martedi’ 16
ore 17.00
I visionari (1968)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: M. Ponzi; sceneggiatura: M. Ponzi, Edoardo De Gregorio; fotografia: Angelo Barcella; montaggio: Mirella Mencio; interpreti: Adriana Asti, Jean-Marc Bory, Luigi Diberti, Pier Luigi Apr, Laura De Marchi, Olimpia Carlisi; origine: Italia; produzione: 21 marzo Cinematografica; durata: 93′
Vorrei parlare di due film […]: Partner di Bernardo Bertolucci, e I visionari di Maurizio Ponzi. Il film di Ponzi (I visionari: che ha vinto il primo premio del Festival di Locarno, ed strano che in Italia non ne sia nato almeno un piccolo caso: sempre cos, quando i “casi” meritano di nascere) tutta un’altra cosa. Esso, al contrario del film di Bertolucci, strettamente unitario: cos unitario, da essere quasi monotono, monolitico, privo di spiragli: e, di conseguenza, misterioso, o, meglio, enigmatico. Senza cambiamenti di ritmo, senza uscire mai da se stesso, senza riflettere mai se stesso, tutto perduto dentro il suo mondo prefilmico come in un sacrario (Pasolini).
ore 19.00
Equinozio (1970)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: dal romanzo Le donne muoiono di Anna Banti; sceneggiatura: M. Ponzi, Salvatore Samperi; musica: Fiorenzo Carpi; interpreti: Claudine Auger, Paola Pitagora, Giancarlo Sbragia, Paolo Turco, Olimpia Carlisi, Claudio Gora; origine: Italia; produzione: San Diego Cinematografica; durata: 90′
Mi ricordo quando ho fatto il mio secondo film, un film di fantascienza, Equinozio, fantastique tratto da un grande racconto di Anna Banti. Mi trattarono con sufficienza. Piacque ai francesi, che lo presero a Cannes, ma in Italia fatta eccezione per una bella critica di Pietro Bianchi e l’incoraggiamento di Pasolini, pass praticamente inosservato: avevo osato raccontare una storia di reincarnazione in un’Italia completamente fantastica, praticamente senza epoca. Guai a fare una cosa che esce minimamente dalle regole, devi sempre fare in modo che tutti possano dire che hai trattato “seriamente” quell’argomento (Ponzi).
ore 20.45
Incontro con Maurizio Ponzi
a seguire
Il caso Raoul (1974)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto e sceneggiatura: M. Ponzi; fotografia: Roberto Gerardi; musica: Manuel De Sica; montaggio: Roberto Perpignani; interpreti: Stanko Molnar, Delia Boccardo, Alida Valli, Milena Vukotic, Laura Belli, Alberto Capobianco; origine: Italia; produzione: Skra Cinematografica; durata: 103′
“Schizofrenico potrebbe essere semplicemente colui che non riuscito a sopprimere i suoi istinti normali per conformarsi a una societ anormale”. Quest’affermazione di Ronald D. Laing, collocata come epigrafe a Il caso Raoul, ne condensa il significato. La vicenda del giovane Raoul, un attore di cabaret che ha passato l’infanzia tra le vecchie macerie e i nuovi grattacieli di Berlino Ovest, parafrasata da un caso clinico curato dall’antipsichiatra di L’io diviso (i suoi libri sono pubblicati da Einaudi). […] Ponzi ha studiato a fondo l’opera di Laing e ne ha ricavato una esemplificazione nitida e provocatoria, che si inserisce nel filone inaugurato da Diario di una schizofrenica di Nelo Risi. […] Lo si avverte appassionato e teso, dietro la compostezza di un’esposizione quasi scientifica. Questa piet frenata dall’impegno di capire a fondo le motivazioni del personaggio il tono pi convincente del film (Kezich).
