Home > Cinema e psicoanalisi: Le forme della violenza
Cinema e psicoanalisi: Le forme della violenza
12 Aprile 2014 - 12 Aprile 2014
La Società Psicoanalitica Italiana e il Centro Sperimentale di Cinematografia hanno avviato da alcuni anni delle iniziative comuni, tra le quali il ciclo “Cinema e psicoanalisi”, articolato con delle proiezioni mensili al Cinema Trevi. Il tema della programmazione di questa stagione è quello della violenza, argomento di drammatica attualità, che verrà affrontato da diverse prospettive: intrapsichiche, interpersonali, ma anche con uno sguardo collettivo e sociale. Gli aspetti aggressivi della nostra personalità, insieme a quelli sessuali, sono stati considerati dalla psicoanalisi elementi fondanti della nostra parte istintuale e inconscia: quando e perché tali livelli possano esprimersi in maniera violenta e distruttiva è uno dei fenomeni psichici più dibattuti. Parteciperanno agli incontri, introdotti e coordinati da Fabio Castriota, Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, registi, critici e psicoanalisti della SPI.
Il tema del sesto appuntamento è “L’improvvisa scoperta della propria violenza”.
 
ore 17.00 Pietro di Daniele Gaglianone (2010, 78′)
«Pietro vive insieme a suo fratello Francesco nel vecchio appartamento dei suoi genitori, in un’anonima periferia, e si guadagna da vivere distribuendo volantini per strada. Il rapporto con Francesco, tossicodipendente e legato in modo irreversibile al suo “amico” spacciatore Niki Niki e al suo gruppo di compari, è molto difficile ma Pietro cerca di mantenere un contatto con lui nonostante i suoi soprusi e quelli dei suoi amici. […] Poi, l’incontro con una ragazza sembrerà aprire uno spiraglio di speranza, ma quando cercherà di introdurla nel suo ambiente Pietro si renderà conto che la sua ricerca della felicità, attraverso un rapporto diverso in cui dare spazio alla tenerezza e alla comprensione, è solo una mera illusione» (www.cinematografo.it).
 
ore 19.00 Il papà di Giovanna di Pupi Avati (2008, 104′)
«Silvio Orlando è stato premiato come miglior attore alla Mostra di Venezia per la straordinaria interpretazione di un padre professore che ama e protegge troppo, con attenzione ossessiva, la figlia adolescente Alba Rohrwacher, poco equilibrata, studentessa nello stesso liceo di Bologna 1938. È un personaggio bellissimo: frustrato (allievo del pittore Giorgio Morandi, neppure s’è avvicinato da lontano al grande modello), nevrotico, capace di rappresentare interamente la meschinità angusta della piccola borghesia italiana ai tempi del fascismo, timoroso che l’eccentricità della figlia possa nuocere alla sua rispettabilità e insieme fortemente legato a lei. Le resta accanto sempre, attraverso i momenti più tragici: un esempio di paternità appassionata e insieme malata» (Tornabuoni).
 
ore 20.45 Incontro moderato da Fabio Castriota con Paolo Boccara, Pasquale Squitieri
 
a seguire L’arma di Pasquale Squitieri (1978, 94′)
L’ingegnere Luigi non conduce una vita felice: accetta con rassegnazione i tradimenti della moglie e ha problemi di comunicazione con la figlia. Inoltre è costretto a muoversi in una società sempre più violenta e claustrofobica. Un giorno assiste all’assassinio di un giovane delinquente disarmato da parte di un poliziotto. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Con Stefano Satta Flores e Claudia Cardinale.
Ingresso gratuito
Date di programmazione