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Cinema muto con accompagnamento dal vivo al pianoforte
06 Dicembre 2015 - 06 Dicembre 2015
«Immagino tutti ricordiate Sabrina di Billy Wilder, un capolavoro irripetibile. Nel 1995 ne fu fatta una nuova versione firmata Sydney Pollack con Harrison Ford nella parte che fu di Bogart. Con tutto l’amore che nutro per Pollack, non riuscii a terminarne la visione. Uscii dal cinema con le paturnie chiedendomi che senso ha rifare una cosa che è perfetta. Sarà inesorabilmente una brutta copia. In scultura vi sono molte rappresentazioni della Pietà, ma nessuno ha mai pensato di rifare quella di Michelangelo, mentre nel cinema è normale che i film riusciti siano soggetti a periodici tagliandi dove si sostituiscono per intero i “pezzi”. Questa rassegna intende compiere una ricognizione nello “sfasciacarrozze” della settima arte rovistando tra i pezzi originali dei più acclamati modelli, quasi tutti “assemblati” durante l’era del Muto e, più che “rifatti”, successivamente “strafatti”. Diciamo che è una rassegna vagamente polemica, ma come sempre spinta dalla più appassionata e divertita curiosità. Buona visione e buon ascolto» (Antonio Coppola).
 
ore 20.45 Rapacità di Erich Von Stroheim (Greed, 1924, 130′)
«Massimo esempio di film “maledetto” e uno dei capolavori mutilati del muto. Spinto dal suo impeto visionario (sei mesi di riprese, quasi tutte in esterni), E. von Stroheim fece di questo suo primo film di ambiente americano una prima edizione di circa 4 ore (da proiettare in 2 parti) che, attraverso successivi montaggi, ridusse a 3. Affidato alla sceneggiatrice June Mathis il film fu compresso, con la supervisione di I. Thalberg, a 100 minuti. “Credo di aver fatto un solo film nella mia vita e nessuno l’ha visto. I suoi poveri resti, mutilati, furono proiettati col titolo di Greed” (E. von Stroheim). Il regista vi portò alle estreme conseguenze la sua esigenza di verità totale: visionario della realtà, arriva a trasfigurarla attraverso il suo accanimento naturalistico. I suoi personaggi sono sotto il segno di una triplice fatalità (ereditaria, sociale ed esistenziale) che li trascina alla distruzione. Nessuno sullo schermo ha mai espresso l’avarizia come ZaSu Pitts. Si sono fatti i nomi di Zola e Dickens; bisogna aggiungere quello di Sade di cui Stroheim traduce in immagini l’imperativo etico di vedere chiaro e sino in fondo in sé e negli altri, scoprendovi le più segrete pulsioni di vita e di morte» (Morandini).
Accompagnamento musicale del M° Antonio Coppola
Date di programmazione