mercoledi’ 17
ore 17.00
Anche i commercialisti hanno un’anima (1994)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: Umberto Marino; sceneggiatura: M. Ponzi, Franco Ferrini, Enrico Vaime; collaborazione alla sceneggiatura: Antonello Dose, Marco Presta; fotografia: Carlo Alberto Cerchio; musica: Domenico Scuteri, Corrado Rizza, Gino Bianchi; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: Renato Pozzetto, Enrico Montesano, Sabrina Ferilli, Milena Vukotic, Pina Cei, Guido Nicheli; origine: Italia; produzione: Erre Cinematografica – Alto Verbano in collaborazione con ReteItalia; durata: 110′
Curiosa commedia dai toni cattivi che ritrae un’Italia smarrita, perduta nei facili miti del successo facile di “yuppistica” memoria o da un esotismo superficiale, poco religioso e molto “uso e getta”. Ponzi riesce poi a trarre il meglio dai suoi attori: un Pozzetto perfettamente cinico e freddo, un Montesano umanissimo nelle sue vulnerabilit e una strepitosa Ferilli nella parte di una ragazza vuota, umorale, senza arte n parte.
ore 19.00
Besame mucho (1999)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: tratto liberamente dai romanzi Besame Mucho e Bella Ciao di Enrico Deaglio; sceneggiatura: M. Ponzi, Piero Spila, Stefano Tummolini; fotografia: Massimo Di Venanzo; musica: Antonio Di Pofi; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: Toni Bertorelli, Antonio Catania, Giuseppe Cederna, Giuliana De Sio, Duccio Giordano, Elena Russo; origine: Italia; produzione: Eurostar ’95; durata: 104′
Le inchieste e gli articoli di Enrico Deaglio hanno il pregio di fissare persone e fatti nella semplicit densa del racconto. Al di qua del folklore della cronaca e dell’oggettivit di un censimento sociologico. Il cinema italiano, di solito, annaspa quando deve inquadrare il presente e Maurizio Ponzi e i suoi collaboratori hanno fatto benissimo a scegliere e riscrivere alcune storie incontrate in due diversi libri del giornalista, Besame mucho e Bella ciao. […] Napoli il set naturale: un condominio, i quartieri, le strade, le gallerie e la periferia. I temi: la burocrazia, le graduatorie per i trapianti, i documenti, le costruzioni abusive, gli immigrati, i soliti ignoti che tentano di svaligiare una banca, la droga e la malattia. Dentro questi temi, la generosit di un’attrice che utilizza il teatro e un testo di Oscar Wilde (Un marito ideale) come occasione per ritrovare una dignit (Magrelli).
ore 21.00
Madonna che silenzio c’e’ stasera (1982)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: Francesco Nuti; sceneggiatura: F. Nuti, Elvio Porta; fotografia: Carlo Cerchio; musica: Barluna; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: F. Nuti, Edy Angelillo, Massimo Sarchielli, Gianna Sammarco, Mario Cesarino, Lucilla Baroni; origine: Italia; produzione: Hera International Film; durata: 95′
Una giornata della sconclusionata vita di Francesco (Nuti), un giovane di Prato senza arte n parte: cerca lavoro, vince involontariamente un concorso per cantautori, va in bianco con una prostituta, si riconcilia con la fidanzata. Il primo film da protagonista di Nuti (che si far dirigere da Ponzi altre due volte) fu quasi una rivelazione: giocato sui mezzi toni con una vena melanconica che non esclude la cattiveria, e girato con un ritmo stralunato che sembra modellato sul personaggio. Ma Nuti e Ponzi, in seguito, non si ripeteranno a questi livelli (Mereghetti).
giovedi’ 18
ore 17.00
Volevo i pantaloni (1989)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: dal romanzo omonimo di Lara Cardella; sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Bruno Garbuglia, Roberto Ivan Orano, M. Ponzi; fotografia: Maurizio Calvesi; musica: Giancarlo Bigazzi; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: Giulia Foss, Lucia Bos, Natasha Hovey, Angela Molina, Pino Colizzi, Luciano Catenacci; origine: Italia; produzione: C.G. Group Tiger Cinematografica, Reteitalia; durata: 92′
Tratto dall’omonimo best-seller di Lara Cardella, Volevo i pantaloni, un affresco duro e disperante di una Sicilia maschilista. Adotta una cifra stilistica melodrammatica, e per colonna sonora alcuni hit italiani degli anni ’80 (Cosa rester degli anni 80 e Ti pretendo).
