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Cinema Trevi: Fantafestival. Brividi italiani
03 Giugno 2010 - 06 Giugno 2010
La rassegna prende lo spunto dalla celebrazione di un’importate ricorrenza: cinquanta anni fa, per la precisione l’11 agosto 1960, veniva proiettato per la prima volta in sala La maschera del demonio, vero film d’esordio di Mario Bava che ha letteralmente scritto le regole del gotico italiano. Apprezzato in tutto il mondo e considerato uno dei migliori esempi di cinematografia di genere italiana, La maschera del demonio verrà proiettato all’interno della rassegna in un’edizione accuratamente restaurata dalla Cineteca Nazionale alcuni anni fa.
Gli altri titoli che compongono Brividi italiani esplorano invece la cinematografia horror sommersa, quella meno conosciuta dal grande pubblico e meritoria di essere riscoperta. Un viaggio tra autori molto diversi tra loro, accomunati da una grande inventiva nel tradurre in immagini le loro storie. Un’occasione per scoprire come si è evoluta nel corso di tre decenni la cinematografia orrorifica italiana.
 
giovedì 3
ore 19.00
La cripta e l’incubo (1964)
Regia: Thomas Miller [Camillo Mastrocinque]; soggetto e sceneggiatura: Robert Bohr [Tonino Valerii ], Julian Berry [Ernesto Gastaldi]; fotografia: Julio Ortas Plaza, Giuseppe Aquari; scenografia: Demos Philos [Demofilo Fidani]; costumi: Milose [Mila Valenza]; musica: Herbert Buckman [Carlo Savina]; montaggio: Herbert Markle; interpreti: Christopher Lee, José Campos, Adriana Ambesi, Carla Calò, Vera Valmont, Ursula Davis [Pier Anna Quaglia]; origine: Italia/Spagna; produzione: Mec Cinematografica, Hispamer Film; durata: 82′
«II conte Ludwig Karlstein (Lee) teme che la figlia Laura (Ambesi) sia la reincarnazione di un’antenata strega: e mentre si ricerca un ritratto rivelatore, le morti si moltiplicano. Elegante gotico italiano pieno di personaggi doppi e tripli, che unisce, come d’abitudine, velate suggestioni morbose (il lesbismo) a un’atmosfera di minaccia e di mistero, qui più riuscita che in altri epigoni» (Mereghetti).
Vietato ai minori di anni 14
 
ore 20.45
Il castello dei morti vivi (1964)
Regia: Herbert Wise [Luciano Ricci], Warren Kiefer; soggetto e sceneggiatura: W. Kiefer; fotografia: Aldo Tonti; scenografia: Carlo Gentili; musica: Angelo Francesco Lavagnino; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Christopher Lee, Gaia Germani, Philippe Leroy, Mirko Valentin, Donald Sutherland, Jacques Stanislawski; origine: Italia; produzione: Serena Film; durata: 90′
«Uno degli oggetti più strani del cinema italiano. È stato accreditato per anni al solo Michael Reeves, allora giovanissimo assistente, che diresse invece, sembra, solo il finale con i mostri di Bomarzo. Gran parte nella regia dovrebbe invece averla avuta non tanto Herbert Wise-Ricci, quanto Warren Kiefer-Sabatini. […] La storia vede un piccolo circo, al quale si è unito un soldato napoleonico, Philippe Leroy, che si dirige al castello di Christopher Lee, il conte Drago, per una rappresentazione. Ma già sulla strada hanno brutti segni premonitori, tra cui un vecchio, Sutherland, che li sconsiglia di proseguire. Quando poi arrivano al castello le cose andranno anche peggio» (Giusti). Secondo l’attore Lars Bloch Kiefer era un regista americano che usava lo pseudonimo Lorenzo Sabatini: «Sul set [del film Madamoiselle De Sade] parlava americano fluente, questo me lo ricordo bene, sembrava di madrelingua. Lui ogni tanto firmava con un nome italiano, Lorenzo Sabatini, ma era, secondo me, americano».
 
venerdì 4
ore 17.00
La vendetta di Lady Morgan (1965)
Regia: Max Hunter [Massimo Pupillo]; soggetto: Edward Duncan; sceneggiatura: Jean Grimaud [Gianni Grimaldi]; fotografia: Dan Troy [Oberdan Trojani]; musica: Peter O’Milian [Piero Umiliani]; montaggio: Robert Ardis [Mariano Arditi]; interpreti: Gordon Mitchell, Erika Blanc, Paul Muller, Barbara Nelli, Michael Forain, Carlo Kechler; origine: Italia; produzione: Morgan Film; durata: 88′
«Horror gotico in piena regola, che cita apertamente i capostipiti del genere e indugia in quelle atmosfere da feuilleton macabro/romantico tipiche di molti episodi della nostra cinematografia horror degli anni ’60. […] Una giovane nobile (Barbara Nelli, era già nel Boia scarlatto) trova l’amore in un giovinetto, ma è promessa sposa a un ricco signore. Confessa dunque al padre e al futuro sposo di voler prendere in marito il nuovo amante, Pierre Brissac (Michel Forain); il giovane, però, muore misteriosamente durante una traversata in mare” (Riccardo Fassone)».
Vietato ai minori di anni 14
 
