniste: Don Gaetano, prelato dal carisma inquietante e demoniaco che guida gli esercizi spirituali del gruppo, e Diego Rogas, pittore ed io-narrante, ospite casuale dell’albergo-eremo, spinto verso Don Gaetano da un sentimento di attrazione misto a repulsa.
 
 
Alle 21.00 incontro con Giuseppe Pambieri e Paolo Ferrari
 
a seguire
Todo modo(1976)
Regia: Elio Petri; soggetto: dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia; sceneggiatura: E. Petri, con la collaborazione di Berto Pelosso; fotografia: Luigi Kuveiller; musica: Ennio Morricone; montaggio: Ruggero Mastroianni; interpreti: Gian Maria Volonté, Marcello Mastroianni, Mariangela Melato, Ciccio Ingrassia, Franco Citti, Tino Scotti; origine: Italia; produzione: Cinevera; durata: 130′.
«Mentre in Italia si scatena una terribile epidemia, un centinaio di “notabili” del partito che governa l’Italia da tre decenni si riunisce in un albergo-convento, costruito nel sottosuolo di una pineta, per eseguirvi un corso di esercizi spirituali condotto dal severo gesuita don Gaetano. In realtà, indifferenti alle prediche del sacerdote, che non ha dubbi sulla loro corruzione, ai convenuti preme soltanto concordare una nuova spartizione del potere. Ben presto la riunione si trasforma in rissa; si arriva persino ad un morto cui altri, misteriosamente, seguono nei giorni successivi, gettando il terrore tra i politici riuniti. Forse l’opera più “politicamente scorretta” sulla figura di Aldo Moro (rappresentato da colui che tutti chiamano “il presidente”). Film cupo, grottesco, profetico, nel quale lo statista democristiano vi è rappresentato come colui che dovrà “portare la croce della mediazione sul Monte Calvario dei nuovi assetti”. Il film fu girato nel 1975, proprio nel momento in cui le BR cominciavano a prendere in considerazione come possibili obiettivi di un sequestro, oltre a Moro, personalità politiche come Giulio Andreotti e Amintore Fanfani» (Christian Uva).
Si ringraziano per la proiezione Cinecittà Holding e Warner Bros. Italia – Ingresso gratuito
 
 

 

 

Date di programmazione