ore 19.00
Qualcosa di biondo (1985)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: Sergio Citti; sceneggiatura: Franco Ferrini, Gianni Menon, M. Ponzi, John Mc Greevey; fotografia: Roberto Gerardi; musica: Georges Delerue; montaggio: Michael Brown (per la versione Usa), Sergio Montanari (per la versione italiana); interpreti: Sophia Loren, Edoardo Ponti, Daniel J. Travanti, Philippe Noiret, Ricky Tognazzi, Angela Goodwin; origine: Usa; produzione: Shaftesbury Investiments, Peregrine Producers Group, New Team; durata: 102′
Fiaba sentimentale pi qualche impertinenza, per celebrare mamma Sophia col suo figlioletto Edoardo e far contento, insieme alla grande provincia americana, il pubblico nostalgico del divismo […]. Qualcosa di biondo (il titolo allude al ricordo che Ciro, divenuto cieco a due anni, conserva della mamma), in polemica col cinema della violenza e degli erotomani, un film controcorrente: un sorridente elogio dell’italico bidone a fin di bene, con relativo applauso all’intraprendenza delle madri meridionali che viene premiata col trionfo dell’amore. […] L’interpretazione, con quei presupposti, non fa una grinza. Sophia Loren, la quale ha appunto dichiarato di trovare il personaggio di Aurora tagliato sulla sua misura, sta sempre sulla scena col puntiglio professionale che in lei ammiriamo, e fa la madre affettuosa e scaltra con raddoppiata verit (meno probabile come tassista) (Grazzini).
ore 21.00
Io, Chiara e lo Scuro (1983)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: Francesco Nuti, M. Ponzi; sceneggiatura: Franco Ferrini, Enrico Oldoini, F. Nuti, M. Ponzi; fotografia: Carlo Cerchio; musica: Barluna; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: F. Nuti, Giuliana De Sio, Marcello Lotti, Renato Cecchetto, Novellantonio Novelli, Antonio Petrocelli; origine: Italia; produzione: Hera International Film; durata: 104′
Madonna che chiasso c’ stasera… Chi mette a rumore il cinema italiano, e d un bel sorso di ricostituente, la coppia Francesco Nuti – Maurizio Ponzi, autori d’un film da comprendere fra i migliori della stagione brillante, di svariate lunghezze pi riuscito di altri pur nati dal tronco dei cosiddetti “nuovi comici”. Distribuiti equamente i meriti fra quanti lo hanno scritto (a Nuti e Ponzi si affiancano Franco Ferrini ed Enrico Oldoini), recitato e diretto, siamo infatti persuasi che Io, Chiara e lo Scuro debba piacere a molti, e sul finire persino commuoverli: per l’originalit del racconto, la sua onest intellettuale, la pulizia dei sentimenti, con una sola parolaccia ma finalmente al posto giusto, la freschezza degli attori e il brio delle situazioni (Grazzini).
venerdi’ 19
ore 17.00
Documentari di Maurizio Ponzi
ore 19.00
Presentazione di Elegia del volo, un film polifonico
Curiosissimo oggetto cinefilo, visto solamente alla dodicesima edizione del Roma Film Festival, Elegia del volo di Fabio Tanzarella, secondo Silvana Silvestri, ci trasporta in Georgia al seguito del pittore Merab Surviladze, istallato in Belgio. La sua condizione di artista “migrante” per allontanarsi dalla guerra e trovare una situazione economicamente meno precaria, ci appare immediatamente come un poema, composto da uno sguardo capace di abbracciare i confini di un intero popolo. Anche Tanzarella un regista che ha vissuto all’estero per anni: parte da un luogo nordico (i dintorni di Bruxelles), dove istallato il pittore e trasforma quel luogo nella sua terra patria, sotto la travolgente presenza di una comunit di artisti. Basta un lungo tavolo attorno a cui riunirsi, suonare e soprattutto cantare insieme. “Il popolo che non canta pi insieme ha perso la sua cultura” diceva Iosseliani. Il regista ci dice che si sente pi vicino a Paradjanov e possiamo credergli con questo lavoro elaborato nel corso di sei anni con difficolt concrete che si trasformano miracolosamente in ricchezza visiva, opulenza di sensazioni, dettagli storici e perfino notazioni sociologiche in un unico flusso poetico.