ore 19.00
Il terzo occhio (1966)
Regia: James Warren [Mino Guerrini]; soggetto: Phil Young da una storia di Gilles De Reys; sceneggiatura: Dean Craig [Piero Regnoli], J. Warren; fotografia: Sandy Deaves [Sandro D’Eva]; scenografia: Samuel Fields [Mario Chiari]; musica: Frank Mason [Francesco De Masi]; montaggio: Donna Christie [Ornella Micheli]; interpreti: Frank [Franco] Nero, Gioia Pascal, Diana Sullivan, Olga Sunbeauty [Solbelli], Marina Morgan, Richard Hillock; origine: Italia; produzione: Panda Cinematografica; durata: 86′
Film invisibile da anni, diretto da Mino Guerrini, celebre pittore, fra i rinnovatori della scena artistica italiana nel dopoguerra, poi pungente giornalista, occasionalmente attore, infine regista di belle speranze, purtroppo presto tramontate. Ma i suoi primi film (Omicidio per appuntamento, Gangster ’70) sono da recuperare. In questo horror di imitazione anglosassone Mino, un giovane di buona famiglia, è schiacciato dalla personalità della madre e dall’amore della cameriera. Con effetti nefasti…
 
ore 20.45
La maschera del demonio (1960)
Regia: Mario Bava; soggetto: da Il Vij di Nikolaj Gogol’; sceneggiatura: Ennio de Concini, Mario Serandrei; fotografia: M. Bava; scenografia: Giorgio Giovannini; musica: Roberto Nicolosi; montaggio: Mario Serandrei; interpreti: Barbara Steele, John Richardson, Andrea Checchi, Ivo Garrani, Arturo Dominici, Enrico Olivieri; origine: Italia; produzione: Galatea, Jolly Film; durata: 88′
Due viaggiatori nelle steppe russe fanno resuscitare la strega Asa, che ha il volto identico alla sua discendente Katia. La strega vampirizzerà quasi tutti i componenti della famiglia, cercando d’impadronirsi del corpo del pronipote. «Gli spettatori e i critici italiani dell’epoca furono ingannati dal genere, ma La maschera del demonio è un film di ambizioni alte, quanto poteva esserlo Il bacio della pantera di Tourneur. Bava rende significativamente omaggio a Nosferatu di Murnau nella sequenza della carrozza di Iavutich che attraversa il bosco. Ma girando in ralenti (al contrario di Murnau, che accelerava), Bava sottolinea anche la propria originalità nel momento in cui cita un’iconografia preesistente. Più che I vampiri, dove l’elemento orrorifico era ancora timido e necessitava per di più di una spiegazione naturalista, La maschera del demonio è il film che fa nascere l’horror italiano» (Pezzotta).
Vietato ai minori di anni 16
 
sabato 5
ore 17.00
Nero veneziano (1978)
Regia: Ugo Liberatore; soggetto: U. Liberatore, Roberto Gandus; sceneggiatura: Mimmo Rafele, Ottavio Alessi, R. Gandus, U. Liberatore; fotografia: Alfio Contini; musica: Pino Donaggio; montaggio: Alberto Gallitti; interpreti: Renato Cestiè, Rena Niehaus, Yorgo Voyagis, José Quaglio, Fabio Gamma, Olga Karlatos; origine: Italia; produzione: 3 B Produzioni Cinematografiche; durata: 95′
Horror satanico incentrato sulle “visioni” di un ragazzino cieco, che percepisce la presenza del diavolo sotto mentite spoglie. La sorella rimane incinta e il mistero si infittisce… In una Venezia cupa e putrida (sulla scia di Morte a Venezia…) si annida ovunque la presenza del male. Film formalmente ineccepibile, molto curato sul piano estetico e sostenuto da un buon cast, per «Delirium» è «puro pulp cinema». Ma la storia non vale la confezione.
Vietato ai minori di anni 14
 
ore 19.00
7, Hyden Park – La casa maledetta (1985)
Regia: Martin Herbert [Alberto De Martino]; soggetto e sceneggiatura: Frank Walker [Vincenzo Mannino], M. Herbert; fotografia: Lawrence Barkey [Gian Lorenzo Battaglia]; scenografia: Julian Wilson; costumi: Valentina Di Palma; musica: Frank Mason [Francesco De Masi]; montaggio: Vincent P. Thomas [Vincenzo Tomassi]; interpreti: Christina Nagy, David Warbeck, Carrol Blumenberg, Rossano Brazzi, Andrea Bosic, Loris Loddi; origine: Italia; produzione: Fulvia International Film; durata: 85′
La bella Joanna, vittima di un incidente e di una violenza sessuale, vive su una sedia a rotelle. Siccome è anche ricca, qualcuno ha messo gli occhi su di lei…«Questa caca maledetta di Alberto De Martino si segnala per una lieve bizzarria: non è data traccia di alcuna magione più o meno nefasta. […] Qui siamo piuttosto dalle parti di un Terrore corre sul filo (Sorry, Wrong Number!) di Anatole Litvak (1948), imbastardito al punto giusto da Passi nella notte (The Night Walker) firmato William Castle sedici anni dopo. […] Un onesto prodotto (filo)americano sul solco sempre fertile della bell’inferma-minacciata-senza difesa» (Marco Locatelli). Per De Martino la storia era «una variazione sul tema di Il postino bussa sempre due volte».
 
