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Cinema muto con accompagnamento musicale dal vivo
22 Novembre 2015 - 22 Novembre 2015
«Immagino tutti ricordiate Sabrina di Billy Wilder, un capolavoro irripetibile. Nel 1995 ne fu fatta una nuova versione firmata Sydney Pollack con Harrison Ford nella parte che fu di Bogart. Con tutto l’amore che nutro per Pollack, non riuscii a terminarne la visione. Uscii dal cinema con le paturnie chiedendomi che senso ha rifare una cosa che è perfetta. Sarà inesorabilmente una brutta copia. In scultura vi sono molte rappresentazioni della Pietà, ma nessuno ha mai pensato di rifare quella di Michelangelo, mentre nel cinema è normale che i film riusciti siano soggetti a periodici tagliandi dove si sostituiscono per intero i “pezzi”. Questa rassegna intende compiere una ricognizione nello “sfasciacarrozze” della settima arte rovistando tra i pezzi originali dei più acclamati modelli, quasi tutti “assemblati” durante l’era del Muto e, più che “rifatti”, successivamente “strafatti”. Diciamo che è una rassegna vagamente polemica, ma come sempre spinta dalla più appassionata e divertita curiosità. Buona visione e buon ascolto» (Antonio Coppola).
 
ore 21.00
Pinocchio di Giulio Antamoro (1911, 54′)
«Una capriola e Tontolini si trasforma nel burattino più famoso del mondo: con il salto mortale di Ferdinand Guillaume, già interprete della celebre serie comica della Cines, si apre Pinocchio, lungometraggio chilometrico della Casa romana. […] Uscito nel dicembre del 1911, Pinocchio chiude un anno di produzioni “colossali”: si pensi a Inferno e L’Odissea, titoli di punta della Milano Films, rispettivamente di 1200 e 925 metri, oppure ai lungometraggi della Pasquali Calvario (950 m.) e Uragano (900 m.) e ancora a La caduta di Troia(Itala Film, 600 m.) o ai 1000 metri di La Gerusalemme liberata, anche questo realizzato dalla Cines. Film che si distinguono non solo per i metraggi all’epoca iperbolici, ma anche per l’eccellenza dei soggetti: nel 1911, infatti, le case di produzione italiane si confrontano con maggiori capolavori del teatro e della letteratura, ribadendo la vocazione artistica e, allo stesso tempo, pedagogica del medium cinematografico, che viene spesso citato nelle cronache del tempo come “divertimento sano, utile e istruttivo”. Ed è proprio in quest’ottica che si inquadra il Pinocchio della Cines, riduzione cinematografica del prototipo della letteratura morale ed edificante italiana dell’Ottocento. Il film, girato da Gant (pseudonimo del conte Giulio Antamoro), traspone sullo schermo la parabola esemplare del burattino di legno creato da Carlo Collodi (alias Carlo Lorenzini), mantenendo intatti i valori educativi alla base dal racconto, ma enfatizzando i caratteri spettacolari tipici del genere avventuroso, addirittura con l’inclusione di un’estemporanea carica di pellerossa che evidentemente non era contemplata nella versione letteraria originale. Nonostante la vivacità dell’azione il Pinocchiocinematografico della Cines si distingue per il lirismo e la toccante drammaticità con cui vengono risolti gli episodi più commoventi della trama, mirabilmente tradotti in “cinema” dall’abilità di Antamoro e dalle qualità interpretative di Guillaume, non solo acrobata, ma anche grande attore» (Giovanni Lasi).
Accompagnamento musicale del M° Antonio Coppola
Date di programmazione