Elegia del volo (2007)
Regia: Fabio Tanzarella; soggetto e sceneggiatura: F. Tanzarella; fotografia: Ridha Ben Hmouda; montaggio: F. Tanzarella; interpreti: Merab Sourviladze, Keti Kechuashvili, Dominique Vande Voorde, Tamara Labadze, Lacha Mudjiri, Michail Totiauri; origine: Belgio; produzione: Angelo Curti per Teatri Uniti; durata: 72′
Questo film stato girato tra le campagne belghe, il deserto d’Azebaidjan e le rovine dei monasteri e delle industrie sovietiche georgiane. Attraverso frammenti di vita di una comunit di artisti georgiani immigrati in Europa, abbiamo cercato di suggerire in filigrana l’aldil, dell’immagine e del suono. Siamo tutti pellegrini da e verso luoghi del tempo e dello spazio, in cerca di sinapsi, di ponti, di legami, colmi di un’ansia d’amare che cerca strade. In questa ricerca incontriamo altri compagni di viaggio, dai vissuti, dai costumi, dai linguaggi e dal destino umano diversi. Ma la cultura dell’uomo una, e senza frontiere, quando l’energia dell’amore parla da cuore a cuore. Un’energia invisibile che nell’epifania del passato, nell’estasi della musica e nei passi di danza, ritorna con la voce degli antenati ad ispirare il canto di oggi (Tanzarella).
Il film sara’ presentato da Bruno Roberti
ore 21.15
Son contento (1983)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: Francesco Nuti, M. Ponzi; sceneggiatura: F. Nuti, M. Ponzi, Enrico Oldoini, Franco Ferrini; fotografia: Carlo Cerchio; musica: Barluna; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: F. Nuti, Barbara De Rossi, Carlo Giuffr, Laurie Sue Sherman, Novellantonio Novelli, Riccardo Tognazzi; origine: Italia; produzione: Hera International Film; durata: 101′
Terzo film di Maurizio Ponzi con Francesco Nuti. Un sodalizio fortunato, che ad ogni esperienza nuova da frutti pi convincenti, pi saldi. Questa volta ci si allontana un po’ dalla commedia, ma senza preferire il dramma, approdando a un genere in cui il sentimento e l’intelligenza si fanno privilegiare senza con questo dimenticare il sorriso […] L’avvio lo d la separazione di una coppia in crisi. Senza spiegazioni, senza dispute. […] . Nuti ha tutte le qualit dell’attore vero, con una padronanza cos piena dei propri mezzi espressivi che gli consente qui, […] di toccare tutte le gamme della commedia e del dramma […]. Lo attendono, immagino, tutti i premi dell’anno; come Ponzi del resto, un autore che ha tardato un po’ a farsi avanti ma che adesso arrivato al traguardo. Per andare oltre (Rondi).
sabato 20
ore 17.00
Noi uomini duri (1987)
Regia Maurizio Ponzi; soggetto e sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, M. Ponzi; fotografia: Alessandro D’Eva; musica: Beppe Cantarelli; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: Renato Pozzetto, Enrico Montesano, Maria Angela Giordano, Isabel Russinova, Alessandra Mussolini, Jean Emile Louis; origine: Italia; produzione: C.G. Silver Film, Maura International Film, Cinecitt; durata: 98′
Maurizio Ponzi ha sempre trovato congeniale per i suoi film la nevrosi dei trentenni di oggi, immergendo il privato nella commedia di costume; ci che fa con questo Noi uomini duri, piacevole racconto che il regista confeziona, sfuggendo all’esaurimento e all’imbarbarimento del genere, con mano leggera e divertita ricerca di gag. Da cinefilo acculturato qual , Ponzi contrappone il ritmo della recitazione a un montaggio di contrappunto leggero e a rimandi ormai classici, Jerry Lewis in testa (Spiga).