ore 20.45
Chi sei? (1974)
Regia: Olivier Hellman [Sonia Molteni], R. Barrett [Roberto D’Ettorre Piazzoli]; soggetto: O. Hellman, Antonio Troisio; sceneggiatura: O. Hellman, R. Barrett, A. Troisio, Giorgio Marini, Aldo Crudo; fotografia: R. D’Ettorre Piazzoli; scenografia: Piero Filippone, Franco Velchi Pellecchia; musica: Franco Micalizzi; montaggio: Angelo Curi; interpreti: Juliet Mills, Richard Johnson, Gabriele Lavia, Nino Segurini, Elizabeth Turner, Barbara Fiorini; origine: Italia; produzione: A-Erre Cinematografica; durata: 110′
«Chi sei? è un po’ come Salò di Pasolini. Solo che è più bello, non ti fa voltare la testa dall’altra parte, ti sciocca ricorrendo a cose meno facili, meno proletarie. Come Salò perché è costruito su un’architettura non casuale di simboli, di rimandi a distanza, di numeri, di ripetizioni. E di allusioni mute che viene lasciato solo all’intelligenza di un certo tipo di spettatore cogliere. Chi sei? è un glifo da sciogliere ma nello stesso tempo un enigma irrisolvibile» (Pulici). Una donna incinta, un figlio non voluto, un personaggio misterioso, Dimitri… storia di una possessione diabolica, realizzato a San Francisco da quello straordinaria macchina da cinema che è Ovidio Assonitis, esempio raro di produttore-autore, qui regista ombra.
 
domenica 6
ore 17.00
Camping del terrore (1987)
Regia: Ruggero Deodato; soggetto: Alessandro Capone; sceneggiatura: A. Capone, Dardano Sacchetti, Luca D’Alisera; fotografia: Emilio Loffredo; scenografia: Paolo Biagietti; musica: Claudio Simonetti; montaggio: Mario Morra; interpreti: Bruce Penhall, Mimsy Farmer, David Hess, Luisa Maneri, Andrew Lederer, Nicola Farron; origine: Italia; produzione: Racing Pictures; durata: 87′
Un gruppo di ragazzi si reca in un camping per trascorrere un periodo di vacanza. Due anni prima due fidanzati erano stati lì uccisi. La medesima sorte li attende… «È la stessa storia dei centoventimila film del genere che hanno già fatto in America. L’unica cosa nuova è che c’è una specie di zombi, che poi uno zombi non è… […] Girando un film del genere, l’unica cosa che puoi fare è girarlo bene, in maniera tecnicamente ineccepibile. E basta. Posso dire che l’ambientazione, quella sì, è straordinaria e che sembra un film fatto in America [il film è stato girato a Campo Imperatore]» (Deodato).
Vietato ai minori di anni 14
 
ore 19.00
DNA formula letale (1989)
Regia: Luigi Montefiori; soggetto e sceneggiatura: George Eastman [L. Montefiori]; fotografia: Gianlorenzo Battaglia; scenografia: Max Stevens; costumi: Laurette M. [Laura] Gemser; musica: Pahamian; montaggio: Kathleen Stratton; interpreti: Gene Le Brock, Catherine Baranov, Harry Cason, David Wicker, Stephen Brown, Jason Arnold; origine: Italia; produzione: Filmirage; durata: 90′
Un professore di genetica scopre un siero per ritardare l’invecchiamento e se lo inietta per testarlo. Gli effetti saranno devastanti… «G.L. Eastman mescola con disinvoltura Jeckill e La mosca aggiungendo un pizzico di Shining. È infatti presente nella storia l’ormai quasi immancabile ragazzino che capisce tutto e sa come difendersi dal mostro» (Zappoli).
 
ore 20.45
Deliria (1987)
Regia: Michele Soavi; soggetto e sceneggiatura: Luigi Montefiori; fotografia: Renato Tafuri; costumi: Valentina Di Palma; musica: Simon Boswell; montaggio: Rosanna Landi; interpreti: David Brandon, Barbara Cupisti, Don Fiore, Robert Gligorov, Mickey Knox, Giovanni Lombardo Radice; origine: Italia; produzione: Filmirage; durata: 90′
Una compagnia teatrale è alle prese con le prove di uno spettacolo teatrale ispirato a fatti realmente accaduti, di cui è stato protagonista un folle, il quale fugge dall’ospedale e si reca nel capannone, dove sono riuniti gli attori… «Soavi promette bene ed entra, con onore, fra gli adepti del thriller all’italiana, forte delle virtù espressive che gli portano in dote generazionale un ritmo veloce, diciamo pure da video clip al sangue, una studiata assenza di psicologia, l’amore per la musica fortissima, che entra in vena» (Porro).
Vietato ai minori di anni 14
 

 

 

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