ore 19.00
Il tenente dei carabinieri (1986)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto e sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, M. Ponzi; fotografia: Carlo Cerchio; musica: Bruno Zambrini; montaggio: Antonio Siciliano; interpreti: Enrico Montesano, Nino Manfredi, Massimo Boldi, Marisa Laurito, Claudio Botosso, Alessando Partexano; origine: Italia; produzione: C.G. Silver Film; durata: 110′
Un duplice omicidio permette al solerte tenente dei carabinieri Cordelli (E. Montesano) di collegare lo spaccio di banconote false con un grosso colpo in una banca, risolvendo entrambi i casi. L’intrigo complicato, ma in questa commedia-poliziesca-comica contano le divagazioni, i personaggi, i particolari, la pulizia della confezione. Effervescente Montesano, con una spalla di lusso come N. Manfredi e caratteristi usati bene (Morandini).
ore 21.00
Il volpone (1987)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: liberamente tratto dalla commedia Volpone di Ben Jonson; sceneggiatura: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Ottavio Jemma, M. Ponzi; fotografia: Sandro D’Eva; musica: Fabio Liberatori; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: Paolo Villaggio, Enrico Montesano, Enrico Maria Salerno, Renzo Montagnani, Alessandro Haber, Eleonora Giorgi; origine: Italia; produzione: Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica; durata: 113′.
Una felice, felicissima commedia italiana. Ispirata ad una celebre commedia inglese di Ben Jonson che agli inizi del Seicento, sulle orme di Luciano e di Petronio, aveva riproposto la figura classica del captaror, il cacciatore d eredit, che tanto spazio allegro aveva avuto nel teatro greco-romano. [] Situazioni abilmente costruite e sempre ben collegate fra loro, frizzanti, ad ogni risvolto, di sorprese, con la possibilit di metter sempre in rilievo, fino addirittura alla maschera, i tratti pi tipici delle singole psicologie andando a fondo, pur scherzando nelle bassure della cupidigia, dando rilievo, con qualche indulgenza, al cinismo del protagonista e a quello del domestico che, perfino pi scaltro di lui, gli tiene bordone. […] Di questo va dato ampio merito anche alla regia di Maurizio Ponzi, tornato alla vitalit del suo cinema migliore e intento qui a reggere le fila del racconto con tutta la scioltezza necessaria (Rondi).
domenica 21
ore 17.00
Documentari di Maurizio Ponzi
ore 18.30
Stefano junior (1969)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto e sceneggiatura: M. Ponzi; fotografia: Angelo Barcella; montaggio; M. Ponzi; interpreti: Massimo Martini, Stefano Ardinzone, Massimo Sarchielli; origine: Italia; produzione: Rai; durata: 40′
Stefano junior si divide idealmente in quattro parti. La prima decisamente neorealistica e fa da fondamenta dell’intero film. Preannuncia una storia priva di grandi fatti, racconta quietamente, pi pensando all’Olmi di Il tempo si fermato che a Rossellini. […] La seconda una grande parentesi musicale. […] Fra uno Straub molto meno severo […] e uno Stanley Donen senza technicolor. La terza parte – il lavoro di Stefano, la pausa al flipper – praticamente muta […], filmata come una comica. […] Questa seconda e terza parte, per, restano impregnate di neorealismo. su questo strato coriaceo che si esercita la mia attitudine di “visionario”. Una strada che non pi una strada, un sonoro che si volatilizza e lascia il posto al rumore d’un proiettore a 16, un’edicola che si bagna di ricordi adolescenziali. La quarta parte dovrebbe essere il risultato dell’operazione compiuta nelle prime tre, […] il trionfo della convenzione che diventa verit cinematografica, cio rimane bello (Ponzi).
Copia proveniente dalle Teche Rai – Ingresso gratuito
ore 19.30
Italiani (1996)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto e sceneggiatura: Luigi Guarnieri, Melania Gaia Mazzucco, M. Ponzi; musica: Bruno Zambrini; montaggio: Sergio Montanari; interpreti: Giulio Scarpati, Giuliana De Sio, Tiziana Lodato, Ivano Marescotti, Marco Leonardi, Roberto Citran; origine: Italia; produzione: Videomaura; durata: 99′
Siamo sulla Freccia del Sud, in corsa da Palermo a Milano, verso la met degli anni Sessanta; e durante un viaggio, come insegn in Ombre rosse il grande John Ford, succede di tutto. Qui sotto gli occhi ancora ingenui del ferroviere Giulio Scarpati sfila un campionario di umanit: c’ l’emigrante povero Luigi M. Burruano (da dove spunta questo magnifico attore?) con la figlia contesa da due pretendenti, c’ l’infermiera Giuliana De Sio che si abbandoner a un breve incontro d’amore con lo scrittore Roberto Citran, c’ l’industrialotto Ivano Marescotti che pure accompagnato dal figlio adolescente ha sistemato nella cabina accanto l’amante Vanessa Gravina, c’ il pretino Claudio Bigagli che sgomento dovr assistere al parto di emergenza della popolana Maria Grazia Cucinotta. Sono tutti bravissimi e cordialmente credibili, com’ credibile il treno su cui viaggiano (Kezich).
ore 21.15
Tramways (1974)
Regia: Maurizio Ponzi; fotografia: Tonino Nardi; produzione: Pegaso Cinematografica; durata: 12′
Il cortometraggio di Maurizio Ponzi Tramways una gradevole operina che ripercorre la storia del tram dall’inizio del ventesimo secolo ad oggi. Attraverso il montaggio di immagini di repertorio, Ponzi racconta, a grandi linee, ma in modo pi che interessante, il progresso della tecnologia e il cambiamento di alcuni usi e costumi della nostra societ visti proprio attraverso l’evoluzione, negli anni, delle linee e della forma di un mezzo di locomozione come il tram. Il lavoro risulta, nel complesso, divertente e si conclude simpaticamente con un valzer che accompagna il moto dei tram in varie citt italiane (www.close-up.it).
Per gentile concessione della Ripley’s Home Video
a seguire
A luci spente (2004)
Regia: Maurizio Ponzi; soggetto: M. Ponzi ; sceneggiatura: M. Ponzi, Stefano Tummolini, Piero Spila; fotografia: Luigi Verga; musica: Antonio Sechi; montaggio: Luca Montanari; interpreti: Giuliana De Sio, Giulio Scarpati, Filippo Nigro, Andrea Di Stefano, Damiano Andriano, Francesca Perini; origine: Italia; produzione: Giuseppe Di Palma per Cinemart; durata: 118′
Nella Roma del 1943-44, ancora occupata dai tedeschi, per evitare di doversi trasferire a Venezia dove il governo della Repubblica di Sal ha improvvisato una seconda Cinecitt, il regista Giovanni Forti (G. Scarpati) comincia le riprese di Redenzione, finanziato dal Vaticano. Sul set e nei suoi dintorni si intrecciano vicende private dei componenti delle troupe: filofascisti, antifascisti, attendisti e un importante uomo politico, nascosto nel convento dove si svolgono le riprese. Scritto da M. Ponzi con Stefano Tummolini e Piero Spila (fotografia di Luigi Verga), liberamente ispirato alle traversie di La porta del cielo che V. De Sica gir nello stesso periodo. L’ironico titolo del film nel film quello di una pellicola di propaganda fascista (1942), diretta da M. Albani e scritta dal gerarca/commediografo Roberto Farinaci (Morandini).
Si ringrazia per la proiezione Giuseppe Di Palma (Cinemart)